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Detenuto di rientro da permesso tenta di introdurre droga

di sindacato UIL PA Polizia penitenziaria

Veduta aerea del Carcere di Porto Azzurro

È di poche fa la notizia di un tentativo di introduzione di sostanza stupefacente all’interno di Forte Longone. Una persona detenuta di origini italiane rientrava da un permesso premio e con se recava “doni” da elargire ai suoi compagni, ma gli Agenti di Polizia penitenziaria lo hanno scoperto rovinandogli la festa! A tradire il corriere è stato il suo atteggiamento insolito, all’orario previsto presentatosi all’ingresso del carcere per sottoporsi alle procedure di accoglienza si è mostrato teso, ansioso di varcare il cancello, evidentemente, per terminare il compito affidatogli. Il sospetto ha portato il personale di servizio a segnalarlo al presidio sanitario e da lì  è stata avviata la prassi con l’accompagnamento al pronto soccorso dell’isola. I controlli sanitari effettuati all’ospedale hanno rilevato che nel corpo dell’uomo vi era presenza di involucri a forma tondeggiante. Successivamente è stata programmata l’estrazione che è avvenuta questa mattina presso gli ambulatori del pronto soccorso e l’analisi del campione ha confermato la natura della sostanza, effettivamente era droga! Non danno cenno di tregua i compimenti degli stratagemmi per penetrare i sistemi di sicurezza delle carceri e introdurvi oggetti e materiali non consentiti, dai micro cellulari alle sostanze narcotiche, mediante corrispondenza postale o attraverso i cancelli, come nel caso di specie. Spesso – afferma la Segreteria Provinciale UIL PA Polizia penitenziaria di Livorno – il mal funzionamento dei sistemi di video sorveglianza, la mancanza di apparati di rilevamento elettronico e in molti casi la carenza di personale, rendono vulnerabili le strutture penitenziarie. È proprio il caso di sottolineare – aggiunge la UIL – che ieri se nel carcere di Porto Azzurro non è entrata droga si deve solo dire grazie alla scaltrezza, all’esperienza e alla dedizione degli operatori, che nonostante il sovraccarico di lavoro a cui quotidianamente devono far fronte e la stanchezza mentale e fisica che implicano i frequenti prolungamenti degli orari di servizio, tra l’altro non puntualmente retribuiti dall’Amministrazione penitenziaria, hanno dimostrato che lo Stato è ancora presente. Questo personale va elogiato! Va considerato e remunerato del lavoro straordinario che svolge! Ai colleghi che hanno portato a termine questa importante operazione giunga il plauso della UIL PA Polizia penitenziaria!

 

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