Portoferraio 1784. Le conseguenze della Collazione

di Marcello Camici

La collazione  nel diritto canonico  è il conferimento di un beneficio ecclesiastico da parte della autorità ecclesiastica . Nel conferimento di un  beneficio ecclesiastico(arciprete,sacerdote confessore o altro),   nel settecento,era importante la partecipazione dei fedeli la quale avveniva tramite un giudizio che gli  stessi  esprimevano sul prete o preti che volessero diventare curati della loro parrocchia con vario titolo come sopra accennato. Nel 1784 con questa modalità don Michele Pandolfini- Barbieri ha  il beneficio ecclesiastico  di arciprete parroco e vicario foraneo della parrocchia di  Portoferraio (Cfr . pg 42 di “Notizie compendiate delle chiese,oratori,cappellette di Portoferraio e sue campagne raccolte e registrate nel 1834”Giuseppe Ninci)

La collazione   ottenuta per tal via,  nella  quale la comunità dei fedeli  era implicata prendendo  partito per stabilire quale prete dovesse diventare o semplice curato,o arciprete o sacerdote confessore  comportava poi   alcuni aspetti  una volta che il prete avesse ottenuto il beneficio ecclesiastico tra cui   quello da parte dei fedeli  poter giudicare se lo stile di  vita del  prete  fosse  consono a ciò che doveva avere chi aveva affidata la cura delle anime .

Se,per esempio ,la vita del religioso era ritenuta “scandalosa” poteva comparire al giudizio della comunità.

Questa regola valeva per chiunque, a qualsiasi titolo  avesse  la  cura delle anime.

E’ il caso , a Portoferraio, di due religiosi ,padre Ascanio e Colombino, minori osservanti,(frati francescani)che compaiono davanti alla magistratura comunitativa della città perché accusati  presso il loro superiore provinciale di condurre una vita ritenuta scandalosa” forestando  mattina e sera tutte le case”

L’accusa è arrivata  da un soggetto anonimo chiamato  “Sig N.N.”.

Padre Ascanio e Colombino erano  frati francescani facenti parte del convento di San Francesco annesso alla chiesa del SS Salvatore in Portoferraio

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L’accusa è contenuta in  una carta di archivio nella quale i detti religiosi ,padre Ascanio e Colombino,si difendono davanti   “le Signorìe  Loro Illustrissime” cioè la magistratura comunitativa di Portoferraio

“Compariscono avanti le Signorìe  Loro Illustrissime

I due religiosi e sacerdoti Padre Ascanio e Padre  Colombino,Minori Osservanti,ed espongono essere stato rappresentato per due volte al loro Superiore Provinciale dal Sig N.N. di tenere una vita scandalosa  et indegna affatto di religiosi forestando  mattina e sera tutte le case ;commettendo ancora quanto di più leggesi in detta rappresentanza  che per modestia si tacciono;asserendo in oltre che il nuovo eletto Magistrato voglia prevedervi con poco onorevoli ricorsi.E siccome i suddetti Sacerdoti sanno non esser rei appresso Dio  ne gl’Uomini di tale scandalosa vita ; perciò non possono persuadersi  che le Sig Loro Ill.me siano in quelle disposizione d’animo che asserisce il Ricorrente volendo perciò i medesimi riparare al loro ingiustamente denigrato onore e nel medesimo tempo far contare la loro innocenza  desiderano che le Sig Loro Ill.me con deliberazione palese o segreta da dirigersi al suddetto Padre Provinciale gli faccino quella giustizia che giustamente li si compete senza avere riguardo in caso sieno rei a grazia alcuna,convenienza ed equità

Che della grazia “

(Filza “ Istanze comunitative dal 1784 al 1790 “  C25 – 19 .Carta senza numero di pagina. Carteggio magistrale .Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico comune Portoferraio)

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Un’ altra conseguenza della collazione partecipata dai fedeli, era che il prete così scelto, al suo mantenimento, deve contribuire la comunità.

