Aeroporto: “O cresce o chiude. Non ci sono alternative”

di Simone De Rosas

Sono da sempre favorevole allo sviluppo dell’aeroporto dell’isola d’Elba. L’ho detto da politico e l’ho praticato da amministratore.
Sono favorevole perchè penso che l’aeroporto possa essere uno strumento di crescita economica e sociale per l’isola. Quanto ne abbiamo bisogno?
Un’infrastruttura che può garantire posti di lavoro stabili e qualificati (una rarità sull’isola), utile al diritto allo studio universitario e al diritto alla salute in un luogo come il nostro che ha fragilità naturali nel garantire questi due diritti fondamentali, indispensabile per il settore del turismo.
Insomma: un presidio perfino istituzionale.
Poi certo, c’è da tenere insieme la crescita infrastrutturale con la sostenibilità ambientale e la tutela di chi vive e lavora nei pressi della struttura. Direi che accade in tutto il mondo, non si capisce perchè mai non dovrebbe succedere da noi. E’ proprio il ruolo che dovrebbe esercitare la politica, invece di agitare spettri.
L’alternativa? La chiusura dell’aeroporto. Già, non ci sono mezze misure.
Occorre esserne consapevoli e assumersi una responsabilità. La palla in tribuna, basta.
“Si tiene così com’è”, non è la terza via.
Non ci sono imprenditori disponibili a stare in una società che continua a perdere clienti perchè non si sviluppa e non cresce.
E lo Stato, nelle sue varie articolazioni, non potrà spendere a lungo milioni per portare poche migliaia di passeggeri che potrebbe far viaggiare, con meno esborso, con un’auto privata uno a uno. O cresce o chiude.
Quindi, senza infrastruttura, chiuderà.
Quindici posti di lavoro andranno persi e i ragazzi e le ragazze elban* saranno condannati alla nave come unico mezzo di trasporto per sempre.
A chi giova? Fatico a capirlo.
Sono contento che il sindaco di Campo nell’Elba abbia promosso un referendum di cui mi auguro poi si terrà conto.
Credo dovrebbero fare lo stesso anche gli altri sindaci elbani per dimostrare che l’aeroporto ricade solo incidentalmente nel comune di Campo ma che è, come minimo, di tutti gli elbani.
Non mi piacciono le modalità con cui è stato organizzata la consultazione che prevede un unico seggio a Marina di Campo e mi auguro che si possa porre rimedio a questa scelta, organizzando punti per votare almeno a Seccheto, San Piero, Sant’Ilario e La Pila.
Comunque, lavorerò da qui al 23 aprile per portare più persone possibile a votare SI allo sviluppo del nostro aeroporto.
Proprio perché voglio bene alla nostra isola.

3 risposte a “Aeroporto: “O cresce o chiude. Non ci sono alternative”

  1. Federica Nassi Rispondi

    Convengo, l’aeroporto è dell’Isola d’Elba, giusta alternativa al trasporto marittimo, all’offerta turistica. Se non si comprende la necessità di avere uno scalo funzionante, siamo ancora nella preistoria.

    26 Marzo 2023 alle 13:59

  2. Muti luciano Rispondi

    Ma il referendum consultivo non è vincolante inoltre la struttura aeroportuale e Regionale, che per logistica e nell!area campese, dissalatore e nell’area capoliverese il pronto soccorso e a Portoferraio le navi attaccano a Portoferraio basta campanilismo l’Elba e unica, e le decisioni vanno prese nell’interesse di tutta l’Elba, trovare la soluzione giusta e praticabile in sicurezza

    24 Marzo 2023 alle 23:44

  3. Betty Rispondi

    Ritengo giustissimo che una decisione come quella del futuro dei cittadini di tutta l isola non possa essere demandata ad un solo gruppo di persone. Quindi è oportuno allestire dei referendum in tutti gli altri comuni o far partecipare al referendum di Campo tutti i cittadini dell isola

    24 Marzo 2023 alle 17:58

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