
Tre sentenze definitive, tre ricorsi respinti, tre condanne, per un totale di quasi 14mila euro di spese legali. Sono i numeri di una vicenda giudiziaria annosa e travagliata, trascinatasi fino allo scorso 11 aprile, giorno in cui i giudici del Consiglio di Stato hanno deciso che era ora di far calare il sipario su questa storia. Le strutture dei Bagni Barbatoja, sull’arenile della spiaggia di Fetovaia – una delle più belle e frequentate della Costa del Sole – sono irregolari e devono essere smontate.
“La nostra isola perde una delle sue perle turistiche” ha dichiarato Stefano Martinenghi, il titolare. “I Bagni Barbatoja, autorizzati a mio padre Italo nel 1961, sono stati il primo stabilimento dell’Elba e il più rinomato, come riconosciuto il 21 luglio 2021 dal magazine “7” del Corriere della Sera, che li inserì fra i sette stabilimenti italiani ed esteri più antichi ed esclusivi del Mediterraneo”.
Oggetto della contesa alcuni pergolati in legno realizzati sulla spiaggia e nel parcheggio, che il Comune di Campo nell’Elba aveva considerato abusivi e di cui – già sul finire del 2020 – aveva ordinato la demolizione, con successiva decadenza della concessione demaniale. Subito, la Barbatoja 1961 Srl della famiglia Martinenghi aveva contestato il provvedimento, definendolo, tra le altre cose, sproporzionato. Un botta e risposta continuo, andato avanti a colpi di sentenze e ricorsi, che ha visto la fine solo qualche giorno fa. Forse, perché la società ha già annunciato un ulteriore ricorso.
“Le sentenze ci hanno colto di sorpresa” spiega ancora Martinenghi, “perché le motivazioni non tengono conto né dei requisiti richiesti dalla normativa per escludere la necessità di licenze edilizie (precarietà e facile amovibilità); né della stessa giurisprudenza che esclude necessità di licenza edilizia per i pergolati privi di pareti e copertura come i nostri”.
I lavori di smontaggio delle strutture (circa 4500 mq) sono già iniziati, ma il Barbatoja ci tiene a rassicurare clienti affezionati e turisti che sia lo storico bistrot-pizzeria sul mare sia il parcheggio continueranno a restare aperti.
Fernando Bontempelli
Sono costretto a replicare alla replica 24 u.s. del sig. Stefano Martinenghi circa i bagni BARBATOJA sottolineando che, come faceva il babbo, butta la palla in tribuna per non rispondere nel merito. Infatti, ed a prescindere che è falso che il genitore acquistò all’asta fallimentare la ditta Bontempelli della mia famiglia (argomento completamente ultroneo e sviante), il soggetto afferma sostanzialmente che i bagni Barbatoja non sarebbero stati abusivi perché autorizzati dalla Sovrintendenza quando, come tutti sanno, quest’ultima dà solo pareri più o meno vincolanti e svia il discorso facendo intendere che se il suo stabilimento era abusivo allora lo erano anche gli altri che invece sarebbero stati condonati : strano modo di ragionare come se più abusività assurgessero a legittimità ! Per conoscere un po’ la storia dell’abusività basta leggere anche la lettera 26/7/2021 del Comune di Campo ad “Elbareport”pubblicata all’epoca. Del resto se lo stesso Martinenghi dice che ha “smontato” ( e non “abbattuto” come da me scritto come se le due espressioni non fossero, in questo caso, sinonimi; fra l’altro nello stesso titolo di Tenews si parla di “distruzione del bagni….” così come nel corpo del comunicato stampa si legge che il Comune ha ritenuto “costruzioni edilizie abusive da demolire”) vuol dire, comunque la rigiri, che non c’era la regolarità.
Quanto infine all’articolo pubblicato su “7” allegato al Corriere della sera il sig. Martinenghi ancora una volta non ha risposto al mio rilievo circa un presunto riconoscimento da parte della testata di una primogenitura dei bagni Barbatoja rispetto agli altri da me citati e del loro inserimento in un’asserita classifica circa la presunta fama internazionale tanto che è costretto ad accennare ad anonimi testimoni invece che rivolgersi direttamente all’autore dell’articolo il quale, se fosse vero quanto affermato dal replicante, ci potrebbe anche riferire quali verifiche ed accertamenti sarebbero stati da lui affettuati ! Non ho letto la sua risposta su TENEWS ma ritengo che quanto precisato sopra valga anche per l’altra testata. Un’ultima annotazione : non sono milanese d’adozione e, sentendomi elbano fino al midollo, intervengo su argomenti di cui sono a conoscenza sulla mia isola.
28 Aprile 2025 alle 20:00
Stefano Martinenghi
Rispondo qui al sig. Fernando Bontempelli (che si definisce “colonizzato” perchè Sampierese di nascita, ma Milanese di adozione) come gli ho risposto su TENEWS. Premettendo che l’evidente suo astio nei confronti della nostra famiglia risale agli anni ’70 del secolo scorso, quando mio padre avvocato Italo acquistò all’asta fallimentare del Tribunale di Livorno la storica ditta Bontempelli della sua famiglia di origine, con cave di granito a Seccheto e San Piero, e magazzino di rivendita edile a Marina di Campo, dove adesso c’e’ la farmacia.