Non era infrequente che il sacerdote  si rivolgesse ad essa,alla comunità, per spese inerenti il culto o anche per se stesso. E’ il caso del prete Gio. Santi Cantini   che ha ottenuto il beneficio ecclesiastico di sacerdote confessore nella chiesa  arcipretale di Portoferraio ,il quale fa istanza  alla magistratura comunitativa di Portoferraio per avere pagata “una onesta gratificazione “.

La chiesa arcipretale dove confessa il prete Gio Santi Cantini  è quella oggi conosciuta come duomo di Portoferraio .La chiesa,nel settecento, all’ epoca del Cantini era stata accresciuta.

L’ampliamento era stato eseguito negli ultimi anni del seicento  durante il governatorato Tornaquinci    : “…Il governatore Tornaquinci pensò di accrescerla qualche poco,per il che fare ,ottenuto dalla pietà per Principe l’ordine fece l’accrescimento di deu cappelle ,dove era prima il coro dell’altare maggiore ,facendo il coro più indietro e una nuova sagrestia da parte, Nelle nuove cappelle in una vi pose l’altare del Crocifisso  e  nell’altra  quello di San Liborio…”

(Cfr pg 178 di “Memorie antiche moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791..Ristampa fotomeccanica, Forni editore. Bologna 1966)

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La carta di archivio della supplica alla magistratura comunitativa  del sacerdote confessore  Gio, Santi Cantini con la quale chiede “onesta gratificazione”: integralmente trascritta è questa :

“Molto Magnifici SS.ri Gonfaloniere e Priori

Rappresentanti questa comunità di Portoferraio

Il sacerdote Gio.Santi Cantini Umilissimo servitore delle SS LL. Molto Magnifiche con il dovuto rispetto le rappresenta qualunque oltre il servizio che questi diano presso a questa Chiesa Arcipretale ,come sacerdote ,confessore che serve  ed ha servito ancora per lo spazio di anni diciassette come organista senza alcuno stipendio e giustificazione

Che perciò

Supplica la somma bontà delle SS.rie LL. Molto Magnifiche a volersi compiacere di ordinare che dalla cassa comunitativa li venga pagata una onesta gratificazione per il detto suo servizio d’organista prestato e che giornalmente presta alla detta Chiesa .giacchè (   ) le chiese dove v’è l’organo.viene così praticato di dare all’organista o paga mensuale o annuale gratificazione.e più in questa piccolI sola,ed in alcune chiese di questa città viene praticato il pagarlo .Il che giova sperare affidato nella retta giustizia ed integrità all SS.LL. molto Magnifiche  in atto di farle devotissima reverenza

Il Supplicante Santi Cantini  mano propria”

(Filza “ Istanze comunitative dal 1784 al 1790 “  C25 – 19 .Carta senza numero di pagina. Carteggio magistrale .Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio stroico comune Portoferraio)

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MARCELLO  CAMICI

 

 

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(“Prospettiva della Città di Porto e Fortezze di Portoferraio del Serenissimo Granduca di Toscana “. Giuseppe Maria Terreni (1739-1811).Dipinto olio su tela.
PARTICOLARE relativo alla chiesa del SS Salvatore con annesso convento di San Francesco)

 

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(Difesa dei frati francescani Padre Colombino ed Ascanio davanti alla magistratura comunitativa di Portoferraio
Filza “ Istanze comunitative dal 1784 al 1790 “  C25 – 19 .Carta senza numero di pagina. Carteggio magistrale .Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico comune Portoferraio)

 

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( Particolare del dipinto olio su tela ‘Veduta di Portoferraio ”1705. Anonimo.

Al centro è il duomo con i lavori  di ampliamento eseguiti dopo il 1696 durante  il governatorato Tornaquinci.In evidenza la sagrestìa a parte e una delle due cappelle laterali,S. Liborio )

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(Supplica alla magistratura comunitativa del sacerdote  confessore Gio.Santi Cantini

Filza “ Istanze comunitative dal 1784 al 1790 “  C25 – 19 .Carta senza numero di pagina. Carteggio magistrale .Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico o comune Portoferraio)

 

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