Riceviamo e pubblichimo integralmente:
La sentenza del TAR, che respinge il ricorso sull’esito del bando per la gestione del porto del Cavo, è una buona notizia.
Spazza via ogni timore di stallo e restituisce certezze sul progetto e sugli investimenti per la riqualificazione dell’area portuale.
Si tratta di interventi strategici per lo sviluppo economico e turistico della nostra comunità.
Rimette al centro dell’attenzione un tema più ampio e non più rinviabile: la rigenerazione urbana dell’intero Comune di Rio, dei suoi paesi.
Significa ripartire dai bisogni reali delle persone che vivono, lavorano e crescono in questi luoghi. Tradurli in opere pubbliche moderne, servizi efficienti e spazi di qualità è la sfida principale.
Serve prendersi cura del territorio, del verde e dell’arredo urbano, dei litorali – a partire dalla ex Costa dei Barbari. È necessario affrontare con serietà nodi ormai evidenti, come una gestione più efficace della raccolta differenziata e il libero e pieno accesso alle spiagge, che devono essere un bene di tutti.
Resta inaccettabile che, al Cavo, non esista ancora uno spazio pubblico chiuso dedicato all’aggregazione e alla vita culturale della comunità.
Serve un luogo in cui incontrarsi, organizzare eventi e creare opportunità, soprattutto durante i mesi invernali.
Accogliamo con favore l’iniziativa di Rio Elba per la candidatura ai Borghi più belli d’Italia.
È un percorso che può valorizzare identità, storia e bellezza del paese.
Tuttavia, questa candidatura deve essere accompagnata da un progetto più ampio.
Deve rispondere alle esigenze concrete della cittadinanza, contrastare il rischio – oggi molto reale – di spopolamento e tenere conto di una popolazione con un’età media elevata.
In questo quadro si inseriscono pienamente le opportunità offerte dalla Toscana Diffusa.
La legge regionale mette a disposizione strumenti e risorse per rafforzare i servizi, recuperare gli spazi abbandonati e costruire comunità più coese.
È il momento di aprire una stagione nuova.
Al centro devono esserci qualità della vita, cura dei luoghi e futuro della nostra comunità.
Fabrizio Ania


