Esenzioni e privilegi, l’editto del Duca Cosimo

di Marcello Camici

14 SETTEMBRE 1556.”PRIVILEGI ET ESENZIONI CONCESSI DALL’ ILLUSTRISSMO ET ECCELLENTISSMO SIGNORE IL SIGNOR DUCA DI FIORENZA ET SIENA”

PRIMA  PARTE

Nel 1556,appena otto anni dopo lo sbarco delle prime galee con i fondatori  di Cosmopoli,il  duca Cosimo emana un   editto.

Il documento è molto noto ed è stato trascritto da Marisa Sardi (Cfr. pg  60-64 di “Gli statuti di Portoferraio sec XVI (Sec. XVI). 2017” editore Persephone ) e da  GM Battaglini (Cfr  pg 323-324 di “Portoferraio Medicea” estratto da “Livorno : progetto e storia di una città tra il 1500 e il 1600’ Nistri-Lischi e Pacini Editori . Pisa 1980)

Il documento oltre che noto è anche interessante :per la prima volta il duca Cosimo, ufficialmente, usa il termine “Porto Ferraio”  parlando della sua “Terra di Ferrajo “ nell’isola dell’Elba.

Le prime parole chiariscono  subito perché è stato emanato l’editto:

 “Desiderando lo Illustrissimo et Eccell.mo il Sig Duca di Fiorenza ,Nostro Signore, per commodo et benefitio universale de’ Naviganti ,frequentare d’habitatori la sua terra di Ferrajo nell’isola dell’Elba  e con la frequentia et accrescimento d’huomini rendere più sicura la terra , il porto  e quelli mari dalle continue incursioni dei Corsari .”

 Detto questo,  l’editto continua, chiarendo nei dettagli come il duca intende far  ‘frequentare d’habitatori la sua terra di Ferrajo nell’isola dell’Elba ‘.

“Perciò S.E.I. ha ordinato  e insieme con i suoi magnifici consiglieri provisto e deliberato.

Che per virtù della presente provisione qualunque persona di qualsivoglia stato ,grado, condizione,o provincia si sia ,quale verrrà ad habitare  e habiterà familiarmente la Terra di Ferrajo nella predetta Isola dell’Elba ,sì intenda havere  e habbi salvo condotto  et facultà di venire e stare in essa Terra di Porto Ferraio e d’andare e venire e passare a suo beneplacito per tutta l’isola predetta e per tutto lo Stati di S.E.I. liberamente,sicuramente e senza alcuno impedimento della sua persona  e delle sue robe  e beni d’ogni sorte  e haverà o acquisterà in detta terra non ostante qualsivoglia debito  o obbligazione per la quale fusse tenuto ad alcuna persona ,luogo,comune,collegio compagnia o università ancor che ella fosse cessante  o si dicesse essere cascata ne’ preiudicij de’ Cessanti.

E s’intenda havere et habbia salvo condotto  franchigia e sicurtà per tutte le condemnazioni  pecuniarie e con pene afflittive  e di relegazioni e confini  eccetto per la condemnazione di pena capitale e della Galea…”

 Dopo l’ elenco di tutta una serie dettagliata di privilegi ed esenzioni   l’editto termina  affermando che è valido per dieci anni :

….Le quali tutte prenarrate esenzioni ,immunità salvi  condotti,et sicurtà e ciascheduna di esse rispettivamente compresa nella presente provisione S.A.R. vuole,che le durino per anni dieci prossimi futuri da hoggi eccetto il privilegio delle case del non potersi confiscare il quale essa vuole,che duri,et sia in perpetuo,et comanda,che sieno inviolabilmente osservati per chi si apparterrà,sotto la pena della sua indignazione .

Non ostantibus

  1. Vintha”

 L’editto ,che porta la firma di Francesco Vintha , agente e segretario di Cosimo I de’ Medici,  fa di Portoferraio  un luogo particolare il quale  ,con termini moderni, potremmo definire zona franca.

Fu utile alla crescita della nuova città,come dimostra nel 1566  il primo  censimento della nuova città dal titolo “Inventario di tutte le case della terra di porto ferraio : con li nomi delli habitatori di essa e numero di lor famiglia creato li 7 maggio 1566” e nel 1574 un altro ,il secondo censimento, dal titolo  “La nota delle case di Portoferraio “

 

Non deve sfuggire che l’editto porta la data del 1556,otto anni dopo lo sbarco dei primi costruttori  del sito da fortificare avvenuto  nel 1548. In questi primi otto anni doveva non essersi insediata nella nuova Cosmopoli  una popolazione pari a quanto sperava Cosimo, nonostante si fosse provveduto ad edificare edifici di quartieri, chiese e piazze.

Troppi forse i disagi ancora presenti  per chi  avesse voluto stanziarsi  a vivere  in Cosmopoli .

Dei benèfici effetti di questo editto  parla Sebastiano Lambardi  aggiungendo qualcosa in più e cioè che il duca Cosimo  fece costruire a proprie spese alcune case  da concedere gratis  per benemerenza del servizio reso. Ne parla nel capitolo “Case di particolari” in questi termini:”…Doppo fabbricati i suddetti edifizi di quartieri,e chiese di tutto il restante,desiderava il Principe, che la città si riempisse di abitatori,sicchè fece intendere nel suo stato,e anche fuori,che chiunque avesse voluto andare ad abitare in Porto Ferrajo gli sarebbe stato dato sito da fabbricare casa gratis e terra in campagna per coltivare  o a livello o in vendita.

Di più ne fece egli fabbricare alcune a proprie spese ,concedendole per benemerenza di servizio resoli,e in altra forma gratis ,loro vita durante.  Il sito da fabbricare volle che fosse in autorità dei Governatori pro tempore ,di concederlo con proporzione a quelli che lo chiedevano e secondo il bisogno delle loro famiglie…”

(Cfr . pg 150 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba “S. Lambardi.Ristampa fotomeccanica.Forni editore .Bologna.1966)

Come ho accennato, questo editto è ben noto nella cronaca storica  locale ,molto meno  lo è il fatto che, avendo validità per dieci anni, a partire dalla prima scadenza del 1566 ,esso ,allo scadere di ogni decimo anno,è stato  confermato  e concesso alla comunità di Portoferraio .

La conferma dei privilegi ed esenzioni assegnati i  da Cosimo I alla comunità di Portoferraio è un capitolo di storia  poco conosciuto ma importante non solo per i benefici concessi  e  continuamente reiterati ma anche   perché  tale concessione è  stata confermata per un lungo periodo di tempo.

Dal 1556 la comunità di Portoferraio allo scadere di ogni decimo anno si rivolge al duca in carica  per ottenere la “confirmazione  dè privilegi “  e continuare pertanto a goderne i benefici.

La  comunità di Portoferraio  ottiene la conferma   ogni volta  attraverso un iter complesso   che si dipana  sempre  allo stesso modo attraverso alcuni passaggi  . L’iter parte  sempre con un primo passaggio  costituito da una supplica della comunità  ferraiese a Sua Altezza Reale  in cui  richiede la grazia della conferma  dei privilegi ed esenzioni.Fa seguito l’ intervento del governatore  di Portoferraio  in carica pro tempore  che richiede a S.A.R.  la conferma . Dopo tale richiesta interviene l’Auditore delle Riformagioni  in Firenze con un memoriale dove si  afferma  che è agli atti il documento  di Cosimo I che concede i privilegi alla comunità di Portoferraio ,memoriale accompagnato da una relazione dell ‘Auditore delle Riformagioni.

Dopo di che ,  infine, il granduca  in carica  conferma  i privilegi .

 

MARCELLO  CAMICI

 

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