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Fortezze mediceo – lorenesi: le opere aggiunte

di Marcello Camici

L’opere di San Carlo fa parte delle opere dette “aggiunte”  al fronte di attacco di terra delle fortezze di Portoferraio insieme con l’opera di San Pietro e di San Giuseppe.Sono state chiamate  opere  “aggiunte “ in quanto fortificazioni costruite come aggiunta  alla linea difensiva principale di difesa .Si trovano  tutte sotto e davanti al piede del corpo di difesa principale  dei bationi  dell’architetto  mediceo Buontalenti.

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Dalla loro posizione più bassa dovevano venire incontro alle nuove strategie difensive dovute alla evoluzione delle armi da fuoco.

In particolare l’esigenza  di  un tiro   più radente dell’artiglieria che  da queste opere era consentito  attraverso  le troniere rispetto al tiro  delle artiglierie dalle troniere nei   bastioni retro e sovrastanti in posizione più elevata.

Tutto ciò si comprende dalla osservazione della  cartografia attuale : lo spalto dell’ opera  di San Carlo è posto ad una altezza di 40,3 metri sul livello del mare essendo lo spalto del retrostante bastione del Veneziano posto ad una quota di 59,9 metri sul livello del mare.

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E’ questa differenza di altezza che consente alle bocche di cannone un tiro radente.

Sono tre opere di forma  simile al classico bastione(terrapieno e spalto) pur mancando ai lati le tipiche rientranze ed il fiancheggiamento con cortine, motivi per i quali non furono denominate “bastione”ma semplicemente “ opera” o anche “ batteria”.Questo ultimo termine per il fatto che vi era una batteria di cannoni con troniere attraverso cui sparavano le bocche di cannone .

Sono tre monumenti storici di epoca lorenese( dopo l’anno 1737)   patrimonio  culturale della città di Portoferraio e di tutta l’Elba.

La  posizione dell’opera di San Carlo  non è casuale si trova infatti sulla “capitale” del piede del bastione della Carciofaia detto anche dell’Imperatore .Col termine .“capitale” , usato in  costruzione fortificata,  deve intendersi  la bisettrice dell’angolo formato da due cortine adiacenti e angolate sulla cui direttrice è innestato il bastione.Questo  è ben individuato in una  mappa planimetrica dove sono  assegnati  i nomi  alle nuove batterie

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L’opera di San Carlo è edificata in posizione tale da proteggere da un fianco,verso nord-ovest, il camminamento coperto  degli Spagnoli  fin verso la spiaggia delle Ghiaie e dall’altro fianco,verso sud-ovest,il glacis  fin verso la rada.

“Glacis” è termine militare col quale si intende tutta la zona sottostante fino al fosso del Ponticello  e sulla parte interna della rada.

I due fianchi sono costituiti da  spesse muraglie con ampio parapetto unite tra loro tramite un angolo sporgente verso valle .La parte della muraglia del fianco nord-ovest ha tre troniere e quella verso sud-ovest, quattro troniere

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Leoni,nella descrizione delle opere fortificate e fabbriche  di Portoferraio ,che  fece nel 1877 ,chiama l’opera di San Carlo  con il termine di “lunetta” cambiandone anche il nome in  S. Elisabetta”.Usa il termine “lunetta” perché vuole sottolinearne la specifica funzione militare che è quella di avamposto utilizzato ad incrementare la difesa  e a proteggere i difensori nelle sortite da forte Falcone  e nelle eventuali ritirate  dentro forte Falcone tramite la porta “segreta” del Cavaliere .

“ Lunetta di S. Elisabetta

E’ posta al piede del bastione dell’Imperatore e sulla capitale di esso.

E’ destinata specialmente alla difesa verso terra,ma ha pure azione sulla spiaggia delle Ghiaie sulla parte interna della rada.Le due facce sono costituite da parapetti in terra a rivestimenti interi e i due fianchi da semplici muri.L’area occupata è di metri quadri 750.Il ciglio interno si eleva di 43 metri e 50 sul mare.Vi si accede per una paterna sotto la batteria omonima e dalla lunetta istessa si comunica poi all’opera seguente per un tratto di strada coperta.

