Per cane arrabbiato si intende l’animale che morde il cui morso può causare malattia come la rabbia.
Sul finire del settecento carta di archivio documenta che nel granducato di Toscana esiste un problema di igiene pubblica: quello di cani “arrabbiati” circolanti e vaganti.
Una situazione igienico sanitaria grave .
E’ Francesco Benedetto Marmorai a farcelo sapere.
Francesco Benedetto Marmorai ,” devotissimo servitore”,senatore soprassindaco della Camera della Comunità in Firenze ,nel maggio del 1790, invia circolare in stampa all’Auditore (giudice) di Portoferraio che ricopre anche la carica di cancelliere della magistratura comunitativa (comune)della città.
Il Real Consiglio di Reggenza del granduca che amministra il granducato di Toscana con sede in Firenze,ha revocato l’ordine che pone a carico della comunità le spese occorrenti per l’uccisione dei cani arrabbiati,spese che debbono essere a carico di chi esegue la uccisione. Aggiunge il “devotissimo servitore” che per la spesa del veleno sono stati dati ordini opportuni ad altro dipartimento.
FOTO 1
Ma la presenza di cani arrabbiati e circolanti continua nella città di Portoferraio anche negli anni successivi, durante il periodo francese ,nel quale Portoferraio e l’Elba ,dopo il trattato di Amiens (1802),sono annesse alla Francia.Lo documenta carta di archivio della suddetta epoca documenta conservata nell’archivio storico di Portoferraio.
In tale carta si legge che la municipalità di Portoferraio invita il cittadino Auditore a dare ordini al capo squadra affinchè dia il veleno a tutti quei cani che sono vaganti per la città di Portoferraio , e poi lo invita a riportare al Provveditore di strade il certificato sulla quantità dei cani che avrà uccisi per ottenere la conveniente mercede secondo i veglianti regolamenti.
Tal misura viene sollecitata poiché frequenti sono le doglianze dei cittadini.
La carta di archivio manoscritta è qui integralmente trascritta:
“ Ill.mo Sig.re ,Sig.re Pron.mo Col.mo
LIBERTA’ EGUAGLIANZA
A NOME DELLA REPUBBLICA FRANCESE
LA MUNICIPALITA’ DI PORTO FERRAJO
Al cittadino Vicario di detto luogo.
Vi invitiamo ,o Cittadino Auditore di abbassare gl’ordini opportuni al Capo della Squadra affinchè nella notte del lunedì prossimo ,e nelle successive occorrendo,dia il veleno a tutti quei cani ,i quali sono vaganti per la Città,ed a riportare in seguito dal Provveditore di Strade il certificato della quantità de’ cani che avrà uccisi per poterne ottenere la conveniente mercede in conformità di quello che viene prescritto dagli ordini veglianti.Ci lusinghiamo,che ancora Voi converrete perché questa misura venga sollecitata,giacchè è eccessivo il numero di cani che giornalmente si vedono erranti per la città e sono frequenti le doglianze dei cittadini che ci venga prescritto.
Intanto vi auguriamo salute e vi dedichiamo il nostro rispetto
Portoferraio 3 messi di anno ( ) Repubblicano”
(FILZA “Lettere dalla presidenza del buon governo dell’anno 1800”C32.Carta senza numero di pagina.Archivio storico comune Portoferraio)
FOTO 2 e 3
Queste carte di archivio sono interessanti oltre che per l’argomento trattato della igiene pubblica anche per lo stile con cui sono scritte che testimonia il cambio di regime dalla monarchia assoluta alla repubblica .Nella prima carta a scrivere è il suddito “devotissimo servitore” del granduca ,nella seconda il cittadino.
MARCELLO CAMICI
FOTO 1
(1790.Circolare in stampa di Francesco Benedetto Marmorai al giudice del governo di Portoferraio..FILZA “Ordini di comunità dal 1786 al 1792.”Gia C26.Carta senza numero di pagina, Ordini e bandi .Archivio storico comune di Portoferraio)
FOTO 2 RECTO
(1802. La municipalità di Portoferraio scrive al giudice.FILZA “Lettere dalla presidenza del buon governo dell’anno 1800”C32.Carta senza numero di pagina.Archivio storico comune Portoferraio)
FOTO 3 VERSO
(1802. Idem come sopra)





