Cinghiali e mufloni padroni dell’Isola, cittadini in ostaggio

Il silenzio colpevole delle istituzioni, la politica che rincorre le poltrone del Parco

All’Isola d’Elba non è più il tempo delle metafore, delle mezze misure o delle chiacchiere da convegno. Dopo gli incidenti del mese di maggio  tra cui uno anche mortale a causa mufloni e cinghiali,  un ragazzo in scooter rischia la vita a causa dell’investimento giorni fa, di un cinghiale che gli  attraversa la strada in pieno giorno: è l’ennesimo episodio di un incidente  annunciato, eppure tutto continua come se nulla fosse. È il tempo della responsabilità del silenzio istituzionale che si rinnova ogni volta con la solita litania di promesse, studi, valutazioni, tavoli tecnici, rimpalli di competenze. Intanto però, soprattutto i cinghiali continuano a razzolare indisturbati, le famiglie vivono nell’ansia, le aziende agricole fanno la conta dei danni e il turismo, unica risorsa economica reale che   rischia un colpo durissimo.

Il dovere di agire, non di tergiversare – L’eradicazione dei cinghiali e dei mufloni sull’Isola non è una questione “ambientalista” né un esercizio accademico sulla biodiversità: si tratta di un’urgenza di sanità pubblica, sicurezza stradale e protezione civile. Eppure, le autorità preposte, dai sindaci al Parco, passando per la Regione Toscana e i Ministeri competenti, paiono muoversi con la lentezza burocratica di chi non ha nulla da temere. Ma la verità è che qui qualcuno dovrà rispondere, davanti ai cittadini e forse un giorno davanti a un giudice, delle omissioni dolose di questi anni. Perché ormai si può parlare di omissione colpevole, se non addirittura di negligenza istituzionale: ci sono protocolli pronti, pareri già espressi, piani d’azione discussi e mai attuati. Manca solo una cosa: la volontà politica. E questo è l’aspetto più grave, perché ogni giorno di ritardo significa un incidente in più, un danno economico ulteriore, un altro cittadino lasciato solo a difendersi. Quasi nessun progetto si realizza disponendo fin dall’inizio l’intero capitale depositato in banca ma si avvia nella consapevolezza degli stati di finanziamento nel corso del programma approvato dalle Istituzioni.

I numeri della realtà – Non si tratta di casi isolati, ma di una vera e propria colonizzazione faunistica di un territorio ormai sottratto all’uomo. Cinghiali che devastano orti, attaccano cani, sfondano recinzioni, si spingono fino ai cassonetti dei rifiuti nei centri abitati e attraversano le carreggiate con totale impunità. Con l’estate alle porte, l’Elba sarà invasa da migliaia di turisti. Cosa accadrà quando un cinghiale attraverserà la strada davanti a una famiglia in bici, o si infilerà in un campeggio? Dovremo aspettare un’altra tragedia per svegliarci?

Complicità silenziosa –  A frenare ogni intervento non sono solo le inerzie burocratiche, ma anche una parte dell’ambientalismo militante che confonde la tutela della fauna con il culto irrazionale del selvatico. Una visione miope che mette sullo stesso piano la vita di un bambino e quella di un ungulato, dimenticando che l’equilibrio ecologico, quello vero, richiede gestione, selezione e responsabilità, non abbandono alla natura.  C’è un punto che va chiarito con nettezza: chi si oppone sistematicamente all’eradicazione dei cinghiali in piena consapevolezza delle conseguenze  non può ritenersi estraneo alla crisi che affligge l’Isola d’Elba. Una minoranza ideologica, per quanto attiva e rumorosa, non può permettersi di tenere in ostaggio un intero territorio. Basterebbe che fosse isolata politicamente, amministrativamente e mediaticamente per rendersi conto, anche suo malgrado, che l’Elba non può permettersi il lusso di galleggiare sulle convinzioni, ma ha il dovere di navigare sull’interesse collettivo. L’Isola non vive di proclami etici, ma di lavoro, sicurezza e turismo: ignorarlo significa condannarla lentamente. E’ così l’ideologia ha sostituito la scienza, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: una popolazione animale fuori controllo, fuori habitat, fuori legge.

