
I mercati settimanali rappresentano un’anima pulsante per i piccoli paesi, ben più di un semplice luogo di scambio commerciale. Sono il cuore pulsante della comunità, un’eredità che resiste al tempo e un motore di sviluppo.
Nei piccoli centri, dove la vita scorre spesso a ritmi più lenti e le grandi catene di distribuzione sono assenti, il mercato settimanale assume un ruolo insostituibile. Ogni bancarella è un racconto, un pezzo di storia che si tramanda di generazione in generazione. Qui, l’acquisto non è solo un atto, ma un’occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere, informarsi sulle novità del paese. È un rituale collettivo che rafforza i legami sociali e preserva l’identità locale. È un luogo inclusivo, che non discrimina e accoglie tutti, contribuendo a un senso di appartenenza.
A Rio Marina non sta più accadendo ciò. Già da qualche lunedì il mercato ha visto l’aumentare della non partecipazione degli ambulanti. Spariti i banchi con abbigliamento, stoffe, oggettistica e tutto quello che ha sempre caratterizzato il mercato del paese da tempo immemorabile. L’atmosfera vivace e brulicante, che è sempre stata una delle sue maggiori attrattive, è svanita. Meno offerta significa meno persone che visitano, creando così un circolo vizioso che non porta a niente di buono.
Perché è accaduto tutto questo? È cambiato il luogo del mercato settimanale e gli ambulanti hanno registrato un calo significativo nelle vendite. La nuova location sembra abbia alterato le abitudini di acquisto e di conseguenza la perdita di un servizio essenziale per l’economia e l’ attrattiva, in modo particolare, per i turisti.
È fondamentale che l’amministrazione locale ascolti gli operatori e cerchi una soluzione condivisa in modo da arginare il più possibile questo disagio affinché il mercato, che è un simbolo dell’identità e delle tradizioni di questo paese, continui ad essere quel luogo di aggregazione sociale, culturale e con un senso di appartenenza e continuità.
Monica Braschi, presidente PD Val di Cornia Elba
Federica Nassi
In tutte le piccole e grandi città i mercatini attraggono gente. In centro a Firenze soni stanziali e creani quel folclore tipico italiano, animando il centro. Dislocarli all’esterno del centro fa perdere loro la caratteristica intrinseca dovuta all’aggregazione dei visitatori, rendendo più o meno sterile la visita, contribuendo così alla diminuzione dell’interesse da entrambe le parti, ambulanti e clienti
27 Maggio 2025 alle 16:13