
Nella seconda metà del cinquecento ,durante gli anni della fondazione di Cosmopoli ,sulla punta della Linguella è stata costruita la Torre che da questa prende nome.
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Splendido esempio di architettura militare rinascimentale. Torrione a pianta ottagona e troniere per bocche di cannone a guardia del porto direttamente sul mare
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Torre costruita in mattoni ,scarpata,con otto canti(spigoli) ribaditi da conci dentellati di marmo bianco come di marmo è anche il cordolo sporgente a mezzo tondo che la taglia a metà e la bocca circolare per artiglieria lavorata elegantemente nella scarpata.
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La torre è conclusa in alto da una piattaforma per ospitare bombardieri addetti all’artiglieria ivi presente. Sotto la piattaforma sommitale sono i beccatelli dalla parte di terra i quali però ,dalla parte verso il mare, sono sostituiti da un muro scarpato ricavato da loro tamponamento.
Su tale piattaforma era edificata anche una stanzetta che è andata distrutta e sostituita oggi da un tetto a forma circolare posto al centro.Persistono resti di ciò che forse è una panchiera.
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La Linguella, sottile striscia di terra delimitante il mare interno del porto di Portoferraio da quello esterno della rada , prima che venisse fatta fortificare dal duca Cosimo era sede dove antecedenti e precedenti costruzioni che erano ivi presenti. Sono muri che ancora oggi si osservano. Sono muri in elevazione che come materiali costituenti hanno pietre e laterizio misti a regolari mattoni in cotto ,muri che giacciono recintati e in stato di abbandono .
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Un pannello didattico informa che si tratta di ruderi: muri di villa di età romana di epoca imperiale .
Una villa marittima come altre presenti sull’isola che i patrizi della Roma imperiale costruivano sui loro possedimenti elbani . Particolarmente lussuosa. Che fosse lussuosa lo evidenzia un pavimento in marmo bianco adiacente ai ruderi vicino al basamento dove è stato poi costruito nel settecento il bastione di San Francesco.
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Il lusso con cui le ville romane costruite in riva al mare e il gusto con ci sono arredate è legato al fatto che devono soddisfare gli “otia” che proprietari desiderano vivere: forzando un po’ si tratta di un turismo ante litteram.
A Pianosa,Giannutri , all’Elba sono presenti ville marittime per gli “otia” come in altre isole del mar Tirreno.
Con molta probabilità la villa marittima della Linguella fa parte dei possedimenti elbani della “gens “Valeria, antica e potente famiglia patrizia della Roma imperiale che all’isola poteva pervenire da Roma o direttamente via mare tramite tragitto marittimo costiero o arrivando via terra tramite la strada aurelia ai porti di Populonia e Falesia e qui poi imbarcarsi verso l’isola.
Le pietre di questi muri narrano due millenni di storia dall’età della Roma imperiale passando all’età medioevale e da questa all’età moderna a partire dalla rinascimentale .Ma, forse, non visibili,anche pietre più vecchie di epoche molto più antiche sono alla Linguella. Che dire di Porto Argo e dell’età del ferro ?
Tutto questo perché l’insenatura che la Linguella concorre a formare è un approdo naturale formatosi geologicamente milioni di anni fa e, sin dai tempi più remoti ,era sicuramente usato nella navigazione protostorica.
Fra il 22 e il 27 aprile del 1548 le prime due galere con navigazione a remo appartenenti alla nascente ducale marineria di stato da guerra di Cosimo I ,la Pisana(messa in mare a Livorno) e la Saetta(commissionata a Napoli),sbarcano truppe per fortificare Portoferraio.
il 30 giugno 1548 ,poche settimane dopo lo sbarco ,una lettera scritta a Mario Bandini da un suo “amicissimo”e da quello comunicata ai signori Dieci Conservatori della libertà di Siena ,fa conoscere le seguenti notizie per le quali si riesce a comprendere cosa era già presente sul sito dove ,nell’anno 1548,si aprono i cantieri per la edificanda Cosmopoli :”il signor Otto è sopra il sito di un antico palazzo che ha sotto due fonti d’acqua e 14 cantine in volta tutte di muro fatto a mandorle e nel muro della fortezza maggiore che ha sette fianchi vi è un bellissimo pavimento di pietre bianche e nere mandorle ,l’altra fortezza che verrìa a cavaliere è più piccola e l’altra viene alla punta della Linguella e fa molo,dove per antico erano molti magazzini e uno bellissimo palazzo dove si sono trovati bellissimi condotti di acqua con canne e di terra e di piombo con bellissime conserve.Questa fortezza è tonda a l’incontro della quale si disegna farne un’altra nel lito verso Levante,in uno monte dove sono sotto terra molte stanze tutte murate di pietre bianche e nere a mandorle “
(Archivio di Stato di Siena,X Conservatori,vol. 45,lett. 7, originale)
Documento molto interessante .
