Assistenza malati SLA, il resoconto di un anno all’Elba

Tre i pazienti presi in carico, 18 accessi e 35 prestazioni con otto infermieri

Il progetto SLA  – dice l’Asl Nord Ovest in un suo comunicato – è una realtà consolidata sul territorio elbano. Risale infatti al 9 marzo 2022 l’intervento dei sanitari al domicilio del primo paziente preso in carico per queste problematiche. Un anno esatto, quindi, per un’iniziativa che riguarda i pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in ventilazione meccanica invasiva che hanno la necessità di sostituire periodicamente la cannula tracheale e la sonda per l’alimentazione (PEG).

Questo servizio si pone l’obiettivo di agevolare l’utente e la famiglia, evitando il disagio del trasporto in ospedale per queste prestazioni, che vengono dunque garantite direttamente al domicilio dell’assistito da un team di sanitari composto da anestesista e infermiere.

L’anestesista Francesca Nemo, con la collaborazione degli infermieri di famiglia e di comunità (IFeC), in servizio sul territorio elbano, con cadenza bimestrale, provvede agli interventi necessari, con l’organizzazione congiunta  di eventuali percorsi finalizzati a rispondere ai bisogni individuati al momento della valutazione clinica.

Il team del Progetto SLA è composto da professionisti che, in una logica di équipe, organizzano le prestazioni a domicilio, in integrazione con il modello IFeC attivato all’Elba fin dal 2021.

Ad oggi, sono 8 gli infermieri di famiglia attivi sul territorio elbano: a ciascuno è assegnata un preciso ambito territoriale (cellula) e ognuno di loro rappresenta un punto di riferimento certo per tutti i cittadini residenti in quell’area.

L’accesso al domicilio non ha soltanto finalità legate all’erogazione della prestazione, ma è l’occasione per valutare eventuali bisogni o criticità emergenti che vengono portate all’attenzione dell’équipe dei medici curanti, in modo da prevedere il tipo di intervento più idoneo in base al bisogno assistenziale rilevato.

Il gruppo di professionisti domiciliari, supportati dal project manager SLA Angela Gioia, è formato dai medici di famiglia dei pazienti e dagli specialisti Elisabetta Bollani (neurologa e case manager), Francesca Nemo (anestesista), Stefano Pallotta(gastrenterologo), Liborio Sardo (internista) e dagli IFec Cristina Cotto e Irene Galeazzi(referenti progetto SLA per l’Elba), Federica Montagnani, Francesca Favazza, Francesca Battani, Eletta Bonanno, Giovanni Francesconi, Sara Inchincoli, supportate nelle fasi di avvio del progetto dall’infermiere esperto di sala operatoria Paolo Manzi. Il personale infermieristico è coordinato e supportato dalla coordinatrice infermieristica Lucia Giardelli, dall’incarico di complessità organizzativa Gabriele Gentini e dal dirigente infermieristico Andrea Caiazzo.

In questo primo anno sono stati 3 i pazienti elbani presi in carico, che hanno potuto fruire delle prestazioni a domicilio, per complessivi 18 accessi con 35 prestazioni tra sostituzione della cannula endotracheale e della PEG, altri 9 accessi di medici specialisti hanno inoltre garantito valutazioni internistiche di pneumologia e gastrenterologia.

L’espansione del progetto nel 2023 prevede un programma formativo volto all’ulteriore sviluppo delle competenze per la gestione in sicurezza della sostituzione dei presidi al domicilio.

Uno dei punti di forza è rappresentato dalla forte integrazione fra il modello dell’infermieristica di famiglia e il progetto SLA, in quanto l’accesso per il cambio cannula e PEG avviene con il supporto degli IFeC già attivi sul territorio, in un’ottica di continuità nella presa in carico dell’utente e della famiglia, per poter identificare eventuali problematiche emergenti e quindi intervenire, in caso di necessità,  in maniera proattiva.

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