Elba Book Festival, dal 16 al 19 luglio. Programma e ospiti.

di Manuel Omar Triscari

Inizia martedì 16 luglio  la decima edizione di Elba Book Festival, la rassegna dedicata all’editoria e alla cultura indipendente che quest’anno compie i suoi primi dieci anni. Fino a venerdì 19 luglio, Piazza del Popolo e i vicoli del borgo medievale di Rio ospiteranno scrittori, artisti, giornalisti e operatori culturali, rinnovando l’appuntamento con gli editori che negli anni hanno costruito una vera e propria comunità. Tra gli ospiti di quest’anno anche Carlo Lucarelli, Daniela Lucangeli, Ermete Realacci e Gianluca Costantini.

È l’attenzione il fil rouge della decima edizione che lega il palinsesto di EBF a quelli di Fiera del Libro “Argonautilus” di Iglesias, Giallo Garda e Officine Wort all’interno della Rete Pym, fondata nel 2019 per la difesa della bibliodiversità e la promozione della lettura.

Attenzione innanzitutto come processo cognitivo da allenare affinché si impari a selezionare i tanti stimoli che arrivano in ogni momento, ma di più, a ignorarne altri, in una società congestionata da informazioni spesso opportunistiche e fuorvianti. A partire dalle riflessioni di Simone Weil in Attesa di Dio (1950), il direttore artistico dell’EBF Marco Belli riflette sul tema: «In una società in cui si viene sopraffatti da una moltitudine di informazioni, riuscire ancora a prestare attenzione può aiutare l’individuo a non vivere in un tempo sclerotizzato, troppo simile allo scroll di immagini dei social network». Gli studi di psicologia cognitiva condotti sin dalla fine degli anni Cinquanta ci hanno consegnato un quadro di riferimento comunemente accettato, secondo cui l’attenzione umana si dividerebbe in tre funzioni principali: 1) Attenzione sostenuta: capacità di mantenere un livello appropriato di concentrazione per completare un singolo compito complesso; 2) Attenzione selettiva: capacità di raccogliere e selezionare tra le varie informazioni quelle più rilevanti; 3) Attenzione divisa: capacità di gestire contemporaneamente più compiti. Chiunque lavori in campo educativo sa quanta importanza rivesta la funzione attentiva nel processo di istruzione e quanta cura richieda l’ambiente di apprendimento e l’eliminazione, l’attenuazione o, nel grado più alto di consapevolezza, l’autocontrollo degli stimoli distraenti. Certo oggi l’influenza di sorgenti esterne è molto aumentata rispetto alle generazioni precedenti (basti pensare all’aumento dell’inquinamento sonoro nella nostra vita, inquinamento dato non solo dal semplice rumore di sottofondo, magari controllabile attraverso l’allenamento della cosiddetta attenzione selettiva, ma da tutta una serie di dispositivi e apparecchiature che riempiono a vario titolo la nostra vita quali tv, pc, dispositivi di riproduzione sonora, smartphones ecc.) e che ci coinvolgono quasi a rendere impossibile una condizione di assenza di stimolo o di quiete, vissuta ormai come anticamera della solitudine o dell’isolamento personale. Recenti studi sulla modificazione delle capacità attentive nella generazione dei nativi digitali, condotti soprattutto durante quel periodo di laboratorio coatto che si è rivelato essere la pandemia da Covid e la conseguente necessità di ricorso alla didattica a distanza, ci dicono di una perdita sensibile nella durata media dell’attenzione dei giovani e/o di una sua diversa qualità funzionale, con diminuzione di capacità di attenzione sostenuta e aumento, invece, dell’attenzione divisa, dunque di una sempre maggiore abilità nel saltare tra lavori diversi e di una minore capacità nell’approfondire il singolo compito (Riva, 2019). Tutto ciò pare aver avuto un suo corrispettivo anche in campo letterario: il post-modernismo, infatti, sembra esaltare la capacità di ibridare e toccare generi diversi, di aumentare le trame all’interno di un testo a scapito di uno sviluppo più classico e lineare, di privilegiare un impianto più ambiguo e concettuale rispetto ad uno più basato sul sentimento e sull’assertività di un messaggio da parte dell’autore.

