
“Isola d’Elba, Capoliveri: fra natura, sport e storia, in questo scenario mozzafiato, in un angolo sospeso fra cielo e mare, il Capoliveri Bike Park. Questo è il cuore pulsante della mountain bike all’isola d’Elba: oltre 100 chilometri di sentieri permanenti, cinque tracciati di difficoltà crescenti, segnalati da colori diversi e da indicazioni in mezzo a panorami unici, circondato dal mare e dalle perle dell’Arcipelago Toscano. Un paradiso per i bikers, che quest’anno sono arrivati in migliaia all’Elba per la Capoliveri Legend Cup, prova di apertura dello UCI Hero World Marathon tour. Un sistema di percorsi interconnessi fra di loro, sviluppato con passione e visione sotto la guida del presidente Maurizio Melis dal gruppo organizzativo del Capoliveri Bike Park, che ha trasformato oggi il territorio delle vecchie miniere dell’isola d’Elba nel punto di riferimento per gli appassionati della mountain bike di tutto il mondo”.
Questo sopra riportato non è uno dei soliti slogan pubblicitari ma è semplicemente l’incipit del commento di uno delle decine di servizi televisivi che, insieme alla stampa specializzata sportiva, hanno raccontato qualche giorno fa al popolo mondiale della mountain bike, senza mezzi termini, che l’evento più bello del mondo di questo sport si svolge proprio all’isola d’Elba, a Capoliveri.
Una comunicazione del territorio come quella che è partita da questo evento ha un valore immenso, non quantificabile. L’Elba è apparsa in tutto il suo fascino di impareggiabile contenitore degli sport outdoor, raccontando oltretutto al mondo la sua storia portando tutta la manifestazione nel cuore del comprensorio delle miniere di Capoliveri.
Ma c’è di più: nella giornata di sabato 10 maggio, nel momento più intenso dell’intersecarsi degli eventi della marathon mondiale che terminava e delle gare giovanili che stavano per iniziare, gli organizzatori sono riusciti a gestire sul promontorio di monte Calamita la presenza di quasi diecimila persone contemporaneamente.
Tutto questo per ricordare che la Capoliveri Legend Cup “Wild Edition” è stato senza dubbio l’evento sportivo più importante mai organizzato nella storia dell’isola d’Elba.
Eppure, purtroppo, non è questo il punto: il motivo di quanto raccontato finora è un altro. Sapete da chi è stato organizzato tutto questo? Da un gruppo di volontari, persone che hanno sottratto per anni il proprio tempo libero alle famiglie e ad altre occupazioni per dedicarlo alla cura del Bike Park e alla organizzazione delle gare. Un gruppo che dal 2009 ad oggi ha affinato la propria professionalità fino ad essere portato ad esempio a livello organizzativo, e che spesso è stato anche chiamato ad organizzare eventi fuori dall’isola.
Ogni anno questo gruppo organizzativo ha alzato l’asticella: pensavamo che dopo l’organizzazione del Mondiale Marathon del 2021 il cerchio si fosse chiuso, riportando Capoliveri e l’Elba ai tempi mitici del 1994, quando qui si creò con la prova di Coppa del Mondo la leggenda di un percorso unico e di un territorio che sembra fatto apposta per la pratica di questo sport. Invece i ragazzi del Capoliveri Bike Park non si sono fermati e hanno fatto qualcosa di più, portando la gara in miniera ed esaltandone ancora meglio il fascino e, perché no, la Leggenda che la circonda.
Un segnale era stato lanciato nel 2024: un anno sabbatico, un anno di stop per riorganizzarsi, era stato detto, e ripartire più forte. E’ andata così in effetti, ma purtroppo quella riorganizzazione non si è completata come avrebbe dovuto. Ed ora, dopo questa ripartenza, si rischia che lo stop diventi definitivo. E questo né Capoliveri né l’isola d’Elba se lo possono permettere.
