Cinghiali all’Elba: la continua devastazione ha dei colpevoli

di Alberto Zei

Mentre si cincischia tra tavoli tecnici, mozioni regionali, ambigui silenzi e cavilli politici, l’Isola d’Elba continua a morire. A morire, sì, perché non si tratta più di “problemi di convivenza” tra fauna selvatica e comunità umana, come ancora qualche irresponsabile si ostina a chiamarla, ma di un vero e proprio collasso ecosistemico, agricolo, economico e sociale, causato da una sovrappopolazione di cinghiali lasciata proliferare per decenni sotto lo sguardo complice, o peggio, interessato, di chi avrebbe dovuto intervenire.  Campi devastati, raccolti perduti, muretti a secco abbattuti, incidenti stradali, ferimenti, rischio sanitario, turismo compromesso. È un bollettino di guerra. Ma la guerra non la combattono i cinghiali. La combattono gli elbani, ogni giorno, nel silenzio delle loro aziende agricole devastate, dei loro orti calpestati, dei sentieri impraticabili, delle strade su cui non si può più circolare senza serio rischio dopo il tramonto. E la combattono da soli, mentre le Istituzioni si palleggiano responsabilità, fingono di non vedere o, peggio, alzano cortine fumogene per rallentare l’unico provvedimento realmente efficace: l’eradicazione.

I colpevoli hanno nomi, ruoli e responsabilità – Non è più tempo di prudenza verbale. Se il male avanza è anche perché qualcuno lo protegge. E questi “qualcuno” non sono astrazioni. Sono assessori che si nascondono dietro mozioni senza seguito. Sono funzionari che insabbiano i pareri tecnici o li trasformano in infinite richieste di integrazioni. Sono associazioni animaliste con forti agganci politici che, pur non vivendo sull’Isola, si permettono di dettare la linea su come debba vivere chi lì ci abita, producendo danni continui in nome di un’ideologia urbana e distorta della natura. Sono tutti costoro che devono essere indicati all’opinione pubblica come co-responsabili delle morti, dei fallimenti, dei drammi quotidiani che avvengono all’Elba. Il gioco dello scaricabarile non può più reggere. Se l’Elba sprofonda, non sarà per fatalità, ma per l’omissione e l’ostruzionismo di figure chiaramente individuabili.

Una questione di giustizia, non di opinione – Chi si oppone all’eradicazione oggi deve sapere di assumersi la responsabilità diretta delle conseguenze. Non c’è più spazio per la neutralità: o si è dalla parte della salvezza dell’Isola, o dalla parte del suo abbandono. O si è con le famiglie che vedono distrutto il loro lavoro e vivono nella paura, o si è con chi difende un branco incontrollato che non ha più nulla di “selvatico”, ma è ormai un esercito invasivo e violento, estraneo all’equilibrio naturale che si pretende di difendere. Chi oggi tace, rallenta, insabbia o ostacola, dovrà rispondere non solo politicamente, ma moralmente  e in certi casi anche legalmente, di ciò che sta accadendo. Perché la morte di un uomo in un incidente provocato da cinghiali non è un effetto collaterale inevitabile. È una colpa. E come tale dovrà  essere trattata.

Una semplice domanda – A chi giova mantenere questa situazione? Non certo agli elbani, non certo al turismo, non certo alla natura. Giova forse a chi lucra sul mantenimento di aree “protette” che ormai sono solo recinti di devastazione? A chi costruisce carriere su battaglie animaliste di superficie e fa  politica sui danni altrui. L’Elba è stata abbandonata per troppo tempo, ma oggi può imporsi.  E deve farlo. Perché la misura è colma. E perché il vero pericolo non sono solo i cinghiali e i mufloni , ma gli uomini che li proteggono mentre tutto degrada intorno.

3 risposte a “Cinghiali all’Elba: la continua devastazione ha dei colpevoli

  1. Andrew Rispondi

    La mappa proposta è assolutamente sbagliata e riduttiva, soprattutto riguardo ai mufloni. La situazione all’Elba è drammatica.

    25 Giugno 2025 alle 13:36

  2. Isolanoinnamorato Rispondi

    Il problema non e l’area protetta, il parco ha i limiti operativi per legge, però le gabbie per le catture, poche l’ha messe, gli assenti sono i comuni e gli altri enti, ma i sindaci gli hanno votato gli elbani, valutino se tenerseli

    25 Giugno 2025 alle 11:06

  3. dg Rispondi

    Mi corre l’obbligo di rimarcare che il relatoe di questa denuncia si è dimenticato, inconsapevolmente spero, dei princpali responsabili: cioè i cacciatori.

    25 Giugno 2025 alle 9:39

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