Accadde il 17 marzo, l’annuario della memoria elbana

di Giovanni Frangioni

Il 17 marzo 1922, si costituisce a Cavo , uno dei sedici fasci all’Elba. (Tratto dal libro “Antifascisti e perseguitati elbani” a cura di Ivano Tognarini).

Il 17 marzo1557, don Juan de Figuerroa, ambasciatore di Filippo, trattava con il Duca toscano le condizioni della cessione di Siena, di Piombino e dell’Elba: tuttavia l’ipotesi globale di accordo si rilevava così lesiva della sovranità di
Cosimo che egli l’avrebbe sdegnosamente respinta, costringendo il legato a tornare frettolosamente sui suoi passi e mostrarsi più conciliante. Il Medici ebbe così la concessione di Siena come feudo nobile e Portoferraio con due miglia di territori intorno, lasciando il resto dell’Elba, insieme a tutto lo stato di Piombino, all’Appiani, reintegrato nel suo dominio come Jacopo VI.
(Tratto dal libro “Breve Storia dell’Elba Dalle Origini al 1860”).

Il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II venne proclamato “re d’Italia, per grazia di Dio e volontà” della nazione. L’Unità d’Italia fu accolta con entusiasmo e anche all’Elba ci fu un grande fervore partecipativo.
(Tratto da “Lo Scoglio” n. 106).

Il 17 marzo 1631, muore a Portoferraio, il Governatore Orazio Bertinet Conte di Sorbello, che nel 1617 fece fabbricare la Chiesa del Carmine (oggi teatro dei Vigilanti) e nella quale volle essere seppellito.
(Tratto dal “Corriere Elbano”).

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