Ero un ragazzo, ma rammento che non la prese bene.
Venendo alle sue affermazioni, esse non sono veritiere e vanno corrette per dovere nei confronti dei lettori:
1) Bontempelli scrive: “si lamenta per dover abbattere i bagni a Fetovaia perché abusivi”, quando gli unici bagni di Fetovaia a non essere mai stati abusivi sono stati i Bagni Barbatoja sul Demanio essendo stati autorizzati ab origine dalla Soprintendenza il 5 maggio 1961 a differenza degli altri di Fetovaia, realizzati abusivamente e sanati tre volte dal Comune tra gli anni ’70 e 2000 (possiedo la relativa documentazione rilasciata in copia dalla Procura di Livorno).
Noi ci lamentiamo del fatto che:
– il Comune abbia qualificato “costruzioni edilizie abusive” causa di decadenza delle concessioni dei semplici pergolati in legno precari e smontabili autorizzati nel 2017 con progetto approvato dalla Soprintendenza e dagli altri Enti competenti;
– i giudici amministrativi abbiano dato ragione al Comune nonostante i pareri contrari del genio civile in CTU nel 2021 e in Autorizzazione Idraulica nel 2022 e della Regione Toscana che ha approvato la Relazione Hydrogeo che ha dichiarato anch’essa la conformità edilizia e idraulica a norma di legge dei Bagni Barbatoja;
– il Consiglio di Stato per dare ragione al Comune abbia introdotto i criteri di “stabilità” e “durevolezza” non contemplati dalla normativa che indica solo i requisiti di “precarietà” e “facile amovibilità” da noi rispettati; ed abbia addirittura contraddetto la prorpia giursiprudenza in materia di pergolati, che afferma che quando sono come i nostri privi di pareti e copertura non necessitano di licenza edilizia.
Di questo ci lamentiamo. Per queste ragioni abbiamo chiesto la revocazione delle sentenze per grave errore di fatto e se ci sarà negata non ci fermeremo qui.
2) inoltre i pergolati non li abbiamo “abbattuti”, ma solo smontati con svitatori elettrici e riposti dopo avere depositato regolare CIL di rimozione di manufatti precari, pronti per un prossimo riutilizzo (si spera).
3) Bontempelli scrive anche che il Barbatoja non era il primo stabilimento dell’Elba e ne cita altri noti, ma se si informa bene scoprira’ che il nostro fu proprio il primo del dopoguerra autorizzato nel lontano 1961 e che gli altri da lui citati seguirono anni dopo; ad esempio il concorrente Pino Solitario solo nel 1971, dieci anni piu’ tardi.
4) Scrive anche, imprudentemente, che “e’ falso” quanto da noi riferito in merito all’articolo pubblicato dal magazine 7 del Corriere della Sera sui Bagni Barbatoja, quando non è vero quanto da lui scritto: ci sono testimoni che nel caso potranno confermare che il nostro direttore fu contattatato telefonicamente dal giornalista del Corriere della Sera per un servizio sui Bagni Barbatoja commissionatogli dalla redazione e quando chiedemmo lumi sulle ragioni che li avevano condotti a noi ci fu risposto che era stata la redazione a fare la selezione seguendo criteri di esclusivita’ e fama internazionale tra quelli più antichi in Italia (4), Francia (2) e Grecia (1).
Questi sono i fatti e il signor Bontempelli sarà bene se ne faccia una ragione..
Stefano Martinenghi
25 Aprile 2025 alle 16:32
Fernando Bontempelli
Come ho già precisato a “Tenews”, nella mia replica al comunicato stampa Martinenghi, circa i bagni Barbatoja, pubblicata oggi nella quale fra l’altro evidenzio che come Elbano di San Piero non intendo affatto passare per un colonizzato, non è affatto vero che i bagni “Barbatoja” siano stati il primo ed il più rinomato stabilimento dell’Elba ( ricordo quelli precedenti fra cui “Il Pino Solitario, sempre a Fetovaia, i bagni “Santina”, a Cavoli, il “Capriccio”, a Marina di Campo, quelli sulla spaggia “La Fenicia”, a M.Marina, e quelli a Procchio, alla Biodola, alle Ghiaie ecc.) ed è falso che il magazine “7”, allegato al “Corriere della sera” del luglio 2019, abbia “RICONOSCIUTO” tale primogenitura e l’inserimento fra i sette italiani italiani ed esteri più antichi ed esclusivi del Mediterraneo. In realtà il giornalista, Marco Gasperetti, si limitò a recepire senza citare alcuna verifica, quanto affermato dal sig. Stefano Martinenghi e dalla moglie non rendendosi conto, almeno presumo, che il suo articolo avrebbe potuto rischiare di essere interpretato, tanto per stare al gergo giornalistico, come una vera e propria, senza voler offendere, “marchetta”.
24 Aprile 2025 alle 18:19