L'intervento

Le Associazioni all’unisono:” Si allo sviluppo dell’aeroporto”

"Compiere tutti gli atti a scongiurare il pregiudizio della funzionalità dello scalo"

L’Associazione Albergatori Isola d’Elba, CNA, Coldiretti, Confesercenti, Confindustria Livorno Massa Carrara con AssocomElba, Confcommercio e Faita Federcamping esprimono unitariamente la soddisfazione che la questione dell’aeroporto, dopo anni di titubanze, sia diventata centrale nelle agende delle Istituzioni locali e regionali, confermando l’indispensabilità delle infrastrutture che garantiscono la continuità territoriale aerea e marittima. Per questo è necessario – come più volte richiamato dalle Associazioni economiche – una maggiore integrazione dell’aeroporto dell’Elba con la società Toscana Aeroporti che già detiene una quota azionaria significativa in Alatoscana. L’imprescindibilità per un’isola delle infrastrutture di mobilità è conclamata e lo sviluppo per quanto possibile dell’aeroporto, con l’inserimento più stretto nel sistema Toscano con Pisa e Firenze è ritenuto prioritario per l’importanza che simile infrastruttura riveste e rivestirà sempre di più per chi sull’isola vive e lavora, ancora prima che per il turismo. Siamo certi che la presenza dell’impianto di Marina di Campo rappresenti un fattore innegabile di sviluppo per l’intera comunità, ed anche per questo ci batteremo affinché questo non sia messo in discussione da perplessità futuribili e non comprovate. La infrastruttura aeroportuale è e sarà fondamentale per l’isola, per la diversificazione dei canali di accesso all’isola, per lo sviluppo di opportunità turistiche (non solo a livello italiano) e non ultima per una minore dipendenza dai trasporti più tradizionali, a maggior ragione in tempi in cui la mobilità aerea è sempre più impiegata.
Lo studio fornito da Alatoscana ha, come unico elemento non modificabile, ai fini di uno sviluppo economicamente sostenibile della struttura, l’adeguamento della lunghezza minima della pista. Le contrarietà manifestate da alcuni cittadini proprietari di case o terreni confinanti con
l’aeroporto sono del tutto comprensibili ed è per questo che come associazioni riteniamo necessario, da una parte affrontare il tema con una attenta progettazione che limiti il più possibile i disagi, dall’altra fare in modo che ogni danno o privazione economica subita venga in tutto e per tutto compensata da risarcimenti adeguati, esattamente come avviene per qualsiasi opera di pubblico interesse. Crediamo quindi che, al fine di superare la scadenza del 2023, che al momento vede la chiusura dell’aeroporto come ineluttabile a causa dell’assenza delle condizioni infrastrutturali minime per rimanere sul mercato, il percorso prefigurato dalla Regione, con un maggior coinvolgimento gestionale di Toscana Aeroporti, sia un’operazione fatta nel massimo interesse dell’isola e chiediamo a tutte le amministrazioni coinvolte di ritenerlo tale a beneficio dello sviluppo socio economico di questo territorio. A malincuore prendiamo atto del referendum consultivo istituito dal Comune di Campo nell’Elba per una decisione che non solo doveva essere già stata presa da tempo ma che, se in questi termini, avrebbe semmai dovuto investire tutti i comuni, dato che l’aeroporto,
come del resto i porti marittimi e tutte le infrastrutture che riguardano i trasporti con la terraferma e la continuità territoriale sono un patrimonio e soprattutto un servizio di tutta la comunità isolana. In conclusione, le Associazioni di categoria esprimono forte preoccupazione per la scadenza
prevista entro la fine di questo anno dei fondi della “continuità territoriale”, imprescindibili per la sopravvivenza dei servizi aerei nell’immediato, e ancora di più per la mancata assunzione degli atti concludenti, per programmare l’allungamento della pista. L’appello delle categorie economiche a tutte le Istituzioni interessate è di compiere tutti gli atti idonei a scongiurare il pregiudizio della funzionalità dell’aeroporto, con pronunciamenti chiari circa l’indispensabilità dell’allungamento della pista e l’adozione degli atti necessari per rinnovare la continuità territoriale, e di prestare nel contempo massima attenzione alle necessarie compensazioni per coloro che da questa scelta subiranno disagi

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