Opere di S. Giuseppe o porta segreta degli Altesi

di Marcello Camici

Fa parte delle opere dette avanzate del fronte di attacco di terra insieme con l’opera di San Carlo e di san Pietro , sono state chiamate anche opere “aggiunte “ in quanto fortificazioni aggiunte alla linea difensiva principale di difesa per venire incontro alle nuove strategie difensive dovute alla evoluzione delle armi da fuoco..Sono tre opere della stessa tipologia e all’incirca della stessa consistenza .La loro forma è simile al classico bastione pur mancando ai lati le tipiche rientranze ed il fiancheggiamento con cortine motivi per i quali non furono denominate “bastione”ma semplicemente “ opera” o anche “ batteria”.Questo ultimo termine per il fatto che vi era una batteria di cannoni .
E’ monumento storico di epoca lorenese e patrimonio culturale della città di Portoferraio.
E’ situata al piede della cortina degli Altesi.

FOTO 1 e 2

 

E’ localizzata nella posizione strategica per la difesa della porta “segreta” degli Altesi che consentiva attraverso un sottopasso il passaggio di truppe attraverso la cortina degli Altesi la quale si trova immediatamente retrostante l’opera di San Giuseppe.,
Per questo motivo Leoni nella descrizione delle fortezze e delle fabbriche di Portoferraio che esegue nel 1877 la chiama “batteria della portierla degli Altesi “; una batteria di cannoni davanti e a difesa di questa porta “segreta”
L’aggettivo “segreta” è da intendersi dal punto di vista militare cioè una porta ricavata in posizione da non essere facilmente visibile dal nemico e perciò anche ai suo tiro di artiglieria, in genere piccola e bassa in modo da essere facilmente difendibile.
Oltre a questa strategica funzione,dalla sua posizione l’opera di San Giuseppe eseguiva una difesa aggiunta di fiancheggiamento all’opera di San Carlo e al bastione dell’Arciduca superiore o della Palle di Sopra con tiri radenti di artiglieria sia sulla spiaggia delle Ghiaie sia anche all’interno della rada.
Tali tiri radenti erano consentiti dalla quota a cui erano poste le bocche di cannone delle sue troniere pari a 43.5 metri di altezza sul livello del mare essendo le bocche di cannone del retrostante fronte difensivo di attacco (cortna degli Altesi e bastione delle Palle di Sopra) alla quota di metri 53,9 sul livello del mare come evidenziato in cartografia attuale

FOTO 3

E’ costruita ,come le altre due opere aggiunte(san Pietro e san Carlo) da due muraglie che si congiungono ad angolo sporgente verso la campagna costituendo così due facce, una rivolta a nord- ovest con tre troniere che guardano la spiaggia della Ghiaie ed una altra faccia rivolta a sud.-ovest verso la rada con quattro troniere

FOTO 4

Nel 1877 così viene descritta:
“ Batteria della portierla degli Altesi

E’ situata davanti la cortina dello stesso nome.
Serve alla difesa verso terra e specialmente al fiancheggiamento del bastione dell’Arciduca e della lunetta di S. Elisabetta ed a coprire lo sbocco della paterna degli Altesi,Ha pure azione sulla spiaggia delle Ghiaie ed in piccola parte anche all’interno della rada,
Il tracciato ha la forma di un dente con parapetto in terra a rivestimenti interi, il cui ciglio interno si eleva di 43 metri e 60 sul mare;la superfice occupata è dimetri quadri 975.Vi si accede dall’opera precedente per un tratto di strada coperta, e dall’interno della città dalla strada degli Altesi per la paterna praticata sotto il fianco dell’Arciduca superiore; dall’opera stessa si scende per altra paterna alla strada coperta di S. Fine
Disarmata.
Stato di conservazione buono.”
Lo si può raggiungere dal basso attraverso il camminamento coperto sotto il bastione del Veneziano ,camminamento che unisce l’opera di San Carlo a quella di San Giuseppe oppure dall’alto direttamente attraverso la paterna degli Altesi

L’opera di San Giuseppe è chiusa al pubblico in stato di abbandono.

Il suo recupero e apertura al pubblico consentirebbe il ripristino del cammino che le truppe della guarnigione usavano per entrare od uscire dalla parte bassa del fronte di attacco di terra ,
Si aprirebbe un percorso che permetterebbe ancora oggi di raggiungere forte Falcone da questa parte bassa del fronte di attacco terra e viceversa .
Un percorso con valenza culturale di storia e di architettura militare,nonché panoramico ed ambientale per le molte specie vegetali presenti.

MARCELLO CAMICI

 

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