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Portoferraio 1996, gli studi del CAI sulla Cripta Ipogea

di Marcello Camici

Esiste una Portoferraio che sta sotto terra (ipogea)costituita da cavità artificiali,principalmente cisterne per la conserva dell’acqua  ma anche camminamenti militari.

Il CAI gruppo speleologico di Pisa ha condotto una campagna  di studio delle cavità  artificiali del sottosuolo di Portoferraio  e ne ha fatto una relazione.(FOTO 1)

Correva l’anno 1996 quando tutto ciò accadeva.

Da allora sono trascorsi quasi trenta anni e l’amministrazione comunale  a quel tempo  in carica come pure quelle che si sono succedute fino ad oggi non hanno colto non solo l’importanza culturale di tale relazione ma anche la valenza  economica e turistica  che il recupero  e la valorizzazione di questa Portoferraio ipogea avrebbe avuto per la città, per il suo centro storico : a me risulta che  niente è stato fatto.

Tra le molte cavità artificiali esplorate durante la campagna di studio, una, che ha chiamato “Cripta”, il gruppo speleologico pisano  ha indicato essere più interessante.

Ad essa si accede tramite un tombino situato in piazzetta Solferino.

Il particolare interesse per la “Cripta”nasce dal fatto che l’ipogeo benché individuato inizialmente come cisterna si presenta,già ad una visita superficiale,di origine completamente diversa dagli altri depositi idrici del 1500 disseminati nel sottosuolo  della città  sia per la pianta planimetrica  (VEDI FOTO 2) che per i metodi costruttivi.

Infatti le mura delle stanze della “Cripta”,stanze trovate allegate da 40 cm di acqua(VEDI FOTO  3),sono disposte in maniera complessa e fatte di pietra intonacata con il pavimento piastrellato in cotto,in quei punti dove è stato possibile studiarlo.

Questi particolari(planimetria e tecnica di costruzione) insieme con la localizzazione nella zona più antica della città di Portoferraio(vicino al Duomo) inducono a ritenere l’ipogeo essere molto  anteriore alla fondazione di Cosmopoli e forse appartenente a qualche edificio originario o di  Fabricia  o di Ferraja .

Il gruppo speleologico termina la relazione su la “Cripta” con queste parole:”…data l’interessante struttura muraria ed il facile accesso ,sarebbe opportuno un accurato studio dei locali da parte degli enti preposti ed in seguito un eventuale utilizzo per percorsi guidati”

Una opportunità  per valorizzare il centro storico che non è stata colta da nessun ente preposto .

Una opportunità  da prendere in considerazione perché  piazzetta Solferino si trova in zona molto vicina alla  Linguella dove sono presenti vestigia romane affiorate tra le mura medicee e piazza della repubblica  dove è presente una  estesa cisterna d’acqua ipogea e dove  sorgeva   la Portoferraio “romana” prima, “medioevale”poi ,come descritta in dettaglio da  Sebastiano Lambardi :

ANTICAGLIE SOTTO LA CISTERNA DI PIAZZA D’ARME IN PORTO FERRAJO.

Nell’escavazione di detta cisterna sotto il piano del terreno lastricato ,come oggi si vede ,alla profondità di quattro braccia  si cominciò  a ritrovare muraglie antiche ,dalla struttura  delle quali si scorgeva  essere state fatte al tempo degli Antichi Gentili, e perché lo sterro fu assai grande ,non tanto per il recipiente della stessa cisterna ,che per i cisternini e condotti, si ebbe occasione di scavare molto,perciò le muraglie che si trovarono mostravano muri laterali e separazioni di diversi pavimenti  di stanze,alcuni di marmo e alcun’altri di mattoni  e quadroni assai belli, Vi si trovò un pino di stanze fatto con pezzi di marmo bianco,lunghi due braccia, ne si sa quale effetto avessero tale larghezza. Altri piani di stanze si trovarono fatti  di mattoni  quadrilunghi  la maggior parte di terra con iscrizione sopra,come già si è detto alcuni marcati BIBULUS,altri CAJUS ,altri HORTENSIUS ,altri FLAVIUS,e altri SESTUS,quali tutti credo fossero i nomi dei Fornaciai o dei padroni delle Fornaci di quei tempi.  Fra la terra si trovarono molte monete antiche, quali erano Consolari e altri d’imperatori romani  ; vi furono trovati molti chiodi di rame e di bronzo  e alcuni altri di piombo…. ”,

(Cfr pg 182 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi  1791.Ristampa fotomeccanica Forni editore Bologna .1966),

La piazza d’arme di  cui scrive  Lambardi  è l’attuale piazza della repubblica ben raffigurata in un dipinto della sua epoca,il settecento     (VEDI FOTO  4)

MARCELLO   CAMICI

 

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