Il Paese che c’è, il sogno di “Irolla” in mostra alla Marina

Fino al 18 dicembre la Bar Cafè Lorenzo in mostra le opere del poliedrico Aldo Allori

Fino al 18 dicembre, Irolla, al secolo Aldo Allori, vulcanico pittore poetico e instancabile maratoneta delle strade e della vita, mette in mostra il suo piccolo e coloratissimo mondo al Bar Cafè Lorenzo, in Piazza Vittorio Emanuele II, Che i marinesi chiamano Piazza della Chiesa o Piazza di Sopra, all’angolo del vicolo del Mare, che i marinesi chiamano La Gretta.

In questi giorni che odorano già di Natale, sui muri del Bar  al crocicchio di una piazza e di un carrugio, accanto a un groviglio nomi che cambiano, Irolla espone il suo paese naïf, coloratissimo e candido, un paese antico e nuovissimo, esotico e riconoscibile, nel quale i ricordi strisciano come murene psichedeliche in un mare color del vino o dell’erba, fatto di case torri sbilenche nate come fiori sugli scogli. dove crescono palme tropicali aguzze e gli alberi tondi dei bimbi, dove fanno capolino Vincent Van Gogh , passerotti, balene di Pinocchio, pesci rossi e rose marine, antichi velieri volanti, ancore che galleggiano sul mare e dove le barche di legno, i guzzi ormai quasi scomparsi, sono diventati barchette di carta perché Irolla non ce la fa proprio a dipingere barche di vetroresina, plastica e alluminio.

Come scrive il pittore-corridore, “Questo fenomeno che voi chiamate Naïf non è altro che un sogno, ricordatevelo… E perché non sognare l’estro Naïf ci faccia amare sempre più la nostra isola e la sua storia”.

E i quadri abbaglianti che sono esposti al Bar Cafè Lorenzo hanno fatto un viaggio breve e lunghissimo, dell’anima e nel tempo, quasi da Re Magio che cerca la cometa. Sono nati in una cantina del Toro, un posto che un tempo era campagna e che ora resiste come un’isola naïf, circondata da parcheggi e strade, vicinissima e lontanissima dal turismo. Un posto sconosciuto e appartato, antico e contadino, che Aldo Irolla ha trasformato in un luogo colorato dove il passato e il futuro si toccano e si trasformano nel suo Paese-Isola-Mondo, dove i ricordi e la tenerezza diventano colori abbacinanti e puri, pensieri ed enigmi nascosti nei disegni di un bambino con i baffi bianchi che non smette di  correre per le strade del mondo per acchiappare un sogno, che forse è reale e che probabilmente ha già sognato nei suoi quadri naïf. Un sogno a colori che ci guarda dalla pancia della balena o da una finestra inclinata e illuminata di una casa color cobalto.

Cercatelo in un bar marinese. Forse quel sogno è anche il vostro.

 Umberto Mazzantini

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