Approdo, Comune e Circolo Nautico Cavo ai ferri corti

Ritardi nella rimozione dei pontili, in paese monta la protesta: in atto una petizione

Avrebbe dovuto essere un’assemblea pubblica organizzata dal Comune di Rio per fare “il punto della situazione”, quella che si è svolta a Cavo nel pomeriggio di domenica 15 giugno 2025. L’attenzione dei numerosissimi presenti nonostante il caldo estivo sotto la pergola del ristorante “Sassi Rossi” è stata però catalizzata dalla situazione critica che si è venuta a creare in seguito alla conclusione della gara per affidare la concessione dello specchio acqueo di Cavo destinato alla portualità turistica.

La gara bandita dal Comune di Rio per dare attuazione alla Direttiva Bolkestein, come è noto,  si è conclusa a gennaio di quest’anno con la vittoria di un giovane operatore locale che ha presentato una proposta giudicata enormemente migliore di quella dell’altro concorrente. Ma a questo punto sono iniziati i problemi. Il Circolo Nautico Cavo, che era stato concessionario per oltre quarant’anni e che ha fatto di tutto perché non si andasse a gara (ricorrendo senza successo al TAR) sta ostinatamente ritardando in modo sistematico il rilascio dello specchio acqueo, confidano nel ricorso proposto dall’altro concorrente – la Marina di San Vincenzo – avverso la sua sconfitta in gara. La situazione è ai confini del paradosso: la Marina di San Vincenzo ha partecipato alla gara in costituenda associazione con il Circolo Nautico Cavo e ricorre anche in nome suo, ma il Circolo Nautico nel corso di un’infuocata assemblea ha deliberato di non fare ricorso.

Il risultato però oggi qual è?  Il vincitore della gara ha una concessione che però non può esercitare perché gran parte dello specchio acqueo è occupata dai pontili che il vecchio concessionario non rimuove in attesa che il giudice si pronunci sul ricorso proposto dalla sua mandataria, pontili che tuttavia non possono essere utilizzati per l’ormeggio in quanto il Circolo  – loro proprietario –  ha perso il titolo per farlo.

Il porto di Cavo, all’inizio della terza settimana di giugno,  è quindi pressoché vuoto:  né i soci del Circolo posso più ormeggiare, né possono farlo altre imbarcazioni, e  la confusione regna sovrana. Il tutto a solo danno del paese, la cui economia trae grandissimo beneficio dal turismo collegato alla nautica da diporto e che vede questa risorsa impossibilitata ad operare sia  nell’immediato che – si teme –  per tutta la stagione estiva.

Questa preoccupazione è emersa in tutta la sua gravità nel corso dell’assemblea di domenica scorsa, dove più persone e più operatori commerciali del paese hanno fatto sentire la loro vibrante protesta,  soprattutto nei confronti dei rappresentanti del Circolo Nautico Cavo per un comportamento che viene giudicato ostruzionistico a spese del paese.

A dimostrazione di questo diffuso stato d’animo un manifesto di una neonata associazione, “Cavo Chiama”, che annunciava una petizione popolare con questa motivazione: “la nostra marina è in pericolo, il nostro mare, la nostra economia, la nostra estate”. “Un ricorso contro l’assegnazione dello specchio acqueo di Cavo – si legge nel manifesto – rischia di smantellare i pontili esistenti, bloccare gli ormeggi anche per le barche in transito, sconvolgere fondali marini fermi da 40 anni (per la rimozione dei pontili, ndr), accumulare sabbia e materiali davanti ai locali e alla passeggiata”. “Chiediamo alla società Marina di San Vincenzo di ritirare il ricorso – chiudeva il manifesto – e di ascoltare la voce di Cavo”.

Il Sindaco di Rio Marco Corsini, che nell’assemblea ha chiaramente riepilogato i fatti ed ha esposto la posizione del Comune in un’atmosfera abbastanza surriscaldata, non nasconde la sua preoccupazione e il suo disappunto : “Abbiamo voluto fare una gara  – ha detto fra l’altro Corsini – per assegnare una nuova concessione e per dare slancio al paese, migliorare il suo aspetto e la qualità di servizi, attrarre investimenti cospicui in vista di una svolta che per Cavo potrebbe essere storica. Vedere tutto questo rallentato e messo a serio rischio dispiace, perché un ricorso può essere vinto o anche perso, ma di sicuro blocca lo sviluppo di un territorio che avrebbe invece tanto bisogno di un colpo di reni. Ho fatto un appello personale alla ragionevolezza affinché si accettassero gli esiti della gara e si dimostrasse sensibilità verso un paese che vuole questo progetto perché ha capito che è quello migliore per lui. Ma ogni chiamata al senso di responsabilità è stata vana e anche il comportamento del Circolo Nautico mi dispiace vedere che è contro la volontà della gente”

