Riceviamo e pubblichiamo:
Biden è uscito di scena dalla competizione per la Presidenza degli USA, non perché era malato o vecchio rincoglionito, come stanno dicendo commentatori e giornalisti interessati, americani e europei, ma perché la sua politica guerrafondaia, di riarmo in Europa e di sostegno a Zelensky e al massacratore del popolo Palestinese Netanyahu è fallita miseramente, non trovando consenso sia in USA sia in Europa. Biden, insieme ai suoi alleati europei come il francese Macron, il tedesco Scholz e l’inglese Sunak, tre Premier favorevoli all’entrata in guerra dell’Europa contro la Russia e che hanno rispettivamente perso clamorosamente le recenti elezioni politiche nei loro rispettivi paesi, hanno tradito la aspettative di cessate il fuoco, di negoziati per la pace. I Democratici americani, quindi, se vogliono rivincere le elezioni, non possono solo sostituire Biden con un’altro o altra candidata, anche se donna e di colore, pur importanti, ma devono cambiare la politica estera e delle alleanze, favorendo la pace nel mondo. Ambedue le soluzioni, quella di Biden, (supponendo che Kamala la continui) e quella di Trump, per contrastare la crisi imperiale, politica sociale ed anche economica degli USA nell’attuale mondo multipolare ( Cina, India, Brasile, Russia, etc..), siano ambedue di difficile percorrenza (per semplificare l’una basata sulla forza finanziaria, l’altra su un ritorno a quella produttiva, confronto tra due capitalismi, uno finanziario e l’altro produttivo) perché cercano di riportare gli USA ed il dollaro a voler continuare un dominio nel mondo.C’è la faranno?
Il dopo Biden per i democratici Usa (Riflessioni personali)
di Giuseppe Coluccia
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