È tempo di un’azione risolutiva – L’eradicazione di cinghiali e mufloni è oggi l’unica soluzione seria. Esistono strumenti legali, tecnici e logistici per attuarla senza rischi per l’uomo e nel rispetto delle norme. Manca solo una decisione netta da parte delle Istituzioni, che invece sembrano più preoccupate di mantenere buoni rapporti con le lobby venatorie, le associazioni ambientaliste o semplicemente di non esporsi. Ma ogni giorno di ritardo è una sconfitta per la collettività. Chi tace oggi, sarà complice domani. Non ci si può più nascondere dietro la retorica dei “progetti in corso” o delle “valutazioni in itinere”. È tempo di indicare  chi crea intoppo,  fissare date, avviare le operazioni e restituire l’Isola d’Elba alla sua gente.

Alberto Zei

20 risposte a “Cinghiali e mufloni padroni dell’Isola, cittadini in ostaggio

  1. Ileana Cattaneo Rispondi

    Ma se entrano in un giardino privato non si può sparargli?

    21 Giugno 2025 alle 18:48

  2. Focas Rispondi

    Il problema è generale. In Europa ci sono più di 500000 incidenti con la fauna selvatica. In Italia ci sono più di 10 incidenti mortali all’anno. Delle due l’una o eradochiamo queste specie da tutta Europa o gli elbani si fanno carico della loro parte prendendo misure di mitigazione del rischio. Comunque i politicanti elbani mentono alla gente quando parlano di eradicazione del cinghiale dall’Elba; non è tecnicamente possibile se non usando massicce dosi di veleno cosa che è fortunatamente vietata. Dosi massicce di demagogia da 4 soldi per non prendere quei provvedimenti che mitigherebbero il problema

    21 Giugno 2025 alle 17:14

    • Vittorio Rispondi

      Si sostengono con sicumera palesi sciocchezze: in tutto il mondo si eseguono piani di eradicazione delle specie invasive in territori insulari anche assai più estesi dell’Elba e con tassi di successo altissimi. Si abbia il coraggio di dire chiaramente i motivi della contrarietà al ripristino ambientale.

      23 Giugno 2025 alle 17:45

  3. Alfredo Muni Rispondi

    Tutto ciò dimostra l’inettidudine degli amministratori pubblici.
    Pronti e implacabili nel multare il cittadino ma ciechi e incapaci nell’affrontare ogni genere di criticità.

    21 Giugno 2025 alle 16:53

  4. Marco Rispondi

    Sono dispiaciuto di constatare quanto poco i difensori dei cinghiali abbiano a cuore la natura.
    La natura soffre e molte specie sono in pericolo per la sovrappopolazione di cinghiali. È evidente per chi la natura la frequenta e vede immense distese di maccha arate, bulbi estirpati, piccoli animali sterminati.
    Animalismo antiecologico.
    Nessun rispetto per la biodiversità.
    Quante belle intenzioni buttate via per non volere comprendere il concetto di ecosistema!

    20 Giugno 2025 alle 23:56

  5. Leonardo Rispondi

    Sono un elbano e ho una casa vicinissimo al paese di Rio nell’Elba
    Mi ritengo un ambientalista,rispetto la natura e gli animali cui non farei mai del male. Quando poi la sera, specialmente in tarda serata, si rientra a casa con la macchina o a piedi ci ritroviamo con i cinghiali che ci aspettano a casa e non è davvero un piacere. Eppure stiamo attenti a non lasciare mai spazzatura intorno casa. Il peggio che abbiamo nipoti, ragazzi che rientrano anche tardi e rischiano davvero che il brutto incontro finisca male. Spesso restiamo a casa a frescheggiare e ce lì vediamo arrivare a pochi metri.
    Sono necessari urgenti provvedimenti per salvaguardare la tranquillità e anche l’incolumità delle persone. Per non parlare di tutti gli altri danni di cui sono causa.
    Questo problema è sensibilmente aumentato con la raccolta della spazzatura porta a porta che fra l’altro all’Elba è di non facile attuazione per i pendolari.

    20 Giugno 2025 alle 22:33

  6. Fabio Fabbretti Rispondi

    Sto dalla parte dei cinghiali ….chi li ha portati all’Elba?????

    20 Giugno 2025 alle 22:06

    • Sirvano Rispondi

      Ancora con questa storia ?!? chi li ha portato ormai il danno l’hanno fatto, VANNO LEVATI!! animalaio hai capito?!?

      10 Luglio 2025 alle 22:49

  7. Angelo Rispondi

    Buona sera
    Ho sposato una elbana,ma per salvare qualcosa ho comprato tanta elettrosaldata
    Purtroppo entrano lo stesso.
    Almeno pace all’anima loro avessero portato i maremmani.
    Cucciolate una volta all’anno e meno piccoli.
    Adesso devi stare attento ai sassi sulla strada da Procchio a Portoferraio.
    Non vado a caccia e li trovo comunque.

