Porto del Cavo, buone notizie per diritti e cura del territorio

di Fabrizio Ania, segretario PD Rio e Cavo

Riceviamo e pubblichimo integralmente:

La sentenza del TAR, che respinge il ricorso sull’esito del bando per la gestione del porto del Cavo, è una buona notizia.

Spazza via ogni timore di stallo e restituisce certezze sul progetto e sugli investimenti per la riqualificazione dell’area portuale.

Si tratta di interventi strategici per lo sviluppo economico e turistico della nostra comunità.

Rimette al centro dell’attenzione un tema più ampio e non più rinviabile: la rigenerazione urbana dell’intero Comune di Rio, dei suoi paesi.

Significa ripartire dai bisogni reali delle persone che vivono, lavorano e crescono in questi luoghi. Tradurli in opere pubbliche moderne, servizi efficienti e spazi di qualità è la sfida principale.

Serve prendersi cura del territorio, del verde e dell’arredo urbano, dei litorali – a partire dalla ex Costa dei Barbari. È necessario affrontare con serietà nodi ormai evidenti, come una gestione più efficace della raccolta differenziata e il libero e pieno accesso alle spiagge, che devono essere un bene di tutti.

Resta inaccettabile che, al Cavo, non esista ancora uno spazio pubblico chiuso dedicato all’aggregazione e alla vita culturale della comunità.

Serve un luogo in cui incontrarsi, organizzare eventi e creare opportunità, soprattutto durante i mesi invernali.

Accogliamo con favore l’iniziativa di Rio Elba per la candidatura ai Borghi più belli d’Italia.

È un percorso che può valorizzare identità, storia e bellezza del paese.

Tuttavia, questa candidatura deve essere accompagnata da un progetto più ampio.

Deve rispondere alle esigenze concrete della cittadinanza, contrastare il rischio – oggi molto reale – di spopolamento e tenere conto di una popolazione con un’età media elevata.

In questo quadro si inseriscono pienamente le opportunità offerte dalla Toscana Diffusa.

La legge regionale mette a disposizione strumenti e risorse per rafforzare i servizi, recuperare gli spazi abbandonati e costruire comunità più coese.

È il momento di aprire una stagione nuova.

Al centro devono esserci qualità della vita, cura dei luoghi e futuro della nostra comunità.

Fabrizio Ania

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