Cambiamenti climatici spingono più a nord le tartarughe

In Toscana ultimo nido aperto a metà ottobre. Nove nidi nell'Arcipelago Toscano

L’estate 2023 è stata da record per i nidi di tartarughe marine Caretta caretta, e le conseguenze  si fanno sentire anche ad autunno inoltrato. Complice il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, infatti, lo scorso ottobre Arpa Toscana e Arpa Liguria hanno partecipato all’apertura di tre nidi di tartarughe, uno a Marina di Massa (spiaggia Poveromo a Montignoso) e due alle Dune di Forte dei Marmi, e all’interno del nido di Marina di Massa state trovate 11 tartarughine vive.

La notizia è stata diffusa soltanto nei giorni scorsi dagli operatori coinvolti, che hanno voluto puntare i riflettori su come l’areale delle tartarughe si stia estendendo più a nord alla luce del riscaldamento delle acque. Sulla base dell’esperienza della vicina Toscana, dunque, lo scorso 17 ottobre si è trasformato in un’occasione per portare avanti una giornata di formazione e addestramento sulle buone pratiche nella gestione degli eventi di nidificazione fra gli operatori di Arpa Toscana, Università di Pisa, Arpa Liguria e Acquario di Genova.

In Toscana nel corso dell’estate sono stati registrati 24 nidi, 9 sulle isole dell’Arcipelago (Elba e Giglio), 8 sulla costa litoranea tra Pisa, Livorno, Piombino e Grosseto e 7 sulla costa apuo-versiliese, molto più a nord del solito. Dati che hanno confermato l’importanza di approfondire e studiare il fenomeno anche in relazione al cambiamento climatico, appunto, e all’aumento della temperatura del mare che, di fatto, sta spostando le nidificazioni in zone settentrionali del Mediterraneo, Toscana e Liguria comprese.

 

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