Un pensiero per l’amico Giorgio Verdura, uomo grande, forte, pratico ma anche sognatore, esploratore degli abissi, geniale visionario, vissuto tra l’acqua e la roccia. Sommozzatore e creatore insieme a tanti artisti di un Simposio ospitato nella cava bianca di Marciana. Artisti che non si conoscevano tra loro ma che lavorarono insieme di giorno e di notte, sotto il sole e sotto la pioggia, calcari, marmi e serpentini, per creare “l’oasi degli Dei”.
Tonnellate di pietra dura dalla quale presero forma statue di morbida eleganza.
In ricordo del grande progetto di Giorgio, e grati per le statue che ha voluto prestare alla comunità marcianese, gli dedichiamo il Pegaso, cavallo alato selvaggio e libero, che vola alto fino a trasformarsi in una nube di stelle.
L’Amministrazione comunale porge le più sentite condoglianze alla famiglia di Giorgio Verdura



quirici pierantonio
Caro Giorgio, caro Amico, ho tentato di contattarti proprio pochi minuti fa e, quasi per caso aprendo il “computer”, mi è caduta addosso la notizia della tua partenza per l’aldilà.
Ho chiamato mia moglie Alessandra (la “Danda” che tu hai conosciuto) che è rimasta di pietra come le tue Statue.
Siamo entrambi molto tristi e ti dedichiamo con grande affetto i nostri pianti e i nostri ricordi, presenti e futuri, che saranno molti anche se avendo trent’anni più di te ci resta poco per ridestare la mente.
Sei stato un Buono, Grande, Leale, Intelligente, Onesto, Generoso: è stato molto facile volerti bene.
Piero, il cucco.
19 Aprile 2025 alle 10:38
G
Ciao Giorgio, quando ho sentito di questo, sono rimasto molto triste.
Tu forse nemmeno ti ricorderai di me, ma la mia famiglia ha una casa a Marciana e tu eri amico coi miei.
Mi ricordo una volta, da ragazzo, ti aiutai a migliorare un sito web che avevi, e tu mi dicesti: ti porto a fare un’immersione – non colsi mai l’occasione.
Mi ricordo poi quando organizzasti il simposio: trasformasti per diverso tempo, un piccolo paese, su una piccola isola in un centro culturale vibrante: gli artisti erano dei personaggi! Mi ricordo ancora i falo’ e i canti con la chitarra alla guatella.
Le statue prodotte, bellissime; l’idea di metterle sottacqua perche’ diventassero piu’ accessibili e potessero essere toccate da persone che senno’ non potevano vederle: una cosa che solo una persona con un cuore gentile poteva concepire.
Crescendo, mi sono innamorato del mondo subacqueo – tutte le volte che vedo statue sottacqua (tipo al neptune memorial a Miami) ti penso e rimpiango di non esser mai stato sottacqua con te.
Ho rivisto la tua intervista sull’oasi degli dei e mi ha toccato molto: mi manchera’ la tua energia e bonta’ di cuore – non e’ facile incontrare gente che rende migliore il mondo e la realta’ attorno a loro
17 Aprile 2025 alle 14:26