Ma non si parlerà di “attenzione” solo in riferimento a psicologia e letteratura. Molteplici le sfumature in cui il tema sarà declinato, in quello che è ormai il ritrovo culturale dell’estate sul Tirreno. Attenzione all’uso consapevole delle parole, al territorio, all’ambiente. In ultima istanza, attenzione come consapevolezza. A riguardo, Marco Belli sottolinea come l’attenzione sia anche prendersi cura dell’altro contro ogni prevaricazione: «In una società in cui la fretta scandisce i tempi e si viene facilmente sopraffatti da una moltitudine di informazioni e immagini, la possibilità di riuscire ancora a prestare attenzione permette all’individuo di assicurarsi che un messaggio venga effettivamente ascoltato, letto, guardato. Prestare attenzione significa anche scegliere, interpretare, cogliere l’universale nel particolare, focalizzarsi su un significato non più privato, ma collettivo.». Ancora con Weil, non dovremmo dimenticare che l’attenzione è anche prendersi cura dell’altro contro ogni prevaricazione: «È una vera arma bianca di difesa, in tutte le sue diverse forme».

Ventitré gli stand degli editori coinvolti tra cui Mimesis, Bietti, Le Plurali, Edicola Ediciones, Exòrma e Red Star. Una quindicina gli ospiti. Due i premi che apriranno e chiuderanno la manifestazione, rispettivamente il nono Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione dal tedesco, ideato con l’Università per Stranieri di Siena e vinto da Daria Biagi con I morti dell’isola di Djal e altre leggende di Anna Seghers (L’Orma, 2022), e il quarto Premio Demetra per sostenere la letteratura ambientale indipendente, concepito con il Consorzio Comieco.

S’inaugura martedì 16 alle 18 con l’apertura degli stand e gli interventi del Sindaco Marco Corsini, dell’Assessore alla Cultura Mattia Guerrini, della Professoressa Giulia Marcucci (Università per Stranieri di Siena) e del Direttore artistico Marco Belli. Sarà poi consegnato il Premio “Appiani” dalla giuria presieduta da Giulia Marcucci e composta da Ilide Carmignani, Claudia Bruffagni e Giancarlo Maggiulli, introducono la responsabile del premio Roberta Bergamaschi e Alberta Brambilla Pisoni. A seguire la traduttrice e scrittrice Ilide Carmignani dialogherà con la vincitrice Daria Biagi. L’attenzione collettiva è il focus della prima serata: dopo il reading di Martina Evangelista, Piazza Matteotti ospiterà il dialogo tra l’artista attivista e autore di graphic journalism Gianluca Costantini, l’avvocato e scrittore Niccolò Nisivoccia e l’attivista di ‘Ultima Generazione’ Laura Paracini, a moderare Stefano Biolchini de Il Sole 24 Ore.

Ospite d’eccezione per la serata di mercoledì 17: alle 21.30 la scrittrice Eleonora Carta dialogherà con lo scrittore Carlo Lucarelli sull’attenzione nella letteratura poliziesca. Nel pomeriggio (ore 18,00-19,15 al Museo Archeologico) Francesca Bartocci presenterà il laboratorio fotografico “Fototerapia dell’attenzione – raccontare il territorio attraverso gli archivi fotografici della comunità elbana” a cura degli studenti dell’ISIS “Raffaello Foresi” di Portoferraio in collaborazione con SMART (Sistema Museale Arcipelago Toscano). Seguiranno il laboratorio “Elbakids” a cura di Maria Lodi (ore 20-23 in centro storico) e il reading di Martina Evangelista (ore 21-21,30 in piazza Matteotti).

Poesia ed educazione al centro della serata di giovedì 18: alle 18:30 sarà la volta della tavola rotonda “L’attenzione dei poeti per Dylan Thomas” dove il Direttore della rivista ‘Laboratori critici’ Matteo Bianchi dialogherà con l’antropologo e critico d’arte Francesco Paolo Campione e con i poeti e critici letterari Paolo Fabrizio Iacuzzi e Tommaso Di Dio; a seguire il laboratorio Elbakids e il reading di poesia a cura di Nisivoccia, Iacuzzi e Di Dio. Momento culmine della serata sarà il dibattito “Tu mi stai a cuore: dall’I CARE di Don Milani ai nuovi paradigmi nello studio delle emozioni, dove Roberta Bergamaschi dialogherà con Daniela Lucangeli, Professoressa di Psicologia dello Sviluppo all’Università degli Studi di Padova.

