L’Elba al centro del cambiamento climatico, serve adeguarsi

di Sinistra Italiana – AVS Circolo Patrizia Piscitello Isola d’Elba

Riceviamo e pubblichiamo

L’ultima ondata di maltempo dimostra che l’Isola d’Elba è diventata un hot spot del cambiamento climatico che si è trasformato in disastro climatico ancor più rapidamente di quanto prevedevano gli scienziati.
Mentre la destra al governo racconta che il cambiamento climatico non esiste e smantella le politiche di adattamento e mitigazione, fa nuovi condoni e taglia i fondi per il dissesto idrogeologico, questo tragico 2025 che sta per finire ha dimostrato che fenomeni metereologici estremi che si ritenevano minimo cinquantennali ora si ripetono con cadenza stagionale e con una forza mai vista che colpisce un territorio reso più fragile da una cementificazione scriteriata e spesso inutile.
Per Portoferraio, e non solo, la situazione è diventata insostenibile: la città – pensata per un’altra era meteorologica – finisce sott’acqua, ad ogni pioggia alcune zone diventano una palude, con grandi disagi per le persone, le abitazioni e la loro sicurezza e per i poveri cristi di commercianti che tutte le volte si trovano a sgottare l’acqua dai loro locali…
La politica balbetta e non sembra cogliere nemmeno l’occasione della riapertura (abbastanza anomala e rapida) delle osservazioni al Piano Strutturale per avviare una discussione pubblica, informata ed aperta sul futuro urbanistico, ambientale e climatico della città. Solo fumose e confuse intenzioni che mettono insieme tutto e il contrario di tutto, Manca un piano di adattamento climatico, manca il piano del verde, manca una visione del futuro mentre la città annega. E, invece, di fronte a eventi drastici, si devono adottare soluzioni drastiche, bisognerebbe rivedere scelte urbanistiche e infrastrutturali del passato per adeguarle alla nuova normalità del cambiamento climatico, bisognerebbe mettere in atto le moderne soluzioni che si stanno attuando con successo altrove in Italia, in Europa e in gran parte del mondo.
Sarebbe l’occasione perché i nostri sindaci decidessero di come spendere davvero bene il tesoretto dell’imposta di sbarco – che è notevole – per finanziare un piano di medio e lungo temine di messa in sicurezza del territorio, viabilità compresa, coinvolgendo Provincia, Regione e Governo in un grande progetto che faccia anche da catalizzatore di fondi europei come quelli della Nature Restoration Law, che punti a far diventare l’Elba un esempio di resilienza e adattamento al cambiamento climatico, anche attraverso progetti come le città spugna e la rinaturalizzazione del reticolo idrico tombato, cementificato, sconvolto, ma che ad ogni novo acquazzone rispunta da dove lo si era imprigionato o fatto “sparire”.
E’ una strada che da anni hanno già cominciato a percorrere con successo anche altre isole europee e mediterranee e dando veramente gambe e futuro al progetto europeo CO2 Pacman, che riunisce 10 partner da 7 Paesi impegnati nella decarbonizzazione delle piccole isole Mediterranee, tra i quali ci sarebbe anche il Comune di Portoferraio.
C’è però bisogno di una progettazione unica e coordinata che riguardi tutta l’Isola e che destini, per i prossimi 5 -10 anni, fondi sostanziosi e certi e magari smettendo di raccontarsi la favoletta autoconsolatoria dell’Elba isola già sostenibile, smentiti poi dal clima e dai dati reali dei dossier dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) e Legambiente.

Sinistra Italiana – AVS
Circolo Patrizia Piscitello Isola d’Elba

Una risposta a “L’Elba al centro del cambiamento climatico, serve adeguarsi

  1. Angela fileccia Rispondi

    Grazie grazie grazie, grazie alla Racchetta ieri sono riuscita ad arrivare a casa. Grazie Laura e grazie al colui uomo di Chiessi…..👏👏👏

    20 Dicembre 2025 alle 15:21

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