“Unità di crisi? Ma di cosa parliamo, meglio stare a casa”

Lettera firmata

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata di un elbano che dopo 24 ore di fermo delle navi a causa del maltempo è riuscito a tornare a casa con la prima nave utile. Nella lettera, i disagi, una riflessione sulla continuità territoriale marittima e sul prossimo bando di affidamento del servizio pubblico

È da ieri che vaghiamo per il porto di Piombino. Io e mia moglie siamo stati fortunati perché ieri sera abbiamo preso l’auto e la notte l’abbiamo passata a casa di mio fratello a Grosseto. Gli elbani meno fortunati di noi hanno dormito sulle seggiole della stazione Marittima in compagnia di un pannello luminoso che ogni tanto comunicava che la navi erano ferme fino ad ulteriori aggiornamenti. Se questa era l’unità di crisi figuriamoci cosa sarebbe successo altrimenti. Ora siamo sulla prima nave che dopo oltre 24 ore di isolamento ha deciso di riportare a casa decine di isolani fermi a Piombino da ieri e, a sorpresa, parte la nave della Blu Navy mentre la Toremar, sovvenzionata per il servizio di continuità territoriale resta ferma a banchina. Già, la continuità territoriale, quella finanziata con il denaro pubblico, per garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in zone disagiate, isole comprese.
Ora c’è da chiedersi perché parte la nave Blu Navy e resta a banchina Toremar perché da cittadino isolano non comprendo come questo sia possibile. Un’ultima considerazione va poi al bando della continuità territoriale slittato ormai al 2024 senza sapere perché. Se questo sarà il servizio garantito agli elbani per i prossimi due anni forse è meglio stare a casa.

4 risposte a ““Unità di crisi? Ma di cosa parliamo, meglio stare a casa”

  1. Amedeo Anselmi Rispondi

    Buongiorno a tutti
    Nella giornata di giovedì è stata diramata un’ allerta meteo arancione ,quindi gli elbani tutti sapevano che le navi sarebbero rimaste ferme in porto con il vento che soffiava a 50 nodi ( velocità max raggiunta e registrata 120 km/h da SW).
    Quindi in questi casi se partite è ovvio che poi rischiate consapevolmente di rimanere a Piombino. Dormire sul porto? In auto? Fino a Grosseto? Forse a Piombino hanno chiuso tutti gli alberghi? Forse volevate fare partire la nave e mettere a rischio la vita umana? Credo che nella giornata di ieri abbiamo già avuto i nostri morti!!. E forse per non aver voluto” ascoltare” un’ allerta…….sigh!!
    Amedeo Anselmi

    4 Novembre 2023 alle 9:43

  2. MASSIMO Rispondi

    La totale responsabilità di una nave è del comandante. Quindi c’è chi rischia e chi no. Nel caso di disastro l’unico responsabile è lui ( Schettino docet!)

    4 Novembre 2023 alle 9:12

  3. Paolo Rispondi

    Condivido l’articolo precedente anch’io ero a Piombino dopo varie richieste al personale mobietoremar rispondevano che al momento non c’erano possibilità di tornare a casa ma ogni volta che era mare mosso partiva sempre una nave toremar questa volta è partita la blu navy all’improvviso la quale ogni volta che il mare è mosso è tra le prime a fermarsi grazie per la continuità territoriale mobitoremar

    3 Novembre 2023 alle 21:14

  4. Mario Tonelli Rispondi

    Mi sono trovato nella stessa situazione del cittadino, a porti invertiti. Condivido in pieno quanto affermato, ed anch’io mi sono domandato perché la monotonave Oglasa (ferma a Portoferraio )non è partita per assicurare quella continuità territoriale che al cittadino costa14 milioni/Anno!!!!!Dove sono le troppe autorità di controllo? Un plauso a Blunavy, al comandate e all’equipaggio

    3 Novembre 2023 alle 20:39

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