Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Queste mie dimissioni non vogliono essere una forma di protesta CONTRO qualcuno, bensì una constatazione dei fatti.
Un COMITATO cittadino, come quello che presiedo, è una entità che ha il suo valore, e quindi, la necessità di esistere, nella PARTECIPAZIONE dei cittadini stessi.
Altro valore, secondo me imprescindibile, sono i risultati ottenuti dal Comitato stesso.
Se vengono a mancare i PRESUPPOSTI per l’ottenimento dei risultati, è chiaro che si perde il senso dell’impegno dei pochi che, oltretutto, non hanno più neanche il vantaggio per cui il Comitato stesso era stato voluto, ovvero la RAPPRESENTANZA e quindi, IL POTERE CONTRATTUALE per interloquire con le istituzioni e con i media che, sappiamo tutti, non hanno considerazione per il singolo individuo se non in casi eccezionali.
Quindi SOTTOLINEO che, anche quando un comitato nasce per esigenze impellenti o URGENZE, poi il proseguo deve essere l’espletamento degli obiettivi dello statuto e quindi, lo svolgere azioni atte al miglioramento della qualità della vita di chi è rappresentato dal comitato stesso, ovvero i cittadini.
Detto questo, è EVIDENTE che il comportamento inqualificabile delle istituzioni nei confronti del nostro Comitato è figlio del nostro “potere contrattuale” che evidentemente non abbiamo. Il permettersi di non rispondere MAI alle nostre legittime domande e richieste di aggiornamento sullo “status quo” delle emergenze in atto che coinvolgono il Comune e quindi tutti noi, è la conseguenza, certamente di una mancanza deontologica e professionale da parte dei componenti dell’Amministrazione, ma è anche l’evidenza della scarsa considerazione che la suddetta ha nei confronti di questa nostra, VOSTRA, istituzione, che è appunto il Comitato Noi di Rio. Evidentemente questo crea una sorta di “muro di gomma” che, come già espressamente dichiarato nello scorso comunicato stampa, vanifica tutti gli sforzi e l’impegno del Direttivo del Comitato.
Purtroppo questa è anche la conseguenza della mancanza d’interesse e partecipazione che si accende solo in caso di emergenza, di urgenze personali, o peggio, di opportunità politiche.
E qui vengo al punto più “spinoso” che, sicuramente, farà cadere ancor più la mia popolarità.
E’ fattuale che lo sviluppo di una società, e quindi della sua civiltà, avviene se la comunità è disposta a CEDERE una parte dell’interesse privato per il benessere pubblico. Questa evoluzione non potrà MAI avvenire se ognuno di noi avrà degli interessi o delle “riconoscenze” nei confronti di chi gestisce la “Cosa pubblica”; che sia una concessione, un rapporto di lavoro, una occupazione sul suolo pubblico propedeutica alla propria attività, o altro; queste “dipendenze” saranno SEMPRE UN FRENO per la forza morale necessaria a costringere chi di dovere a fare il suo mestiere, che sia il mandato per cui è stato eletto, o i servizi per cui è pagato a erogare. Questo comportamento è quello che comunemente è individuato anche nel “voto di scambio”.
Se questo approccio è l’evidente degenerazione della nostra società e della politica tutta, in Rio ha avuto l’apice; lo si vede dal ruolo marginale che lo relega nell’isola d’Elba, rispetto agli altri Comuni, in cui eccelle soltanto nel dissesto idrogeologico.
Tutto questo nonostante le EVIDENTI potenzialità di questa bellissima area di un’ isola , altrettanto splendida e sottovalutata, che in decenni non ha saputo e VOLUTO fare il salto di qualità che gli compete e enfatizzare il suo passato quale plus valore anziché utilizzarlo come scusa per le sue inefficienze.
A pochi illuminati è risultato evidente e PREOCCUPANTE, che dopo quasi un anno , nonostante le ripetute richieste di aggiornamento, nessuna istituzione preposta abbia dato seguito a una risposta esaustiva o alla definizione del sito per l’atterraggio notturno per l’elisoccorso.
Oppure dello stato di avanzamento progettuale e organizzazione dei lavori del ripristino totale della strada SP26, quasi che lo stato disastroso attuale, peggiorato dall’ altro cedimento costiero, potesse essere già sufficiente alle scarse ambizioni turistiche (e non solo) della comunità di Rio.
Questo dimostra, non solo la mancanza di consapevolezza dell’importanza di questi temi da parte dell’Amministrazione Comunale e dalle altre istituzioni coinvolte, ma anche la superficialità con cui il concetto di “prevenzione” è vivo nei cittadini finché, come si dice popolarmente, “non ci scappa il morto”.
In ultimo, ritengo inaccettabile e irricevibile che il sottoscritto sia stato soggetto di continue etichette “bi-partrisan” fino ad avere addirittura ricevuto da un esponente apicale dell’Amministrazione Comunale una candida dichiarazione ricevuta per strada nella quale “prima con te si poteva parlare, ma ora hai scelto altre strade”……..!!!” , a dimostrazione che ancora oggi, dopo quasi otto mesi di attività, ancora non si è capito che un comitato cittadino, e tanto meno un suo presidente con un minimo di onestà intellettuale (di cui mi fregio di avere) NON E’ CON o CONTRO QUALCUNO ma è PER i cittadini che rappresenta, di qualunque colore o razza siano.
In ultimo, le vicissitudini che hanno investito tutta la mia famiglia , che hanno precluso il raggiungimento del nostro sogno che altro non era l’ avere una prima casa fonte anche del nostro sostentamento e frutto di pesanti sacrifici e che hanno creato e creano tutt’ora grandi patemi e danni economici, mi spingono a non avere più la certezza di potere adempiere ai mie compiti con la serenità e quella correttezza intellettuale che fino ad ora ho certamente mantenuto. La consapevolezza di aver fallito un progetto così importante e vitale per la mia famiglia, recentemente ridotta a due componenti, mi toglie qualsiasi entusiasmo nell’impegno, dovuto ai cittadini, nello svolgimento delle mie funzioni.
Ringrazio TUTTA la cittadinanza e tutti quelli che hanno creduto che potessi rivestire al meglio questa carica che ritengo molto importante e fondamentale per il futuro di Rio, ma certamente non con questi presupposti.
Consegno quindi le mie dimissioni disponibile a rimanere presidente pro-tempore fino alle prossime elezioni del nuovo direttivo, che organizzerò a breve, nella speranza che sia disponibile ad assumere queste incarico una persona più abile del sottoscritto.
Vi ringrazio tutti anche per la vostra empatia che ha permesso alla mia famiglia e a me di sentirci subito come a casa nostra.
Auguro buon vento a Rio e ai suoi abitanti.
Rio, 14/11/2025
Massimo Gardelli


