La polemica

“Il caso della poltrona di presidenza del Parco Nazionale”

di Marcello Camici

Riceviamo e pubblichiamo un altro intervento – a firma di Marcello Camici – in merito alle polemiche di questi giorni sul dopo-Sammuri al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano:

“Gran bella cosa esperienza, competenza, merito di cui leggo dovrebbe avere chi ricopre la poltrona del presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano. Dovrebbero questi essere criteri per andare a ricoprire un ufficio pubblico. La costituzione ha previsto un concorso pubblico, salvo la legge non preveda diversamente, per andare a ricoprire un ufficio pubblico che deve garantire buon andamento ed imparzialità .Per realizzare buon andamento ed imparzialità sono necessari esperienza e competenza. Col concorso pubblico dovrebbero essere valutati  se i concorrenti criteri hanno merito per l’ufficio che devono coprire
La poltrona del presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano è un ufficio pubblico. La legge 341/90 stabilisce però che il presidente sia scelto tramite nomina ministeriale. Forse sarebbe stato meglio scrivere la legge con un presidente scelto da concorso pubblico?

Non so poiché la mia esperienza personale in concorso pubblico per la copertura di un ufficio pubblico con funzioni sanitarie all’ospedale di Portoferraio è stata desolante: a certificare la desolazione della vicenda patita dal sottoscritto  è stata la sentenza del giudice del lavoro a cui mi ero rivolto che ha dichiarato il concorso da rifarsi per violazione dell’articolo 97 della costituzione. Sento dire e spesso leggo di laicità dello stato intesa non solo principio per cui lo Stato si pone in una posizione di neutralità e indipendenza rispetto alle diverse confessioni religiose ma anche nei confronti delle fazioni politiche.

È proprio nella scelta di chi va ricoprire un ufficio pubblico sia con nomina ministeriale che con concorso che la laicità dello stato si manifesta. A me pare che lo stato italiano sia poco laico. A dirlo non è solo il sottoscritto ma anche una ricerca scientifica pubblicata su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) dal titolo “Last name analysis of mobility, gender imbalance and nepotism across acdemic systems” (PNAS 114 vol 29 (2017) : 7600-7605) dove gli autori (Grilli Jacopo e Stefano Allesina) discutono di nepotismo nella università italiana.

Se la mia opinione di poca laicità dello stato corrisponde al vero e ciò lo si ritiene situazione che limita buon andamento ed imparzialità è necessario porsi la domanda perchè ciò avviene”.

Marcello Camici

Una risposta a ““Il caso della poltrona di presidenza del Parco Nazionale”

  1. Isolato Rispondi

    In gran parte condivisibile. La presidenza del parco dovrebbe avere carattere esecutivo, il ruolo politico dovrebbe essere esercitato dalla comunità del parco, per questo avrebbe senso scegliere il presidente tra soggetti con comprovate competenze in materia ambientale. E vero tuttavia che la legge fa un gran mischione tra livello locale, consiglio direttivo obbligatoriamente condizionato da presenze come le associazioni ambientaliste e nomina ministeriale che in qualche modo e sempre politica fino a divenire nei casi deteriori partitica. Evidente peraltro che del nominativo fatto per commissariamento e/o presidenza, certamente persona rispettabile, ci si guarda bene da presentare un curriculum che potrebbe attestare competenze o meno e quindi svelerebbe il gioco politico partitico.

    21 Giugno 2025 alle 9:21

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