    20 Giugno 2025 alle 19:22

  8. Felice Rispondi

    Ci sono troppa gente sulla pianeta.
    Noi siamo il vero problema. Non gli animali…

    20 Giugno 2025 alle 15:27

    • Andrea Rispondi

      Concordo felice

      20 Giugno 2025 alle 19:22

    • Cristina Rispondi

      Ma non dica fesserie! Dobbiamo abbattere le persone? Mi auguro che eliminano velocemente questo disastro dei cinghiali o dovranno ancora morire persone? O gli agricoltori dovranno o tintarella a perdere i raccolti? E chi ha un giardino se lo deve vedere distrutto? Rifletta se le riesce!

      20 Giugno 2025 alle 19:29

    • Antonio Rispondi

      Non è l’agente che è tanta, ma troppi che comandano. Il risultato va tutto alla sfascio. Chi se ne e frega dei cinghiali o degli animali, salviamo la gente. Per favore fate ragionare il cervello che è ora

      20 Giugno 2025 alle 20:02

  9. Silvia Rispondi

    Scrivo ancora, scusatemi.
    Circa una trentina di anni fa era caduto un grosso sasso sulla strada sopra casa mia smosso dai cinghiali. Avevo scritto una lettera al WWF, di cui ero socia da sempre, raccontando questo fatto e mettendo anche le misure del sasso per far capire che la situazione poteva essere pericolosa. Mi hanno risposto con tono supponente che si potevano creare dei corridoi faunistici !! Questa è un ‘isola, lunga circa 30 km. , un corridoio faunistico per mandare i cinghiali dove? In mare?
    Questo per dire che nessuno negli anni ha mai preso seriamente in considerazione la questione e adesso che la situazione è fuori controllo l’unica soluzione è eradicare queste povere bestie.
    E se “eradicassimo” i cacciatori e i forestali che hanno immesso mufloni e cinghiali senza poi tenerli sotto controllo?

    20 Giugno 2025 alle 11:45

    • Eli Rispondi

      Proprio alla WWF vai a scrivere…🫣

      20 Giugno 2025 alle 14:50

  10. Silvia Rispondi

    Anche il nostro orto è stato devastato, i cinghiali sono entrati per diverse notti di fila nonostante fosse recintato e nonostante che mio marito controllasse ogni giorno che la rete fosse integra, ma non li fermi comunque.

    20 Giugno 2025 alle 9:29

  11. Silvia Rispondi

    Io sono un’ambientalista, amo e rispetto la natura tutta, ma sono assolutamente convinta che l’eradicazione totale di mufloni e cinghiali sia l’unica soluzione possibile. È ovvio che la protezione degli esseri umani sia la priorità e che il rischio è serio, ma io penso anche che, per esempio, sono sparite le pernici, tantissime orchidee, le erbe selvatiche come la cicoria e i tranapecori e sono stati distrutti i muretti a secco. Perciò sono d’accordo !

    20 Giugno 2025 alle 9:23

  12. Isolato Rispondi

    L’invettiva e sacrosanta, ma non risolve il problema. Hanno tutti responsabilità, ma la sicurezza e tema del governo e delle sue amministrazioni decentrate. Poiché l’invasione e certa si usino strumenti anche speciali, non si capisce perché lo si faccia con gli esseri umani e non contro animali infestanti. I sindaci latitano perché tutti amorevoli del centro destra non vogliono dispiacere al governo. Il parco ha limiti operativi istituzionali, certamente poteva fare di più e meglio e si e lasciato condizionare da sentimento ambientalisti. A questo punto i cittadini hanno una sola arma esposto alla procura della repubblica contro sindaci, presidenti, ministri per attentato alla sicurezza pubblica e sociale, ma e triste anche doverlo pensare.

    20 Giugno 2025 alle 8:07

    • Francesco Rispondi

      Buongiorno, io ci aggiungerei anche la pericolosità del manto stradale, e i pini di San Giovanni ce li siamo già dimenticati ? non ne dovevano tagliare 26 ? a questo punto bisognerebbe raccogliere delle firme e fare l’esposto alle autorità.

      20 Giugno 2025 alle 10:12

      • Cristina Rispondi

        Fortunatamente i pini non li hanno tagliati e si spera non lo faranno mai. Con la rotonda la strada è assai meno pericolosa….

        20 Giugno 2025 alle 19:27

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