Troppa plastica in mare: una “natura morta” in porto

La foto e il commento di Antonello Marchese: "Non si fa ancora abbastanza"

No, non è una foto di un opera di Jason Pollock o di qualche altro artista astratto ma è una foto scattata ieri camminando lungo la banchina della calata Mazzini a Portoferraio, all’angolo con il molo Elba.

“Direi amaramente  – dice Antonello Marchese, autore della foto – che si tratti più che altro di una “natura morta” …  Quella ritratta è infatti la superficie del mare nel punto in cui le correnti raccolgono migliaia di frammenti di  plastica,  fondamentalmente microplastiche, residui di imballaggi più grandi degradati a minimi pezzetti, con moltissimi “pallini” di polistirolo. Le foglie morte, unico elemento naturale che ci potrebbe stare, aggiungono una nota di realismo e tristezza allo scatto.  L’immagine testimonia purtroppo come l’ambiente marino sia ormai soffocato dalla plastica che c’è stata buttata per decenni e come la Natura adesso sia intenzionata a rendercela:  con le acque alte e i venti di questi giorni il livello marino sfiora la banchina, come si vede nella foto in alto a destra, e le microplastiche straboccano sul cordolo di granito.

L’Uomo ha dimostrato così di non essere in grado di utilizzare con coscienza i vantaggi della tecnologia – molto comoda e pratica quella delle materie plastiche, ma con dei lati oscuri – e ha riempito il pianeta dei suoi rifiuti, soprattutto il mare, come dimostrano dati ormai storici e queste ulteriore  immagine.

Ormai sappiamo che plastica e mare non vanno d’accordo, meno se ne usa meglio è:  tutt’ora presente e abbondante nella vita quotidiana, è comunque necessario che come tipo di rifiuto sia conferita correttamente nella raccolta differenzia o alla peggio, in ultima analisi, anche nei bidoni dell’indifferenziata. E’ assolutamente fondamentale che la plastica non sia dispersa nell’ambiente, soprattutto in quello marino. I danni sono noti ed evidenti.

Ottima l’iniziativa che ha portato il posizionamento di un Seabin, il bidone “mangiaplastica” nell’angolo di Calata Buccari. Nell’attesa dei decreti attuativi della legge Salvamare perché non raddoppiare l’impegno con un altro Seabin in un altro angolo del porto?”

 

Una risposta a “Troppa plastica in mare: una “natura morta” in porto

  1. Non prendiamoci per il Rispondi

    Ma lo sapete che mentre a Livorno incentivano i pescherecci per il recupero della plastica (pagandoli anche), da noi (almeno a Campo) se ne vieta il recupero per non doverla poi smaltire? Quindi la tirano su e poi gli tocca ributtarla a mare… Fatevela raccontare dai pescatori, aprite gli occhi

    6 Dicembre 2023 alle 5:00

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