Chiusura dei lavori venerdì 19 con la cerimonia di consegna del Premio Demetra, introdotto dal responsabile Giorgio Rizzoni: interverrà il direttore generale del Consorzio Comieco Carlo Montalbetti, con introduzione del presidente di giuria Ermete Realacci. Dopo l’usuale laboratorio Elbakids e il reading di Maria Lodi, si conclude in piazza con il dibattito sul tema “cura dell’ambiente, benessere per le comunità”: Lucio Luca (La Repubblica) dialoga con il giornalista e saggista Padre Enzo Fortunato, l’editrice Ilaria Catastini e il Presidente di ‘Fondazione Symbola’ Ermete Realacci.

Tra gli eventi collaterali la mostra fotografica di Fabiana Cioni “Verso l’angelo Pavone – viaggio in Kurdistan con le figlie del Sole. Diario per immagini da Shengal e Lalish” dal 14 al 20 luglio presso la Chiesa della Pietà e, il 14 luglio alle 19 al passo della pietà, la performance di Francesca Ria su testi di Fabiana Cioni. Sarà l’occasione per «‘fare luogo’ rifiutando l’affermazione di un’identità o di una cultura che protegge i propri confini da influenze esterne, dall’altro da sé. Fare luogo significa fare spazio, portando il mondo di relazioni propositive su un’isola in mezzo al Tirreno. Il luogo è sia un dato fisico sia una strutturazione dell’interazione sociale, dei sentimenti tra le persone e delle loro voci per produrre un significato condiviso. Voci che spesso contrastano tra loro, ma che ne costruiscono il senso; da ciò scaturisce la nostra attenzione alle rotte migratorie, ospitando esposizioni immersive che favoriscano una contestualizzazione non strumentale delle ondate di migranti, specie nel Mediterraneo» spiega Andrea Lunghi, direttore organizzativo dell’evento.

Importante novità: quest’anno il Festival vedrà anche la partecipazione del progetto radio-televisivo emiliano “Liberi Dentro – Eduradio&tv”.

Costruire ponti tra chi vive in carcere e il mondo dell’editoria indipendente per aprire immaginari e mettere in connessione concretamente il dentro col fuori: è questo il filo conduttore che sottende la collaborazione di Elba Book con Eduradio, iniziata due anni fa con l’iniziativa “Il libro sospeso” che ha raccolto un considerevole numero di adesioni.

«Un occasione, per chi si trova in carcere, di aprire una finestra sul mondo sensibile della letteratura, dei libri e delle idee e di chi li conosce e li racconta.» dice la giornalista Antonella Cortese che insieme al videomaker e fotografo Francesco Pistilli curerà alcune interviste di approfondimento agli editori presenti.

«La rete di relazioni si è infoltita di anno in anno. Se Elba Book è cresciuto organicamente sino alla decima edizione, lo deve soprattutto all’editoria indipendente italiana che lo ha sostenuto da principio, accanto ad un approccio turistico lento e sostenibile» sottolinea Marco Belli, che conclude con un augurio per questo decimo anniversario: «Spero che sia una grande festa di pubblico e del pensiero».

Infine, un saluto dello scrittore e accademico Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, già ospite della passata edizione del Festival, il quale quest’anno tiene a sottolineare come «La cultura non deve essere svilita a strumento di propaganda  ma deve motivare quella cittadinanza che in sua assenza non sarebbe esercitabile. E questo non ha a che fare con l’erudizione, con l’esercizio mnemonico delle nozioni, bensì con un modo di leggere il mondo e di poterlo giudicare. Nella nostra Costituzione, ad esempio, la cultura non risulta un mezzo di divertimento, di svago, ma di sovranità popolare e democratica per “coltivare l’umanità” di ciascuno che comincia dalla formazione scolastica e prosegue per tutta la vita».

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