“Il signor Otto” o Signorotto da Montauto -così è chiamato Gian Francesco Barbolani da Montauto capitano al soldo di Cosimo ,intendente di fortificazioni – è a Portoferraio sopra un sito dove c’è acqua (viene segnalata acqua perché è non poca cosa essendone il luogo quasi completamente privo).Nel mezzo della fortezza maggiore(forte Stella) che si va costruendo c’è un pavimento di pietre bianche e nere,c’è inoltre un’ altra fortezza a cavaliere che verrà più piccola ( forte Falcone )ed infine un’altra fortezza alla punta della Linguella che funge da molo,questa fortezza è tonda (ma poi fu eseguita ottagonale , cioè la torre della Linguella )
Gli antecedenti ,i precedenti della torre,sono dunque una fortezza tonda .
La fortezza tonda appartiene a “Ferraja” “eretta a comune” in epoca del dominio pisano.
Della medioevale Ferraia Romualdo Cardarelli (1886-1962) parla in una delle sue opere più significative “De ora maritima populoniensi” scrivendo “…certo per il duecento abbiamo sicura notizia che accanto al porto era sorta o risorta una terra chiamata Ferraia o Ferraria ,protetta da un forte detto il Ferraio ,e retta a comune ,Essa visse però di una esistenza grama ,al pari delle minori e meno felici terre dell’isola,D’altra parte le miniere di Rio e Gràssera avevano acquistato una maggiore importanza ,e perciò le navi dirette all’Elba non trovavano in Porto Ferraio le comodità e il traffico che esso offriva ai marinai e mercanti fino verso la fine dell’Impero romano del’Occidente. Il comunello di Ferraia visse così ,stentatamente,superando alla meno peggio le varie vicende cui soggiace l’isola, all’ombra di una rocca prmai quasi cadente e col presidio non sempre efficiente di Pisa prima,e dei signori d’Appiano poi,finchè si spense oscuramente negli ultimi decenni del quattrocento(l’ultima testimonianza di Ferraio a me nota è del 1473 anno in cui contribuì alla tassa per la pace di Barberìa .ma con solo lire 5 ,segno evidente che l sua popolazione era di poche famiglie e che ormai era prossima alla fine).
Mura e càssero furono così disertati e il porto e la rada rimasero aperti liberamente ai corsari e soprattutto alle armate francesi e spagnole che poco tempo dopo incominciarono a contendersi il predominio in Italia,finchè nel 1548 il duca Cosimo I nell’imminenza di altri più gravi pericoli non riuscì a strappare a Carlo V il consenso di fortificarlo in modo da renderlo una delle migliori piazzaforti del Mediterraneo “
Anche il “cosmopolitano” Sebastiano Lambardi si è cimentato a scrivere sull’argomento parlando di Bagni della regina Alba situati alla Linguella .A chiarimento ed illustrazione del suo scrivere ha allegato una mappa della pianta dell’antica Fabricia.
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MARCELLO CAMICI
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(Portoferraio. Torre della Linguella )
FOTO 2
(Portoferraio. Troniera sulla piattaforma della torre della Linguella)
FOTO 3
(Portoferraio.Torre della Linguella. Scarpata costruita in mattoni con cordolo in marmo e bocca in marmo per cannone)
FOTO 4
(Portoferraio. Piattaforma sommitale della torre della Linguella stato attuale)
FOTO 5
(Portoferraio. Linguella.Ruderi di muri in elevazione)
FOTO 6
(Portoferraio. Linguella . Ruderi di muri in elevazione)
FOTO 7
(Portoferraio. Linguella.Pavimento in marmo vicino al basamento del bastione di San Francesco)
FOTO 8
(“Pianta dell’antica Fabricia “ . Pg 54 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba”.Sebastiano Lambardi .1791.Ristampa fotomeccanica. Forni editore, Bologna 1966)