E’ stato celebrato martedì 23 gennaio 2024 dinanzi alla terza sezione penale della Corte d’Appello di Firenze il processo di appello che vede imputato un noto imprenditore elbano per aver procurato la morte di un dipendente a causa della violazione della disciplina sulla sicurezza del lavoro.
Nell’infortunio, occorso il 29 maggio 2017, perse la vita tragicamente, travolto e lacerato da una motozappa, Massimo Schezzini all’età di 59 anni, lasciando due figli e la compagna con la quale viveva da oltre 10 anni.
Nel giudizio di primo grado l’imputato aveva optato per il rito abbreviato, nel corso del quale, tuttavia, era sorta l’esigenza di escutere svariati testi. Il giudizio si è concluso con la condanna dell’imputato a due anni di reclusione, nonché il pagamento di provvisionali alle parti civili private
La Corte d’Appello di Firenze, dopo una lunga camera di consiglio, alle 15,45 ha letto il dispositivo confermando in toto la sentenza del GUP di Livorno, Dr. Antonio Del Forno.
Soddisfatto l’Avv. Giuseppe Quartararo, legale interno dell’INAIL, costituito parte civile, per l’importanza che la pronuncia della Corte d’Appello, confermando integralmente la sentenza emessa dal GUP di Livorno, va a svolgere quale deterrente per tutte le situazioni nelle quali i datori di lavoro non rispettano la disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Presente in aula anche Catalina Schezzini, sorella del defunto, costituita parte civile insieme agli altri familiari, accanto al suo difensore Avv. Cesarina Barghini che li segue tutti sin dall’inizio della vicenda giudiziaria . “In questo genere di processi – ha precisato l’avv. Barghini – anche se si esce vittoriosi, non c’è spazio per gioire, perché la sentenza rappresenta, comunque e purtroppo, la dimostrazione che quel tragico evento, così come tanti altri che si consumano nel nostro paese, avrebbe potuto essere evitato”.
A conclusione della giornata c’è stato anche il commento di Catalina Schezzini: “Oggi abbiamo avuto la conferma che la giustizia esiste”.
Imprenditore elbano condannato per una morte sul lavoro
Nella vicenda perse la vita Massimo Schezzini. Le provvisionali alle parti civili e all'INAIL
Una risposta a “Imprenditore elbano condannato per una morte sul lavoro”
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Belinda
C’é del torbido in questa vicenda, molto torbido.
28 Gennaio 2024 alle 13:24