Non è possibile lasciare che un evento di questo genere e di questa portata sia lasciato alla passione e al gran cuore del volontariato. Gli organizzatori della Hero, professionisti del marketing che sono riusciti a mettere il loro marchio sopra quello dell’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, dopo essersi complimentati, si sono meravigliati nel sapere che tutto questo sia organizzato da una ASD, una associazione dilettantistica come in effetti è la Capoliveri Bike Park. E’ già successo da altre parti in località più rinomate, come la Val di Sole: il volontariato a un certo punto non ce la fa più, esaurisce la sua spinta, e le manifestazioni scompaiono. La Val di Sole, che era già a livello organizzativo mondiale, a un certo punto è andata in default e si è ricostruita la struttura organizzativa attraverso uno staff di persone, professionisti, che oggi gestiscono una gara di coppa del mondo di mountain bike d’estate, una di coppa del mondo di ciclocross d’inverno e un bike park dove per entrare bisogna pagare il pedaggio, tanto per dire.
Se questo accadesse, pensate quali sarebbero le conseguenze: oltre al danno economico e al ritorno d’immagine negativo per un’isola come l’Elba che è ormai nota a tutti come l’isola della mountain bike, credete che quelle strade e quei sentieri del bike park si mantengano puliti e percorribili da soli?
C’è bisogno che l’isola d’Elba – non solo Capoliveri – investa per davvero risorse importanti sulla mountain bike, a partire da questo evento e al ritorno d’immagine (e anche economico, quest’ anno anche Porto Azzurro e Portoferraio hanno vissuto di riflesso gli effetti positivi della Legend) che assicura al territorio per 365 giorni all’anno. Se si potesse fare una statistica, questa rileverebbe quasi certamente che da aprile a ottobre su dieci macchine che scendono dal traghetto almeno cinque hanno a bordo una mountain bike. E di questo non ne trae giovamento solo Capoliveri, perché l’Elba è talmente bella da attrarre gli amanti delle due ruote anche nelle zone minerarie di Porto Azzurro e di Rio, piuttosto che sulle strade panoramiche della Costa del Sole o sui sentieri del Monte Perone.
Chi scrive ha frequentato le gare di mountain bike dal 1991 fino a poco tempo fa, e ha vissuto la leggendaria Coppa del Mondo dell’isola d’Elba del 1994 da protagonista, spendendo negli anni successivi la propria voce in giro per l’Italia per ricordarla e sperando di poterne ricreare sull’isola la magica atmosfera. Quando nel 2009 è stato fondato il Capoliveri Bike Park l’obiettivo era quello, e oggi grazie a Maurizio Melis e al suo gruppo organizzativo questo traguardo è stato raggiunto, la Leggenda si è consolidata così tanto da essere diventata un riferimento mondiale del settore.
Oggi, nel 2025, l’asticella va alzata di nuovo. Si deve uscire dal volontariato (senza farne a meno, ovviamente) e si deve creare un Ente con la “E” maiuscola, composto da professionisti, cioè da gente che lo fa di lavoro, persone che si occupano per 365 giorni all’anno della mountain bike, della manutenzione dei sentieri, della comunicazione e della valorizzazione del territorio e della organizzazione degli eventi che servono per tenere accesa la fiaccola della Leggenda.
Sarebbe tutta l’isola a trarne beneficio. Intanto si potrebbero tracciare e mantenere in maniera permanente percorsi con lo stesso criterio del bike park capoliverese a Porto Azzurro e a Rio nelle zone minerarie, a Portoferraio sui percorsi napoleonici e – perché no – nelle Fortezze, andando a incrociarsi con le tracce di Enduro presenti a Lacona, a Capo di Stella, nell’Elba Ovest, sul Monte Perone, a Rio.
Sarebbe l’intera Isola d’Elba a diventare un unico bike park. L’isola della mountain bike, o meglio Elba Bike Island, per non perdere neanche gli amanti del ciclismo su strada.
Tutto, però, dovrà partire dalla Capoliveri Legend Cup, una manifestazione che non può essere abbandonata al rischio di chiusura che sta balenandosi all’orizzonte. Il traino mediatico di questo evento non va disperso, anzi, dovrà essere supportato e reso definitivo. La Leggenda non va lasciata disperdersi nel tempo, la fiamma deve restare accesa.
