Trasporti: “Sindaci non mollare la presa e tallonare Baccelli”

di Giovanni Fratini

La notizia che la Regione Toscana ha finalmente “partorito” il nuovo bando per l’affidamento del servizio di cabotaggio marittimo nell’Arcipelago, ha scatenato una nutrita serie di interventi. Alcuni che commentano con favore il contenuto del bando ed altri che esprimono, invece, delusione o forti critiche.
Andiamo con ordine. Il 21 giugno, dopo un incontro avuto con l’Assessore regionale Baccelli presso la Prefettura di Livorno, la Filt Cgil ha espresso apprezzamento per “la previsione dell’applicazione ai lavoratori della clausola sociale e del contratto collettivo di riferimento….”. Francamente non riesco a comprendere come l’applicazione della “clausola sociale “ possa essere considerata una “generosa” scelta della Regione quando nel settore degli appalti di lavori e di servizi ( tra cui anche quelli marittimi ) è resa obbligatoria sia da Direttive comunitarie sia dal nuovo Codice degli appalti ( art. 57 del decreto legislativo n°36 del 2023).
Si è rifatta viva, il 24 giugno, la Capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Livorno Marcella Amadio addossando solo alla Regione la responsabilità della privatizzazione di Toremar . Ma le sfugge che, quando il Governo decise di privatizzare Tirrenia e le Compagnie regionali di navigazione, al Ministero dei trasporti c’era l’On. Altero Matteoli che insieme al Presidente del Consiglio Barlusconi firmò nel 2009 il decreto legge n°135, dove, all’art. 19 ter, sta scritto che ……”la Caremar, la Saremar e la Toremar SONO PRIVATIZZATE in conformità alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti in materia”.
All’epoca sia la sinistra che la destra della Amadio non fecero le” barricate” contro la privatizzazione. Si assistette, invece, ad un triste, deprimente “coro” di silenzi o al più di timide reazioni da parte di tutte le rappresentanze sociali. Politiche, economiche e sindacali. La Cgil dei marittimi, con il suo Segretario Dapelo, salutò con entusiasmo la cessione di Toremar al privato.
Il Partito democratico continua ad addossare la responsabilità del ritardo con cui si è proceduto alla stesura del bando di gara alla Autorità regolatrice dei trasporti che avrebbe richiesto alla Regione di “spacchettare” le linee dell’arcipelago. Lo “spacchettamento”, invece, fu una trovata, non proprio geniale, dell’attuale Assessore regionale Baccelli. Il decreto legge del 2011, istitutivo della Autorità, all’art.37 non le attribuisce il potere di imporre soluzioni agli Enti che gestiscono il trasporto pubblico, marittimo o terrestre, ma solo la possibilità di “ sollecitare e coadiuvare le Amministrazioni pubbliche competenti alla individuazione degli ambiti di servizio pubblico e dei metodi più efficienti per finanziarli, mediante l’adozione di pareri”.
I democratici esprimono poi la convinzione “ che il ruolo pubblico fin qui assicurato dalla Regione Toscana e quello che svolgerà nei prossimi anni per monitorare lo svolgimento del servizio, insieme a quello della Autorità di sistema portuale nella gestione degli slot pubblici assegnati ai privati saranno fondamentali per la garanzia della qualità dei servizi offerti ai cittadini, residenti e turisti”. Lo spero anch’io.
Continuare a chiedere la ricostituzione di una Compagnia pubblica è del tutto inutile. Ma pretendere che la Regione e l’Autorità portuale portino avanti politiche che abbiano come primario obiettivo l’organizzazione di un servizio marittimo che soddisfi, nel migliore dei modi, le peculiari esigenze delle comunità isolane, questo sì!
La passata gestione ci ha insegnato che, stipulato il nuovo contratto, non bisogna mai mollare la presa. Ci ha insegnato che si dovrà sempre “tallonare” la Regione perché vigili con la massima attenzione sul rispetto degli obblighi contrattuali. Come dovremo pretendere dalla futura dirigenza della Autorità di sistema portuale una più rigorosa disciplina delle concessioni degli accosti per evitare che le Compagnie private possano fare sempre “ quel che a lor più conviene”.
Da una prima lettura della documentazione del nuovo bando, non si può non riconoscere, questa volta, la volontà della Regione di apportare sensibili miglioramenti e di esercitare un più concreto controllo.
Un 10% di miglia marine in più consentirà di collegare meglio le isole con il continente. Di avere, ad esempio, sull’Elba più corse invernali e, finalmente, un collegamento notturno. Una novità quest’ultima richiesta da anni.
Il mantenimento delle tariffe agevolate per determinate categorie di lavoratori. Alle quali credo sia possibile alla fine aggiungere altre agevolazioni ( società sportive e pendolari per ragioni di salute ). Con un piccolissimo sforzo finanziario in più della Regione o utilizzando, come suggerisce il PD, l’introito della tassa di sbarco.La possibilità per i residenti di effettuare la bigliettazione on-line e la fissazione dei tempi massimi di percorrenza per ciascuna corsa.
Quanto alla necessità di garantire una flotta in grado di navigare con maggiore efficienza non mi sembra di poco conto la previsione contenuta nel Capitolato di gara della disponibilità della Regione a concedere all’ Armatore aggiudicatario dell’appalto un contributo per l’acquisto di un nuovo traghetto nella misura del 40% del costo o a concedergli in comodato/locazione un traghetto in sostituzione di un altro già in linea o in aggiunta al naviglio impiegato.
Altra novità positiva da segnalare è che, nel caso di fermo tecnico di un traghetto nel pieno della stagione turistica , il Concessionario dovrà provvedere ad immettere in servizio “un mezzo sostitutivo entro 48 ore con caratteristiche tecniche e funzionali equivalenti o superiori”. Il caos provocato dal guasto che fermò l’Oglasa nel 2023 ha insegnato qualcosa.
Il PD definisce “ambiziosa” la gara indetta dalla Regione ed esprime per questo quasi il timore che le Compagnie presenti sul canale non partecipino.
Immaginare che, in qualche parte del mondo, ci sia un Armatore pronto a portare nell’arcipelago toscano una flotta di 8 traghetti e due mezzi veloci ( come richiesto dal bando ) è quanto mai audace. E allora? La gara andrà deserta? Penso proprio di no. Una soluzione locale infatti c’è. E’ sufficiente che Moby e Toremar decidano di partecipare costituendo, in base all’art.68 del Codice degli appalti, un “RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO D’IMPRESA “. E così Moby ci garantirà le corse cancellate lo scorso inverno perché potrà beneficiare del contributo regionale.
Non so se, oltre a “giocherellare” sulla scelta di un papabile alla presidenza del Parco, i Sindaci hanno pensato di sollecitare il Presidente Giani e l’Assessore Baccelli a fare “una scappata” nelle isole dell’arcipelago per illustrare le novità. Approfittando, naturalmente, di una quanto mai attesa, prossima rinfrescata.
Giovanni Fratini

Una risposta a “Trasporti: “Sindaci non mollare la presa e tallonare Baccelli”

  1. luigi lanera Rispondi

    Egregio Giovanni Non ho letto nel tuo articolo , come da me già segnalato , l importanza di una nave idonea al trasporto di ambulanze con paziente a bordo perché come sai il trasporto dell ambulanza è a discrezione del comandante poiché in un garage chiuso non è consentita la permanenza di persone durante la navigazione . Non ho letto del ripristino della corsa delle 6,30 itilizzata dai malati oncologici . Non ho letto dell esenzione del biglietto per chi deve recarsi fuori Elba per visite specialistiche .

    3 Luglio 2025 alle 13:50

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