Raccolta firme per spiagge libere, è solo un falso problema

di Stefano Martinenghi

Fa riflettere la notizia che solo 1.700 persone tra residenti e turisti – pari  allo 0,5% delle attuali presenze stimate sull’isola – hanno firmato a favore della libera fruizione delle spiagge.

A parere di chi scrive è una percentuale incredibilmente bassa, considerato che la fruizione della spiaggia è un diritto di tutti e che è vero che la moltiplicazione delle concessioni da parte dei Comuni per punti azzurri e spiagge attrezzate ha ridotto la superficie di spiaggia libera disponibile, senza contare lo spazio occupato legittimamente dai noleggiatori di ombrelloni privi di concessione.

La notizia fa riflettere, perché conferma che chi viene in vacanza all’Elba vuole godere di servizi turistici – primo fra tutti il noleggio dell’ombrellone in spiaggia – e non è disponibile a rinunciarvi in nome di principi ideologici.

Prima del passaggio della gestione delle concessioni dallo Stato impersonato dalle Capitanerie di Porto ai Comuni, esistevano le sole concessioni per stabilimento balneare, il cui rilascio era vincolato al rispetto del rapporto complessivo di 1:3 tra superficie della spiaggia in concessione e spiaggia libera.
Nel caso concreto della spiaggia di Fetovaia che misura circa mt. 210 di fronte mare, nel 1961 al padre di chi scrive fu rilasciata la prima concessione per lo stabilimento balneare con un fronte mare di mt. 40, motivo per cui quando dieci anni dopo venne rilasciata la seconda concessione per stabilimento balneare, il fronte mare di essa fu fissato in mt. 30 nel rispetto del rapporto di 1:3 di cui s’è detto.
Con il passaggio delle competenze ai Comuni, questi si sono inventati le concessioni aggiuntive per punti azzurri e spiagge attrezzate per aumentare l’offerta del servizio e così oggi a Fetovaia oltre ai due stabilimenti balneari risalenti al 1961 e 1971si contano un punto azzurro in concessione e due legittimi noleggiatori di ombrelloni; con il risultato che in alta stagione, a metà mattinata, la spiaggia libera fruibile si riduce di fatto al 25% del fronte mare, pari ad un rapporto rovesciato di 4:1 tra spiaggia occupata da operatori turistici e spiaggia libera.
Eppure ben pochi turisti se ne lamentano, anzi! E la ragione è presto detta: chi spende i propri soldi per venire in vacanza all’Elba, quando arriva in spiaggia preferisce noleggiare comodamente l’ombrellone piuttosto che portarselo da casa o dall’hotel e doverselo piantare sudando sotto il sole cocente in mezzo ad altri senza rispetto di alcuna distanza di sicurezza.
Dunque, poiché l’Elba vive di turismo, è bene che a fronte di tale richiesta variegata di servizio vi sia una corrispondente offerta differenziata per qualità e prezzo e dunque benvengano tutti i generi gli operatori turistici in grado di fornirlo per ogni tasca.
È questa, a modesto parere di chi scrive, la ragione per cui a fronte di un principio sacrosanto in astratto, in concreto gli organizzatori della sottoscrizione hanno raccolto solo 1.700 firme.
Stefano Martinenghi
socio BAGNI BARBATOJA
e rappresentante Balneari Elbani
ASSOCOMELBA-CONFINDUSTRIA.

Una risposta a “Raccolta firme per spiagge libere, è solo un falso problema

  1. DF Rispondi

    Giustissimo ai i turisti che vogliono servizi attrezzati le spiagge in concessione, e le spiagge libere riservate ai soli residenti .

    9 Luglio 2023 alle 17:00

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