Fabio Cecchi
*giornalista, già speaker internazionale della mountain bike
Marco
A Finale Ligure, long story short, la asd di qualche anno fa’ si è evoluta in un consorzio composto da circa 400 privati, che pesano un po’ di più rispetto ai singoli nei rapporti istituzionali e assieme tirano su un budget annuale decoroso, anche se ancora distante dall’ ottimale, per la gestione del territorio (promozione, manutenzione ecc). Certo, c’è ancora una quantità infinita di lavoro da fare e manca completamente il supporto della Regione, ma è comunque meglio di prima, forse….
19 Maggio 2025 alle 15:48
Marco
Basta che spieghiate anche che le strade dell’Elba sono completamente inadatte ai ciclisti (a meno di non sorbirsi sgasate di bus e camion). Le bici sì all’Elba, ma fuori dalle strade trafficate per favore!! Bande di vecchi in gruppi di 100 e più a spasso per il Monumento nel mentre 3 pullman (che si incastrano ad ogni curva e non riescono a prenderne una senza fare un contromano) vanno a campo e 2 verso Porto Azzurro, con tanto di rimorchi ovviamente x tenere le bici (che non ve le affittano qua, ma direttamente dall’estero) , in su e giu solo perché vanno con le e-bike ma manco si reggono in piedi…
Ci vuole organizzazione non solo per gli eventi, ma per la gestione intera della viabilità per cortesia!
Basta con la promozione Elba-Parcogiochi quando la realtà è tutt’altra!
19 Maggio 2025 alle 3:50
massimo leonardi
bravo Fabio
18 Maggio 2025 alle 23:28
Roberto vianello
Diecimila persone sono anche troppe. Ho sempre partecipato alla gara ma se l impatto è questo, devastante, per me è meglio se chiude.
19 Maggio 2025 alle 21:49
Simone
Sono ritornato in mtb all’isola d’Elba per la Legend, dopo circa 15 anni e un bellissimo ricordo che avevo sui sentieri che c’erano allora.
Completamente folgorato dal questo evento e della fantastica permanenza nell’isola anche se per pochi giorni, sono ripartito con l’unico pensiero di ritornare il prossimo anno.
Vi prego non infrangete il sogno!!!
18 Maggio 2025 alle 21:08
Annamaria Cazzaniga
Ottima analisi..anche se temo che se i volontari mollano vada tutto a finire male. (Purtroppo!)
Ogni anno a fine stagione tutti parlano di cosa fare per rendere l’Elba fruibile in ogni momento dell’anno… e la bicicletta ci viene in aiuto.
Nessuno che abbia mai pensato oltre che alla mountain bike a percorsi ciclabili protetti che uniscano i paesi.? Con il clima favorevole di questa splendida isola quanti sarebbero attratti fuori stagione … (avete presente il lago di Costanza e il percorso ciclabile?)
18 Maggio 2025 alle 21:07
GIOVANNI GENTILINI
Come sempre la regione è istituzioni non capiscono l’importanza di certi avvenimenti io da proprietario di casa all’elba e da ciclista capisco benissimo la fatica e lo stress degli organizzatori che come dovrebbe essere dovrebbero essere più considerati e ripagati…. Ragazzi mi raccomando non mollare e sempre complimenti per come organizzate la Capoliveri Kap
18 Maggio 2025 alle 19:39
Mocali
Io Paladini ricordo tutto perchè c’èro anch’io, all’epoca esistevano alcuni gruppi sportivi all’Elba con atleti di classifica, facendo agonismo anche fuori Elba portavamo ogni volta a conoscere le potenzialità del nostro territorio.
Tornando alla manifestazione fù organizzato un percorso spettacolare sul promontorio di Capoliveri, mi ricordo di te, di noi del Cicli Lenzi e di tutti coloro che si impegnarono per organizzare l’evento in modo magistrale.
