
Premesso che certe pappardelle politiche non se le legge nessuno (e non capisco perché i giornali on line continuino a pubblicarle) mi viene da pensare che il caldo di questi giorni, per davvero, dà alla testa a parecchia gente. Però qualche domanda bisogna farsela, e allora divertiamoci un attimo a cercare di capire perché certa gente si accanisca così tanto di fronte a un argomento come quello della presidenza del Parco, la cui importanza e influenza sul territorio forse sposta qualcosa a livello di comunicazione ma vale poco più di quei 1500 euro di stipendio al mese che toccano al presidente come indennità.
In un momento come questo, mentre mi metto a scrivere questa cosa col fresco della mattina (per evitare di scrivere chilometri di stupidaggini come certi segretari di partito fanno ogni volta che si siedono al computer) mi rendo conto quanto manchi all’Elba oggi una penna arguta come quella del compianto Monello, il grande Giovanni Muti.
Perché lo penso? Semplice. Ma è davvero necessario che ogni volta che uno di sinistra si mette a scrivere qualcosa debba usare per forza una valanga di insulti, offese, supposizioni, battute infelici e chi più ne ha più ne metta? Il Monello li avrebbe ridicolizzati con quattro righe delle sue. Questi non stanno bene, amici. Credono di essere ganzi, e invece si auto-classificano per quello che valgono, cioè meno di niente. L’altrettanto compianto Giancarlo Ageno, ai suoi tempi, diceva di loro che “certi giornali sono buoni solo per incartare il pesce”, ma oggi che in edicola non ci va più nessuno …non ci resta che ridere di tutte queste stupidaggini.
Sono stato un po’ lungo nella premessa, ma ne valeva la pena. Veniamo al dunque.
Intanto Nocentini dimostra ogni giorno che passa di avere imparato non solo a fare il sindaco, ma anche a mettersi a suo agio in quella cosa di cui inizialmente non voleva neanche sentire parlare, che è la politica. La mossa di candidare De Santi al Parco ne è la dimostrazione. In comunicazione politica, una mossa come questa si chiama “posizionamento”. Come dire, finora ho fatto delle proposte e non mi avete ascoltato, adesso ci penso io ad attirare l’attenzione di tutti, compresi quelli che comandano la politica nazionale. E il fatto che abbia fatto così tanto arrabbiare i “sinistri” (e non solo loro, ma anche qualche ex sindaco di centrodestra) dimostra di avere colpito nel segno.
E’ vero, lo abbiamo detto anche noi nella premessa. La poltrona di Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, in soldoni, conta poco. Ma sposta tanto, a livello di argomenti sensibili, di quelli che toccano la pancia dei cittadini. La questione dei cinghiali e dei mufloni, tanto per ricordare un’incompiuta del tanto decantato Sammuri, e che andrebbe ri-verificata in tutta la sua complessità, come la gestione degli abbattimenti e delle catture fatti finora e di tutti gli interessi ad essi legati. E poi i vincoli sul territorio, e le proposte impossibili da gestire (ma che sposterebbero, quelle sì, tanto in campo turistico) come le aree marine protette.
In politica invece il Parco conta, eccome. Tanto che il centrodestra di governo ha preferito mollare l’autorità di sistema portuale a un “sinistro” (piemontese, per giunta) per tenersi il controllo della poltrona dell’Enfola. E Nocentini con la proposta De Santi ha ricordato ai bimbi di Giorgia che il loro partito è ben rappresentato anche nella sua amministrazione. Gli attacchi a De Santi, anche quelli, dimostrano che il sindaco di Portoferraio ci ha visto giusto. Ricordare Rio nell’Elba è come buttare sale sulla ferita della sua opposizione consiliare, che dei misfatti riesi fu protagonista, e non vi faccio perdere tempo per ricordarli, basta leggere il libro che De Santi e Il Monello hanno scritto in proposito. Il vicesindaco fiorentino invece avrebbe molto da insegnare anche agli ambientalisti nostrali, verdi fuori e rossi dentro come i cocomeri di Faenza (che, dice il proverbio, non ne fallisce uno) basterebbe andare a leggere il suo curriculum di bioarchitettura nelle isole dell’arcipelago. Ma tanto, se non lo avete ancora capito, De Santi il presidente del Parco non lo farà mai, a meno che ( e qui la forza dell’uscita di Nocentini) qualche piccola faida estiva all’interno di Fratelli d’Italia non lo proietti proprio in cima alla lista dei papabili. Vedremo.
Ecco forse spiegati gli attacchi ambientalisti alla mossa nocentiniana. Non sappiamo come finirà la questione Parco, ma sicuramente l’incertezza non durerà a lungo, perché il Governo qualche mossa la deve pur fare, se non altro per nominare un commissario per mettere tutti d’accordo in attesa del presidente. E proprio De Santi potrebbe essere il più indicato. Del resto, che titoli aveva Barbetti quando fu nominato commissario da Matteoli?
Ora basta, fa caldo man mano che sorge il sole, e non ho più voglia di scrivere. Ma un’ultima battuta per concludere la dedichiamo al PD elbano, sempre più vestito con la tutina nera e la bottiglia di plastica in mano come Tafazzi. Sai, finchè scrivono quelli di Sinistra Italiana (andate a vedere il direttivo e poi capirete perché gli interessa tanto il Parco) oppure gli altri con pseudonimi inventati che sono meglio delle firme autografe, ti fai una risata, un’alzata di spalle e tiri dritto, per quello che contano… ma quando vedi un comunicato che inizia con “c’è un limite a tutto”, allora ti si materializza Tafazzi nell’immaginario. Hanno indebitato Portoferraio per 700mila euro all’anno fino al 2032 e ancora hanno il coraggio di parlare? Su, andate al mare e mi raccomando mettetevi sotto l’ombrellone, il sole picchia forte… a ottobre col fresco ne riparliamo. Buona estate!
Marco Sollapi
*già opinionista di Elba Notizie
Isolanoinnamorato
All’evidente disprezzo dei sinistri che non fa onore allo scrittore, potrebbero esserci anche buone intuizioni, ma lo scrittore e anche lui tifoso, il problema e che il presidente lo fai o perché hai una competenza ambientalista o perché
Fai un accordo politico che coinvolge le opposizioni. Ovvero i tifosi non servono.
2 Luglio 2025 alle 10:11