La gran parte dei soci del Circolo però, contrariamente ai vertici, invoca soluzioni di responsabilità che vadano verso un accordo col nuovo concessionario per salvare la stagione, magari immaginando un affitto dei pontili che possa garantire la continuità degli approdi, e in tal senso è stata promossa una raccolta di firme, fatta da alcuni soci insieme a degli operatori commerciali cavesi.

“Abbiamo interpellato tanta gente, dai commercianti a semplici cittadini – ci ha detto  un socio che vuole mantenere l’anonimato – e nessuno ci ha voltato le spalle. Abbiamo costituito il comitato ‘Cavo Chiama’ con un gruppo Facebook e un manifesto nel quale facciamo appello alla Marina di San Vincenzo affinché ritiri il ricorso. Da stamattina abbiamo inserito una petizione sul sito change.org (questo il link https://chng.it/8ySj4QXBbG ) sperando di ottenere la massima adesione possibile”.

Ad oggi i lavori di rimozione dei vecchi pontili non sono ancora iniziati: il Circolo Nautico di Cavo (composto per la maggior parte da non residenti) oltre ad aver iniziato un braccio di ferro con il Comune, si sta attirando gli strali di tutta la popolazione di Cavo, che sta mostrando segni di pesante insofferenza.

Al termine della riunione di domenica, infatti, l’atmosfera era decisamente pesante, con un forte pessimismo che serpeggiava in maniera neanche tanto velata fra gli operatori turistici : se non succede qualcosa di positivo nelle prossime ore, Cavo rischia di veder saltare la stagione turistica, con conseguenze pesantissime sulla propria micro-economia.

7 risposte a “Approdo, Comune e Circolo Nautico Cavo ai ferri corti

  1. Paolo Paperetti Rispondi

    Articolo preciso e realistico.
    Unica precisazione, “il socio” non ha mai chiesto l’anonimato, anche perché il mio nome è come promotore ( decisione presa assieme a molti altri soci e non) sulla petizione, mi chiamo Paolo Paperetti e colgo l’occasione per invitare tutti a promuoverla, sostenerla e firmarla
    Grazie anticipatamente

    18 Giugno 2025 alle 16:21

  2. Paolo Paperetti Rispondi

    Descrizione dei fatti precisa e assolutamente reale.
    Solo una precisazione, il socio che ha promosso assieme a molti altri, soci e non, la petizione non è né anonimo.
    Mi chiamo Paolo Paperetti e basta leggere il mio nome sulla petizione su https://www.change.org/ ,che mi auguro in molti vogliano firmare , promuovano e sostengano.
    Grazie a tutti anticipatamente

    18 Giugno 2025 alle 15:30

  3. Marialucia Cagni Rispondi

    Deprimente

    18 Giugno 2025 alle 14:11

  4. Paolo Tofanelli Rispondi

    Roba da ITALIA!
    NN SIAMO CAPACI DI NIENTE!!
    SCANDALOSO!!!Io passo spesso con il mio gommone e questa è veramente una cosa inconcepibile alle porte ormai della stagione!!
    Immagino i residenti e commercianti che aspettano questi 3/4 mesi x lavorare….

    18 Giugno 2025 alle 12:45

  5. Klaus Schulte Rispondi

    Cos’i si può distruggere la stagione. Una bella publicità per i turisti. Tutti bravi!

    18 Giugno 2025 alle 10:23

  6. Venzo Fiorenzani Rispondi

    Da piombinese che possiede una casa al Cavo e una barca da oltre 30 anni , pensando che quest’anno non potrò venire alls mia tanto amata Cavo per colpa di tutto questo mi rende impotente e con il cuore pieno di tristezza . La ritengo una cosa assurda dove l’economia cavese già molto fragile sprofonderebbe in un baratro . Deprimente e devastante

    18 Giugno 2025 alle 10:18

  7. Filippo pacini Rispondi

    povero Cavo… ha come una maledizione, anni fa la spiaggia, ed ora il porticciolo, cuore del paese deserto

    18 Giugno 2025 alle 10:01

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