Mausoleo Tonietti, Corsini scrive alla Soprintendenza di Pisa

Rio pronto a lavorare con Italia Nostra per il suo recupero ma la proprietà è privata

Il sindaco di Rio, Marco Corsini interviene sul Mausoleo Tonietti di Cavo, su quanto sta accadendo al monumento e che cosa è possibile fare  per quello che può essere considerato a pieno titolo un simbolo per il paese:

Leggo con enorme dispiacere il danno subito dal monumento, perché so il suo ruolo storico e la sua importanza simbolica per il territorio cavese.

Leggo però con altrettanto dispiacere che l’evento viene imputato anche al “totale disinteresse delle amministrazioni comunali”.

Io non so se ciò è detto per semplice ignoranza, o perché l’abitudine di questo territorio è che quando non si sa a chi dare la colpa, il primo incolpato è sempre il Comune.

Il monumento è di proprietà privata. E’ stato detto in tutte le salse, compreso da Italia Nostra che si era fatta promotrice di un piano di comunicazione per la sua valorizzazione e per il reperimento di eventuali fondi privati, piano al quale il Comune di Rio aveva dato piena adesione..

Il mausoleo è un bene culturale ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004): è stato notificato nel 2016 con decreto n. 226 e come tale sottoposto alla tutela prevista da quelle norme.

Norme che impongono al privato proprietario l’onere e l’obbligo della conservazione del bene, e prevedono che la vigilanza competa allo Stato (non al comune).

La proprietà privata in passato si era dimostrata disponibile a cedere il monumento al comune o comunque ad occuparsi della sua valorizzazione, ma in cambio chiedeva (legittimamente, s’intende) benefici edilizi in altre aree di sua proprietà, benefici che tutte le amministrazioni comunali prima della mia sarebbero anche state disposte a concedere pur di avere il monumento, ma che non hanno mai potuto tradursi in previsioni urbanistiche per la reiterata opposizione della regione e per i vincoli del Parco Nazionale.

Intendiamoci: avere il monumento per noi sarebbe un onere gravosissimo, perché obbligherebbe alla progettazione ed esecuzione di tutti i lavori, alla custodia, alla vigilanza, e alla organizzazione di tutto ciò che serve alla sua fruizione turistica. Ma l’avremmo fatto consci appunto della sua importanza.

Oggi ho scritto al Soprintendente di Pisa per segnalare l’accaduto e chiedere che gli interventi necessari alla conservazione del monumento, alla sua messa in sicurezza ed al suo ripristino siano ordinati alla proprietà o, come prevede la legge, siano eseguiti dallo Stato a spese del privato.

2 risposte a “Mausoleo Tonietti, Corsini scrive alla Soprintendenza di Pisa

  1. isolato Rispondi

    quanto dichiara il sindaco ha il sapore di un qualcosa che ricorda il film amici miei.
    il punto è semplice.
    quello è un monumento riconosciuto con tanto di vincolo, spetta al privatyo mantenerlo, se non lo fa il Sindaco chiede al Ministero dei beni culturali di intervenire e per quanto possibile collabora. Se solo ora il sindaco ha scritto vuol dire che fino ad oggi ha fatto lo gnorri.
    dire che i privati volevano benefici economici in cambio della cessione del monumento, se è vero di fatto decreta il livello etico e cultuirale della proprietà, dall’altra conduce a ribadire, a fronte dell’inerzia manutentivo, alla utilità di un progetto di opera pubblica con conseguente esproprio, ma al tempo stesso alla denuncia della proprietà per danneggiamento di bene culturale, bene della nazione.
    Se precedenti sindaci avevano lasciato intendere che ci poteva stare uno scambio cessione monumento contro edificabilità, portiamoli in tribunale perchè ci avrebbe guadagnato solo il privato.

    29 Luglio 2025 alle 22:47

    • Senza parole Rispondi

      Gentilissimo Signor Isolato, direi di aggiungere anche una pesante croce di legno da mettere in spalla al privato per il resto della propria vita, perché, trovarsi un patrimonio in cui non può fare niente per vincoli di Soprintendenza, Regione e PNAT non è sufficiente, quindi gli facciamo spendere di tasca propria per mantenere un bene, a vantaggio della collettività, e gli facciamo pagare le imposte di proprietà, ma, ancora non soddisfatti , per espiare la grave colpa di essere proprietario di quel bene, gli mettiamo la croce addosso.

      30 Luglio 2025 alle 12:03

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