Il tema dell’asilo nido comunale torna al centro del dibattito locale dopo la risposta ufficiale inviata dal Comune al gruppo di cittadini che da settimane chiede la riattivazione del servizio. L’Amministrazione, pur dichiarando volontà di confronto, ha elencato una serie di motivazioni che, secondo i promotori, non giustificano la mancata apertura del nido e non trovano fondamento né nella normativa né nella realtà dei Comuni vicini.
Secondo la comunicazione dell’Ente, il servizio sarebbe difficilmente sostenibile a causa dei costi di personale, della necessità di adeguare gli spazi e del fatto che le rette non coprirebbero integralmente la spesa. Una posizione che porterebbe, per il Comune, all’impossibilità di garantire il servizio senza gravare sul bilancio.
Il gruppo promotore contesta questa interpretazione, ricordando che la legge non prevede affatto che un nido comunale debba sostenersi esclusivamente con le rette. In tutta Italia – e persino in realtà molto vicine come Marina di Campo, che versa contributi a un servizio paritario – gli enti locali coprono parte dei costi perché si tratta di un servizio educativo e sociale, non di un’attività commerciale. L’idea che un nido debba “coprirsi da solo” è dunque, secondo i cittadini, in contrasto con la natura stessa dei servizi alla prima infanzia.
A questo si aggiunge un elemento geografico e demografico rilevante: Marciana Marina rischierebbe di diventare l’unico Comune dell’isola privo di un asilo nido, mentre Portoferraio, Marina di Campo, Capoliveri, Porto Azzurro e Rio garantiscono già un’offerta educativa per i bambini sotto i tre anni. L’assenza di questo servizio, sottolineano i promotori, rende il territorio meno attrattivo per le famiglie e rischia di indebolire, nel medio periodo, la tenuta delle scuole locali.
Non mancano osservazioni sulle risorse materiali e strutturali già disponibili. Il gruppo ricorda infatti che sono presenti beni e giochi destinati alla prima infanzia, nuovi e mai utilizzati, del valore di circa 10.000 euro, attualmente conservati presso l’ex sede comunale. Lo stesso immobile – secondo gli atti e le verifiche svolte – non risulta assegnato ad alcuna associazione, e potrebbe quindi rappresentare una soluzione concreta e immediatamente utilizzabile, in attesa di adeguamenti più strutturati.
Un ulteriore punto riguarda le disponibilità economiche dell’Ente. Dal rendiconto 2024 emergono infatti sia avanzo vincolato, destinabile a specifiche finalità, sia avanzo disponibile, che potrebbe essere impiegato per coprire eventuali investimenti o adeguamenti. Alla luce di questi dati, per i cittadini non si può parlare di impossibilità finanziaria.
La replica non si limita però agli aspetti tecnici. I promotori sottolineano con forza che un asilo nido non è un favore a poche famiglie, né un servizio “di nicchia”: è un presidio fondamentale per sostenere la natalità, permettere alle donne di lavorare, contrastare gli effetti dell’insularità e favorire la permanenza delle giovani famiglie sul territorio. L’assenza del servizio – avvertono – rischia di tradursi nel tempo in un calo delle iscrizioni scolastiche e in un indebolimento dell’intero tessuto comunitario. Un fenomeno che, sottolineano, è già in atto da anni: lo scorso anno si è persino arrivati alla prospettiva concreta di una chiusura della scuola media di Marciana Marina, decisione poi rimandata, ma che resta un segnale evidente della fragilità demografica del territorio.
In coerenza con questi obiettivi, e considerato l’interesse crescente della popolazione, il gruppo annuncia l’avvio di una raccolta firme per testimoniare il bisogno reale e diffuso di un asilo nido comunale. Un’iniziativa che si inserisce nelle priorità indicate a livello nazionale in tema di famiglia, natalità ed emancipazione femminile, ribadite anche negli Stati Generali 2025.
I cittadini informano inoltre che è possibile firmare la petizione presso tre punti di raccolta: il Conad di Marciana Marina, il Panificio Da Ida e il bar Mo-Yu.
In conclusione, i promotori ribadiscono la loro disponibilità al dialogo e chiedono una convocazione da parte dell’Amministrazione, nella speranza che il confronto possa procedere con maggiore approfondimento e con una visione condivisa sul futuro educativo del territorio.


