26 febbraio, la fuga di Napoleone dall’isola d’Elba

Duecentonove anni fa, dopo 299 giorni di permanenza. La storia di quel giorno

Duecentonove anni fa, in questo giorno, Napoleone fuggì dall’isola d’Elba. Era  il 26 febbraio 1815, alle sette di sera. In realtà non si trattò di una fuga ma di una partenza ben preparata da tempo nei minimi dettagli.
Fu un susseguirsi di eventi: i primi di febbraio infatti, approfittando di un attracco forzoso dell’imbarcazione Inconstant (un bastimento a due alberi costruito nei cantieri di Livorno nel 1810 lungo 30 metri e con 14 cannoni) che si era arenata nei pressi della rada di Portoferraio, Napoleone, con la scusa di doverla far riparare, la incominciò a riarmare di cannoni e la caricò con patate e acquavite e tutto ciò che poteva servirgli per il viaggio.

La notte del 25 febbraio, fu molto concitata e Napoleone preparò tutte le cose da portare via; poi, approfittando dello scirocco e della partenza del suo “controllore” inglese Campbell per Firenze, il 26 febbraio si imbarcò sul brigantino e partì con un piccolo esercito composto da 673 uomini, fra cui molti giovani delle famiglie elbane più in vista.

Il giorno in cui l’imperatore salpò dall’Elba per approdare poi il 1 marzo a S. Juan in Francia, erano presenti sull’isola anche la madre Letizia e la sorella Paolina.

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