Trasporti marittimi e continuità territoriale: l’analisi

di Partito della Rifondazione Comunista Elba

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

L’attuale situazione dei trasporti marittimi era facilmente prevedibile. Da due anni abbiamo in tutte le sedi, compresa la stampa locale, avvisato che si sarebbe arrivati a breve al disastro. Purtroppo le altre forze politiche e gli enti locali hanno fatto finta di nulla fino a quando la situazione è esplosa con riduzione dei collegamenti, cittadini impossibilitati a fare rientro a casa, cancellazioni immotivate di corse, ecc….. La privatizzazione della TOREMAR, la vendita della flotta pubblica, la colpevole inerzia della Regione Toscana nella predisposizione del bando per la continuità territoriale, frutto di un mix di insipienza e disinteresse, non potevano purtroppo avere altro sbocco. Adesso la Regione Toscana, che da due anni non riesce a predisporre il bando della continuità territoriale marittima, annuncia che ricorrerà ad una ulteriore proroga del servizio all’attuale gestore. Sarà una proroga a condizioni peggiorative con riduzione del numero delle corse e con una flotta impoverita dalle alienazioni. Come popolazione elbana avremo un peggioramento del servizio con grave danno per il diritto alla mobilità (con tutti i riflessi sul diritto alla salute, allo studio e al lavoro) e con ripercussioni sul turismo e l’economia in generale. Il quadro è completato dal progressivo disimpegno anche dell’armatoria privata. Negli ultimi giorni si sono susseguite sulla stampa numerose prese di posizione che, pur tardivamente, riconoscono che l’unica soluzione possibile è quella che abbiamo a suo tempo indicato, ovvero un nuovo e più rilevante ruolo del “pubblico” nel settore dei trasporti marittimi. Che queste prese di posizione provengano addirittura da partiti super-liberisti a suo tempo fautori della privatizzazione selvaggia e che adesso – finalmente – riconoscono che solo una public company può garantire un servizio adeguato, dimostra che effettivamente questa è la sola via percorribile. Chiediamo che nell’attuale fase di emergenza i Sindaci e gli Enti Locali si facciano interpreti delle esigenze della popolazione, che la Regione Toscana inizi finalmente ad occuparsi del problema con un minimo di senso logico e che l’Autorità di Sistema Portuale faccia valere con forza le proprie competenze nella gestione delle banchine e nella assegnazione degli slot. Come forza politica parteciperemo ad ogni iniziativa unitaria che ponga al centro i diritti della popolazione elbana e la salvaguardia ed il potenziamento del livello del servizio di trasporto marittimo.
Partito della Rifondazione Comunista _ Circolo Elba

2 risposte a “Trasporti marittimi e continuità territoriale: l’analisi

  1. Renzo Rispondi

    Ringraziare solo i responsabili regionali di quel tempo…, il tempo in cui fu venduta ed esternalizzata la Toremar. Chi furono mai? Dopo anni si accorgono che forse era meglio non dare il monopolio dei trasporti marittimi dell’arcipelago ad un solo armatore. Ora non non riescono nemmeno a pubblicare un bando per un eventuale nuovo armatore. Magari il responsabile regionale assessore ai trasporti, che in questi tre anni non ha fatto nulla avrà anche un ottimo stipendio… immeritato.

    20 Novembre 2024 alle 11:26

  2. Diodato Rispondi

    Belle parole …ma purtroppo fanno come vogliono! Ho visto distruggere una compagnia che garantiva un eccelso servizio e nessuno ha alzato un dito!
    Ringiovanimento della flotta più corse e navi meno inquinati!
    È successo precisamente il contrario! su tutti i fronti!
    E cosa è successo? Assolutamente niente!!! I sindaci fanno riunione i politici scrivono cose …ma tutto sta andando cone Hanno deciso che vada…
    Sull Elba toglieranno il rio marina bella senza rimpiazzarla a discapito degli
    isolani e dei lavoratori!
    Il sindaco di Capraia aveva espresso il desiderio di avere una nave più giovane più performante e poi capiente!
    Bene cm prima hanno provveduto a darli una nave di 40anni ,più piccola ,meno performante e soprattutto meno sicura visto quando faceva la line di Bonifacio è stata più in riparazione che in linea! Figuriamoci se va in avaria a metà tra Livorno e Capraia magari con spedizioni avverse!! C’è da perderci la vita!
    Penso che la regione toscana o chiunque al mondo peggio di così nn potesse fare

    19 Novembre 2024 alle 22:48

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