L’Elba dovrebbe celebrare il 21 marzo contro le mafie

di Francesco Semeraro

Per l’importanza territoriale anche l’Elba dovrebbe consacrare il 21 marzo a “Giornata contro le mafie”

E’ bene ricordarlo, come ha fatto Salvatore Calleri della “Fondazione Caponnetto” che in questo giorno in cui in Italia si ricordano le vittime della mafia con diversi appuntamenti specifici meno che a Pianosa dove nel 2006 con una grande cerimonia, furono intitolate tutte la strade e le piazze dell’antico borgo a chi aveva perso la vita opponendosi alla malavita organizza. A Pianosa nel suo carcere duro 41 bis sono stati rinchiusi i boss comandanti proprio delle varie mafie presenti in Italia. Quest’isola ha scritto una pagina importante di storia Italiana sulla lotta alle mafie e questo deve far riflettere e dovrebbe farci capire l’importanza di istituire una ricorrenza annuale di grande valore storico e di legalità. Il 21 marzo di ogni anno dovrebbe vederci a Pianosa con i Sindaci Elbani, organi politici,  sindacati, associazioni sociali e scuole perché gli studenti e le future generazioni hanno bisogno di sapere e capire quali danni e tragedie ha creato e che crea tuttora la mafia.

Il compianto Sindaco Antonio Galli di Campo nell’Elba di cui Pianosa fa parte, decise di intitolare, per senso civico e grande rispetto per la legalità, strade e spiazzi a nomi tristemente noti come Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, generale Dalla Chiesa, Pier Sante Mattarella, De Mauro e Basile. In questa “Cittadella della legalità” come è stata chiamata Pianosa dalla Fondazione Caponnetto, fu rinchiuso anche il Presidente Sandro Pertini detenuto politico antifascista dal 1931 al 1935,

E’ vero, sono tempi lontani ma Pianosa è sempre lì a ricordarci col suo silenzio le stragi della mafia. I boss mafiosi di allora non ci sono quasi più ma la mafia però non è scomparsa anzi, vive ancora sana e vegeta quindi ricordare il 21 marzo a Pianosa e all’Elba deve essere una scelta di democrazia, di ricordo, di libertà e di pace.

Francesco Semeraro.

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