E’ disarmata.

Stato di conservazione discreto.”

(Leoni. “Descrizione delle opere fortificate e fabbriche di Portoferraio nel 1877”.Manoscritto. Archivio privato)

L’opera  si può raggiungere,come afferma Leoni, attraverso il camminamento’ coperto ‘degli Spagnoli che una volta partiva dal basso dal primo bastione degli Spagnoli  presso l’opera di S. Fine per raggiungere col suo primo tratto al secondo bastione degli Spagnoli.

Questo primo tratto è scomparso con lo sviluppo urbanistico.

Rimane il secondo tratto che partendo da sopra via Ninci e lambendo  il secondo bastione degli Spagnoli  prosegue in alto verso la batteria di San Carlo per poi piegare a sinistra  e salire su verso lo spalto della batteria di San Pietro e da qui attraverso la porta “segreta” del Cavaliere fin dentro a forte Falcone

E’ costituito da tratti a cielo aperto e brevi tratti in galleria.

Il suo recupero aprirebbe l’antico percorso   per raggiungere dalla  zona delle Ghiaie il forte Falcone e viceversa.

L’altro percorso da recuperare e riaprire  per raggiungere dalle Ghiaie  il forte Falcone   è costituito dal camminamento coperto di Santa Fine , anche esso ancora esistente , che partendo dalla zona di Santa Fine , congiunge le Ghiaie con forte Falcone : a tratti a cielo aperto e a tratti in galleria ,in particolare l’ultimo passaggio dallo spalto del bastione di S Ferdinando attraverso  la porta segreta della Carciofaia arriva nel fosso secco dentro  a forte Falcone

Percorsi  che hanno valenza  sia  culturale per la visione ravvicinata del fronte di attacco di terra  con le mirabili  fortificazioni rinascimentali buontalentiane sia paesaggistica per lo stupendo panorama che si apre davanti  sia ambientale per le molte specie vegetali presenti .

Nella zona  vicino al camminamento coperto degli Spagnoli inoltre è posto l’ingresso ad un altro percorso  da aprire e recuperare, quello sotterraneo della “Cittadella”

 

L’opera di San Carlo e i camminamenti  ‘coperti’nonché la Cittadella  sono chiusi  al pubblico in stato di abbandono

 

MARCELLO    CAMICI

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(Portoferraio. Ampio settore del fronte di attacco di terra visto dal forte Inglese -Collina di S Rocco-.

Sono visibili le tre nuove batterie esterne poste al piede  del corpo principale del fronte  di attacco di terra Sulla sinistra la batteria di San Pietro,al centro la batteria di San Carlo e a destra la batteria di San Giuseppe)

 

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(Portoferraio.Cartografia attuale  del fronte di attacco di terra delle fortezze mediceo-lorenesi. PARTICOLARE. Al piede del bastione del Veneziano è lo spalto della batteria di San Carlo posta a 40,3 metri slm)

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(Portoferraio. Fronte di attacco di terra.Mappa planimetrica tracciata  a penna a inchiostro  con “Nomi dati all’Opere che non gl’Avevano”)

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(Portoferraio. Fortezze mediceo-lorenesi. Fronte di attacco di terra.Le aggiunte. L’opera di San Carlo .Muraglia del fianco nord-ovest con la bocca delle tre troniere al piede del bastione del Veneziano )

 

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(Portoferraio. Fortezze mediceo-lorenesi. Fronte di attacco di terra .Camminamento coperto degli Spagnoli che inizia lambendo la muraglia del secondo bastione degli Spagnoli sale su verso  la muraglia della batteria di San Carlo al piede del bastione del Veneziano)

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(Portoferraio. Fortezze mediceo.-lorenesi. Fronte di attacco di terra.Al centro la batteria di San Carlo dove arriva il camminamento coperto degli Spagnoli visibile in basso,Da questa zona parte il camminamento coperto che tramite paterna raggiunge lo spalto della batteria di San Pietro de da qui  tramite la porta segreta del Cavaliere  che immette in un sottopasso si entra dentro  a forte Falcone )

 

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