Sanità, all’isola d’Elba diamo servizi e non soldi

di Partito Rifondazione Comunista Federazione Piombino Val di Cornia Elba

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del Partito di Rifondazione Comunista federazione Piombino Val di Cornia Elba sui nuovi provvedimenti previsti dalla ragione Toscana sulla sanità e sul reperimento di medici

 

Apprendiamo dalla stampa che il Governatore Giani e il PD si apprestano, con la scusa di garantire pari opportunità d’accesso ai servizi sanitari, a pagare a peso d’oro i servizi di “volontari” medici che accetteranno di farsi una vacanza all’Isola d’Elba con la famiglia, vitto e alloggio per tutti completamente rimborsato e un bonus, chiamato ufficialmente indennità di disagio, di 2.000 euro lordi alla settimana (leggesiduemilaeuro) oltre al normale stipendio, per max cinque settimane per lavorare in ospedale. Questo perché, secondo il Governatore Giani, non si trovano medici a sufficienza interessati a lavorare nella sanità pubblica ed è necessario intervenire sulle zone periferiche e disagiate, valorizzandole e trasformandole nello scalino capace di far spiccare il volo alla carriera dei giovani medici.
A questo progetto la Regione Toscana ha destinato 2,5 milioni di euro: 2 milioni di euro per le indennità di disagio e 500mila euro per “ricompensare” le Azienda Sanitarie, datrici di lavoro dei medici “volontari” all’Elba per la loro assenza e per gli incentivi ai medici rimasti, che si accolleranno il lavoro del medico in vacanza.
A questo si aggiunge il bando specifico per giovani medici interessati a iniziare il percorso della loro carriera all’Isola d’Elba, grazie al quale, per i primi tre anni potranno godere di formazione specialistica in Centri di Eccellenza, sei mesi di ospitalità gratuita, incentivi economici e tempi più brevi nei percorsi di carriera. AI medici già in servizio in altre Zone/Azienda che si candidino per lavorare all’Elba, invece, sarà corrisposta una maggiorazione del 50% dell’incarico professionale.
Riteniamo eticamente inaccettabile che si investano cifre del genere per “ricompensare” professionisti che già godono di un ottimo stipendio mentre gli interventi di rafforzamento complessivo del sistema sanitario pubblico sono fermi al palo da anni: perdita di 33mila posti letto tra il 2010 e il 2018, mancato rafforzamento della sanità territoriale, nessun investimento “serio” sulle politiche di reclutamento del personale – e per personale intendiamo tutto il personale, medici ma anche infermieri, OSS, personale amministrativo e tecnico -. L’assenza di queste politiche ha contribuito, in dieci anni, alla perdita di oltre 10mila medici e 11mila infermieri.
Giustificare, come ha fatto il Governatore Giani, l’impiego di simili somme di denaro pubblico a favore dei singoli medici, che così hanno la possibilità di fare cassa e godersi un mese di simil-ferie, tutto pagato, in una delle più belle isole d’Italia, quando sarebbe necessario investirle per ripristinare i servizi persi e valorizzare con servizi nuovi gli ospedali periferici, la dice lunga sulla gestione della sanità da parte del Governatore Giani e del Pd.
Non si può certo pensare di risolvere i problemi della sanità elbana, dopo anni di tagli di ogni tipo, con la presenza saltuaria ed occasionale di qualche medico in più, peraltro pagato con cifre iperboliche: occorrono interventi strutturali e seri per il personale in generale; non mancano solo medici ma anche infermieri, OSS, tecnici, assistenti sociali ed altre figure professionali che, evidentemente, per Giani &C non sono meritevoli di altrettanti incentivi. Eppure se mancano è ugualmente un grosso problema. Servono interventi in strutture e posti letto (ormai pochissimi), l’ampliamento e rispristino dei servizi. Occorre in sostanza un ospedale che non sia una semplice anticamera per lo spostamento dei pazienti in altre strutture. In assenza di questo sono veramente soldi pubblici gettati al vento senza alcun reale ritorno per il territorio.
Ultima nota: la volontà di replicare il progetto, di farlo diventare strutturale, un modello per le zone carenti e in difficoltà. E qui sorge spontanea una domanda: e Piombino? Non è degna, la Val di Cornia, di altrettanta considerazione da parte della Regione Toscana? Evidentemente no, evidentemente le politiche di abbandono di questa Zona da parte delle istituzioni hanno come fine quello di far morire definitivamente questo territorio.
Ma noi non ci stiamo e combatteremo per restituire ai cittadini la dignità che meritano e la fiducia nel servizio pubblico.
Partito Rifondazione Comunista, Federazione Piombino Val di Cornia Elba.

2 risposte a “Sanità, all’isola d’Elba diamo servizi e non soldi

  1. fernando Spinetti Rispondi

    A pensar sempre male è sbagliato ma spesso ci si prende. Ormai la sudditanza abbraccia ogni settore e non resta che sperare in rattoppi non peggiori degli strappi !! Rammendare è un’arte ma in molti casi sembrano più artistiche le “sdruciture”. Dunque il futuro delle zone ad alta vocazione turistica sara’ la candidatura a foresterie/residenze estive/temporanee per missionari sanitari ed a vivai di coltura per giovani sanitari rampanti ? Il dubbio è lecito, speriamo di sbagliare e che resti almeno il Pegaso !!!

    21 Luglio 2023 alle 14:29

  2. Luciana Rispondi

    Ciò che viene avvisato dal presidente Giani è SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO, sembra di essere ad una vendita all’asta ,dove chi compra e porta a casa è chi paga più soldi …..

    21 Luglio 2023 alle 13:45

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