“La Regione non deve spacchettare la Toremar”

di Andrea Formante *

Egregio presidente Giani. Le scrivo in qualità di nostromo della società Toremar di cui faccio orgogliosamente parte da ben 35 anni, e anche in nome di tutti i marittimi dipendenti della stessa società, in merito alle preoccupazioni suscitate dalla previsione del bando regionale circa lo “spacchettamento” delle linee del servizio e il conseguente dimensionamento dei posti di lavoro. Vi è, pertanto, l’urgente necessità di salvaguardare i posti di lavoro di tutti i 220 marittimi dipendenti in continuità di rapporto di lavoro della Toremar.
Inoltre, le precisiamo che lo spacchettamento delle linee comporterebbe una frammentazione del servizio e un peggioramento delle condizioni dello stesso. Provocherebbe anche un traffico marittimo non sostenibile per i porti di piccole dimensioni, quali quelli dell’Isola del Giglio, dell’Isola d’Elba e Capraia ed ovviamente non permetterebbe la garanzia di un servizio puntuale e preciso di cui usufruiscono non solo i turisti durante la stagione estiva ma anche tutti i lavoratori e studenti che quotidianamente si spostano da e verso le Isole.
Vorremmo, poi, farle presente che noi non siamo grandi isole come Sicilia e Sardegna e, pertanto, la concretizzazione dello spacchettamento creerebbe l’emarginazione delle isole minori dell’Arcipelago toscano. Alla luce di quanto tutto sopra rappresentato, Le chiediamo fortemente di tutelare il nostro Arcipelago toscano e di salvaguardare tutti i posti di lavoro e il servizio che tutti noi marittimi ogni giorno rendiamo orgogliosamente. Noi tutti siamo orgogliosi di svolgere questo lavoro per il nostro Arcipelago toscano. Vogliamo il nostro lavoro e il servizio non deve essere declassato per un business di mercato. Quindi no allo spacchettamento delle linee.

Andrea Formante
*Nostromo della compagnia Toremar

Una risposta a ““La Regione non deve spacchettare la Toremar”

  1. Gori Luciano Rispondi

    È il giusto premio per tutti quei geni che per anni e anni hanno ragliato nel chiedere l’intervento del privato, togliendo le castagne dal fuoco alla regione, regione che purtroppo, è stata e continua ad essere insensibile verso i problemi dell’isola. Bel mi ROSSI.

    6 Marzo 2024 alle 20:22

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