
A quanto pare, a Procchio un noto bagno sulla spiaggia non ha ancora avuto l’autorizzazione ad aprire per problemi che sembrano legati al post-alluvione che ha fatto riapparire “nuovi” corsi di fossi e ha approfondito quelli “vecchi”. Ma la spiegazione che stanno diffondendo alcuni buontemponi appassionati di bugie è che il divieto sarebbe dovuto alla presenza di una tartaruga marina Caretta caretta nel fosso e che il sindaco Barbi sarebbe stato convinto da Legambiente a non far riaprire lo stabilimento balneare proprio per tutelare la tartaruga.
A parte la colossale castroneria di una tartaruga marina che avrebbe scelto di sguazzare in un torrente, quel che meraviglia non sono tanto i provocatori antiambientalisti – che evidentemente non hanno di meglio da fare che dar sfogo alla loro ossessione patologica – ma i gonzi che si bevono come oro colato una simile incredibile panzana e la propagano in giro.
Eppure, visto che sono quasi sicuramente elettori del Sindaco – a Marciana alle ultime elezioni comunali è stata presentata una sola lista – basterebbe chiedere a lui, fare una semplice telefonata in Comune, per capire che qualcuno li sta prendendo ferocemente in giro con le tartarughe marine di acqua dolce che risalgono i fossi e nemiche delle cabine balneari.
La realtà è che ormai da anni i volontari di Legambiente hanno smesso di interessarsi della spiaggia di Procchio, considerata un arenile non più adatto – anzi pericoloso – per le tartarughe marine per come viene gestito.
Ma, come diceva il poeta, “Alice tutto questo non lo sa” e nemmeno i gonzi che credono ai provocatori e ai contaballe.