Nuovo sindacato Carabinieri

“NSC” porta all’isola d’Elba il progetto sull’insularità

“L’obiettivo è garantire la presenza stabile dei Carabinieri nelle isole e valorizzarli”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) è approdato all’Isola d’Elba con una delegazione composta dalla vicepresidente Gabriella Madormo, dai segretari nazionali Giovanni Sessa e Toni Megna, e dal segretario generale della Sardegna Remo Giovanelli. Ha sostenuto una serie di proficui incontri, sia col personale dipendente dalla locale Compagnia Carabinieri che con vari esponenti istituzionali. In particolare, l’incontro con Tiziano Nocentini, sindaco di Portoferraio, con il quale sono state tracciate linee di lavoro interessanti. La visita rientra nel percorso nazionale dedicato al progetto sull’insularità, tema su cui il sindacato sta conducendo un’importante azione politica e istituzionale. “Si tratta di un organismo che dialoga con il governo centrale – ha spiegato il segretario Giovannelli – e stiamo lavorando affinché il principio costituzionale di insularità, sancito dall’articolo 119, trovi concreta attuazione anche nei bandi di concorso dell’Arma”. Il sindacato propone di introdurre nei bandi di concorso dei Carabinieri delle priorità  nelle prime assegnazioni  per Sardegna, Sicilia e isole minori, al fine di garantire una presenza stabile di personale nelle regioni insulari e contrastare il fenomeno dello spopolamento. Già nel giugno 2025, il NSC ha inviato una lettera al rappresentante del Governo per la Regione Sardegna per proporre la modifica dei bandi di concorso in questa direzione. La proposta ha ricevuto riscontri positivi sia a livello governativo che regionale: il Vicepresidente del Consiglio regionale Aldo Salaris ha presentato un’interrogazione in merito, cui ha fatto seguito una risposta favorevole del Direttore generale della Presidenza della Regione, che ha riconosciuto la validità dell’iniziativa. Parallelamente, il sindacato sostiene il progetto di legge n. 2294, intitolato “Identità di insularità”, presentato alla Camera dal deputato Tommaso Calderone (Forza Italia) e dal collega Dario Giagoni (Lega). Il testo, ispirato al modello francese dell’“indemnité de résidence” applicato in Corsica, prevede una indennità aggiuntiva pari al 3% dello stipendio base per chi lavora in Sardegna e Sicilia, e al 4% per chi presta servizio nelle isole minori come l’Elba. “È una misura di equità e di riconoscimento – sottolineano dal NSC – che si fonda sul principio di insularità e sulla necessità di compensare gli svantaggi legati alla discontinuità territoriale”. Il Nuovo Sindacato Carabinieri rivendica il proprio ruolo di interlocutore istituzionale capace di portare all’attenzione del Parlamento temi che riguardano non solo i militari, ma l’intero pubblico impiego nelle isole.
“Un tempo – spiegano i rappresentanti del sindacato – i diritti dei Carabinieri derivavano per riflesso dalle battaglie dei sindacati di Polizia. Oggi, con la presenza dei sindacati militari, possiamo essere protagonisti diretti di un cambiamento concreto”. Durante l’incontro, è stato presentato anche un altro fronte di impegno del NSC: la raccolta firme per una proposta di legge che preveda un sostegno economico e psicologico ai militari indagati nell’ambito di procedimenti legati all’“atto dovuto”. “Non chiediamo uno scudo penale – precisano – ma che lo Stato sostenga i propri servitori quando agiscono nel rispetto delle procedure e per conto delle istituzioni. È giusto che non debbano affrontare da soli i costi legali e le difficoltà psicologiche”. La tappa elbana del Nuovo Sindacato Carabinieri conferma l’impegno dell’organizzazione nel dare voce ai militari che operano nelle isole, promuovendo proposte concrete per rendere effettivo il principio costituzionale di insularità e migliorare le condizioni di chi garantisce ogni giorno la sicurezza nelle realtà più periferiche del Paese.

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