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Dopo aver scoperto una serie di documenti che hanno fatto riscrivere la storia dei rinvenimenti archeologici (fra l’altro tre teste colossali di marmo) durante gli scavi e i movimenti di terra ordinati da Cosimo dei Medici fra il 1548 e il 1555, Ilaria Monti e Michelangelo Zecchini si sono dedicati per mesi, fra biblioteche e archivi, alla ricerca di notizie inedite riguardanti la committenza e la costruzione di importanti edifici civili a Marciana e delle torri di Rio, di Campo e di Marciana Marina. Il ritrovamento di nuovi dati su questi monumenti ha permesso loro di ricostruirne la storia in modo più dettagliato e di rivederne le cronologie. Al contempo gli autori hanno volto lo sguardo al problema del controllo del territorio durante il XVI secolo e hanno approfondito gli studi sia sulla tragica realtà fatta di sconfitte, razzie, distruzioni dovute alla guerra di corsa, sia su un nome, quello del feroce Khayr ad-Dīn, il Barbarossa (1478-1546), ammiraglio della flotta ottomana stimata -fino alla battaglia di Lepanto del 1571- superiore ad ogni marina cristiana, che prefigurava per i regnanti, per le popolazioni e per i territori un futuro di terrore e di morte. Furono proprio le devastazioni perpetrate da Barbarossa nei confronti delle vite e delle opere a far scattare l’emergenza e il tentativo di arginarla con l’impianto di possenti strutture di avvistamento e di difesa.
Questo è il link per chi volesse leggere o scaricare la suddetta ricerca:
https://www.academia.edu/126207248/ARCHITETTURE_CIVILI_E_MILITARI_NELLELBA_DEL_XVI_SECOLO_NUOVI_DATI_E_NUOVE_PROPOSTE_CRONOLOGICHE