
Dal 5 maggio 1853, il Principe Demidoff, dopo la donazione della maschera di bronzo di Napoleone alla Confraternita Misericordia, spontaneamente, per sé e suoi eredi successori, prometteva e si obbligava perpetuamente a pagare in
contante effettivo, ogni anno, la somma di franchi francesi 500 pari a lire 600 fiorentine. 100 franchi furono destinati a favore della Confraternita stessa affinché facesse celebrare decorosamente nel suo oratorio il 5 maggio di tutti gli
anni una messa funebre, cantata in commemorazione della morte di Napoleone, e 400 franchi dovevano essere erogati nello stesso giorno per elemosine e soccorsi di varia natura a favore degli indigenti di Portoferraio.
(Tratto dal libro “Per non dimenticare…” di Leonida Foresi).
Il 5 maggio 1946, al termine di una grande manifestazione, avrebbe dovuto essere scoperto un monumento a Pietro Gori, apostolo dell’idea anarchica, già rimosso dai fascisti.
(Tratto dal libro “Portoferraio Memorie fotografiche1940-1950”).
Tra il 5 e 6 maggio 1860, Alessandro Badaracchi di San Piero parte da Quarto con altri settantanove toscani, sui piroscafi Piemonte e Lombardo. Seguì Giuseppe Garibaldi in Sicilia, passando alla storia come uno dei “I Mille”.
(Tratto dal libro “L’Elba s’è desta”).
Il 5 maggio 1939, in una delle tappe essenziali delle attività minerarie all’Elba , la sigla Ilva sparisce assorbita dalla Ferromin che già nel 1933 aveva rilevato la stessa Ilva.
(Tratto dal libro “L’Isola d’Elba e il suo cuore generoso”di Romano Bavastro e Mario Pellegrini).
Il 5 maggio1814, l’ex governatore dello Stato di Piombino Lazzaro Taddei Castelli, ricevette Napoleone al “casino” di campagna ubicato tra Rio e Rio Marina, una delle ultime strutture dell’architettura rurale di pregio settecentesca
presenti all’Elba.
(Tratto da “Lo Scoglio” n.109).
Tra il 5 e 6 maggio 1570, muore a Portoferraio dove aveva ancora la sua casa Giovanni Camerini, l’architetto militare e costruttore di Cosmopoli.
(Tratto da “Wikipedia”).