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La Guardia di Nisporto, abbandono e incuria: la denuncia

L'archivista Gloria Peria: "depredata e oltraggiata". La storia e i commenti social

la foto pubblicata su facebook da Gloria Peria

Parte ancora una volta dai social media una denuncia di abbandono di una delle componenti storiche più importanti dell’isola d’Elba. Dalla sua pagina Facebook Gloria Peria, responsabile della Gestione Associata degli archivi storici dell’Isola d’Elba, lancia l’allarme sulle condizioni di quella che molti conoscono come “la Guardia di Nisporto”. Si tratta – come scrive Gloria Peria in un suo articolo su Archivitoscana.it – di un edificio storico che sorge sul promontorio che divide le località di Nisporto e Nisportino. “La sentinella del mare, una delle due attualmente superstiti con quella di Patresi (sulla costa occidentale dell’isola)  – si legge – fu infatti  progettata ex novo dall’architetto Bettarini ed è facilmente visibile dal mare perché si staglia, isolata, proprio sulla sommità di un costone roccioso, a picco sul mare, coperto da bassa vegetazione”. Il nome completo dell’edificio sarebbe “Guardia di Sanità”, in quanto nell’antichità,  in seguito all’avviso di epidemie scoppiate in qualche porto del Mediterraneo, strutture come questa avevano il compito di sbarrare il passaggio alle persone o impedire l’attracco a bastimenti sospetti di contagio.

“L’edificio  – scrive ancora Gloria Peria – sembra possedere un’ostinata volontà di resistere nonostante le insidie del tempo e dei vandali, quasi fosse animato dall’impegno di perpetrare la testimonianza per la quale è sorto.  Si erge quasi a monumento di un’epoca molto lontana, in cui il mare era temuto con reverente ossequio come elemento dall’enorme potenza ancestrale, dispensatore di benessere, fonte di vita, ma anche veicolo di epidemie e di morte”.

Dalla pubblicazione di questo articolo, scritto nel 2015, la situazione deve essere evidentemente peggiorata, vista la denuncia di Gloria Peria che definisce la Guardia di Nisporto “depredata e oltraggiata”, e pubblica a corredo la foto che vediamo in copertina a questo servizio.

E sui social media, come già accaduto in occasione della nuova e quantomeno “estrosa”  tinteggiatura della villa di Napoleone a San Martino, si moltiplicano i commenti indignati degli addetti ai lavori.

“Troppo lanciai l’allarme e la proposta della sua tutela nell’ormai vecchio speciale Elba di Milliarium – commenta Leonardo Giovanni Terreni, archeologo –  Lettera morta e in più l’imbecillità degli incivili dilaga…”.

Più diretto il giudizio di Franco Cambi, anch’egli archeologo. elbano: “Problema gravissimo all’Elba. C’è un deficit di tutela istituzionale profondo e grave a tutti i livelli e questo spiega molte cose ma non tutte. C’è anche una spaventosa assenza di senso civico e di percezione del patrimonio ambientale e culturale come bene comune. Sono stati fatti convegni, conferenze, articoli, saggi, non ultima la meritoria iniziativa di Milliarium del 2014 ma non è servito a nulla.”

 

 

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