Accadde il 4 febbraio, l’annuario della memoria elbana

di Giovanni Frangioni

Muore il 4 febbraio 1970 Italo Botti, nato a Buenos Aires, figlio di Concetto e Bernardina Dini partiti da San Piero nel 1887. I Botti furono tra i primi a lasciare l’isola.
Italo Botti, dopo aver frequentato la prestigiosa Accademia Nazionale di Belle Arti, nel 1914 espone al Salone Nazionale ricevendo i primi riconoscimenti. In pochi anni la sua vena artistica si impone all’attenzione della critica e del
pubblico cosicché nel 1920 la Commissione Argentina di Belle Arti organizza la sua prima Mostra personale nel salone di Buenos Aires, sede ambita che sancisce la sua consacrazione di pittore di rilievo nazionale. Si aggiudica i
premi più importanti delle rassegne d’arte e la Galleria d’arte di Buenos Aires organizza una mostra di 39 quadri come “doveroso omaggio al grande pittore” Italo Botti. Malgrado la partecipazione ad eventi di notevole rilevanza in
diverse città europee, Italo Botti non è mai venuto all’Elba.
(Tratto da “Lo Scoglio” n. 91).

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