Francesco Pozzi, un elbano scultore neoclassico toscano

di Umberto Coluccia

Venerdì 12 gennaio, alle 17, presso la Sala del Cenacolo, si terrà l’attesissima presentazione del volume dedicato a Francesco Pozzi, figura di spicco nella scultura neoclassica in Toscana. Promosso dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, il libro intitolato Francesco Pozzi è il risultato della collaborazione tra Sandro Bellesi e Gabriella Tassinari, ed edito da Polistampa.

Francesco Pozzi, artista di rilievo nel panorama artistico fiorentino dell’Ottocento, è un protagonista quasi dimenticato dalla critica contemporanea. Questa monografia, la prima dedicata interamente a lui, si propone di ristabilire la sua posizione di primo piano, offrendo una dettagliata ricostruzione della sua vita e della sua prolifica carriera.

Il lavoro di Pozzi, fortemente legato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è distinto per l’operosità con cui ha contribuito alle commissioni dei granduchi di Toscana, delle famiglie locali, dei committenti romani e di nobili stranieri, soprattutto inglesi e polacchi. La monografia si concentra non solo sulla sua attività scultorea ma esplora anche il suo contributo nel campo della glittica, della ceroplastica e dell’incisione di gemme, evidenziando la sua maestria in settori diversificati.

Francesco Pozzi, nato a Portoferraio nel 1790, si trasferì a Firenze da bambino e si iscrisse all’Accademia di Belle Arti poco prima del 1806. Il suo talento emerse presto, vincendo nel 1812 un concorso con una statua raffigurante Dante Alighieri. Il suo percorso di studi lo portò a Roma nel 1816, dove fu allievo di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen. Pozzi, oltre a realizzare opere mitologiche e ritratti originali, divenne un interprete eccellente nell’Intaglio di gemme, appreso sotto la guida di Giovanni Antonio Santarelli. L’artista lavorò intensamente per la famiglia granducale toscana e per l’Accademia di Belle Arti di Firenze, contribuendo significativamente alla scultura neoclassica toscana insieme a Stefano Ricci. La sua fama si diffuse anche all’estero, soprattutto in Inghilterra. Pozzi morì nel 1844 a Firenze, a causa di una malattia contratta durante un viaggio in Polonia.

Il volume, il settimo della collana I Maestri dell’Accademia di Belle Arti di Firenze curata dal professor Sandro Bellesi, offre uno sguardo approfondito su personalità di rilievo legate all’istituto artistico fiorentino. L’intento della collana è di presentare studi analitici su figure di spicco che hanno svolto ruoli di insegnamento o alunnato presso l’Accademia, contribuendo così a una migliore comprensione della storia dell’istituto dal suo periodo di fondazione nel 1784 fino alla prima metà dell’Ottocento.

Sandro Bellesi, noto per i suoi studi sulla pittura e la scultura fiorentine dei secoli passati, è il curatore del patrimonio artistico dell’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 2010. Con il supporto di qualificati studiosi, ha contribuito a numerose pubblicazioni che hanno gettato luce sulla storia dell’Accademia.

Gabriella Tassinari, co-autrice del volume, è una stimata studiosa di incisioni su gemme e materiali simili, lavora presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano. La sua collaborazione al volume su Francesco Pozzi contribuisce a arricchire ulteriormente l’analisi di un artista poliedrico e quasi dimenticato.

La presentazione del volume vedrà la partecipazione di eminenti personalità come Carlo Sisi, Gaia Bindi, Riccardo Gennaioli e Alfonso Panzetta, che contribuiranno a illuminare ulteriormente la figura e l’opera di Francesco Pozzi. L’evento rappresenta un’opportunità imperdibile per gli appassionati d’arte e gli studiosi interessati a scoprire nuovi aspetti della scultura neoclassica in Toscana.

 

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