Scritto quanto sopra, essendo uno dei mtbikers più anziani sul territorio, una volta partecipavo alle riunioni fatte con i rappresentanti dei vari enti sul territorio e minimo 20 anni fà avevo già portato in evidenza il bisogno di organizzare un gruppo stipendiato di 5 o 6 persone attive per tutto l’anno sulla manutenzione esclusivamente dei sentieri dell’Isola d’Elba, coordinati da frequentatori della sentieristica capaci di indicare le zone che più avevano bisogno della manutenzione in base alla crescita della vegetazione, il tipo di terreno e la copertura boschiva sui tracciati.
Poi vedendo dei problemi e cose fatte a fava, non riusciendo a stare zitto sono stato classificato come ribelle, ora mi giro l’isola, mi diverto per quello che posso e ascolto parole soltanto parole…
18 Maggio 2025 alle 19:28
Adolfo
Non e giusto che i volontari debbono fare il lavoro sporco e i guadagni ad “altri”…
Per “altri” intendo; i Comuni gli albergatori e tutto il contorno…
18 Maggio 2025 alle 19:14
Paolo nespoli
È proprio vero …io nel mio piccolo ne so qualcosa .
18 Maggio 2025 alle 18:44
Daniele Pracchia
Parole sante
18 Maggio 2025 alle 18:27
Chiara
Considerando che a noi elbani i ciclisti danno fastidio spero proprio che la gente capisca che non dovrebbe percorrere le strade asfaltate ma andare per i monti ! Altrimenti per quanto riguarda la maggior parte di noi elbani la gente in bicicletta andasse altrove danno solo fastidio !
18 Maggio 2025 alle 17:36
Giorgio
Certo Chiara, i ciclisti danno fastidio sempre e ovunque. Sono invadenti, spesso maleducati e incoscenti. Con la scusa dell’elettrico ormai tutti credono di poter andare ovunque, magari sulle statali, affiancati per 2 o anche per 3. Se ne sfiori uno sei rovinato. Senza luci e contromano, giorno e notte. Sport diffusissimo in molte zone d’Italia, sono liberi di farlo ma non di bloccare la gente che lavora e rischi grane se succede qualcosa. Pessimi
19 Maggio 2025 alle 11:51
Angelo Riccardi
Sapete a Maggio quanti soldi hanno portato i “Ciclisti che danno fastidio “ coma al Solito non capite l’importanza di certe manifestazioni e di quanto vi fa crescere economicamente ma tanto a Voi ( ma non ha tutti gli Elbani me male ) non vi interessa !!! Saluti da un Turista che per piu di 10 anni viene con la Famiglia e Amici all Elba si a correre la Capoliveri Legend Cup e ha fare le vacanze estive
20 Maggio 2025 alle 8:48
Teo
Cara Chiara, vengo in ferie in MTB all’Elba da circa dieci anni, tutti gli anni, una settimana.
Sempre in periodi di bassissima stagione, in genere ad Aprile o Maggio.
L’Elba beneficia oggettivamente di questo turismo che è presente soprattutto fuori dalla stagione canonica balneare. Scommetto che perfino il suo lavoro, per via indiretta, ne trae beneficio.
Il confronto con le aree che non hanno questa risorsa è IMPIETOSO. Altro che campeggi, alberghi e ristoranti aperti da Pasqua a Novembre.
Agli elbani inconsapevoli le bici danno fastidio, a quelli che realizzano che fortuna siano per l’economia, piacciono eccome.
22 Maggio 2025 alle 9:31
Alex lucchetti
Complimenti 👏ottima analisi speriamo venga recepita
18 Maggio 2025 alle 16:07
Sergio Sbrilli
What else Fabio, sei stato molto esaustivo e, ovviamente, tutti confidiamo che il tuo invito venga recepito.
18 Maggio 2025 alle 15:30
Paladini
Ricordate chi aveva organizzato la prima edizione nel 1994 facendo nascerà la legend cup?
Io c’ero.
18 Maggio 2025 alle 15:13