La storia

Pianosa nei ricordi di Giovanna e Stefania Petri

Le due sorelle figlie dell'agronomo Agostino, presenti all'inaugurazione

Dalla pagina Facebook del comune di Campo nell’Elba, pubblichiamo la storia di Giovanna e Stefania Petri e il loro ricordo di quando vivevano a Pianosa, nella casa dell’agronomo.

Avevo due anni quando sono venuta a Pianosa, mio padre era l’agronomo, si chiamava Agostino Petri. Correva l’anno 1947 e noi abitavamo in questa casa. Oggi è stata inaugurata e sono qui con mia sorella, mio marito, i miei figli e nipoti. È come tornare indietro nel tempo e rivedere Pianosa tanti anni fa quando c’era il cinema, il teatro e le feste da ballo”. Giovanna Petri oggi ha 78 anni, sua sorella Stefania 74. Loro, si ricordano bene l’isola, il carcere, il paese perché ci hanno vissuto gli anni più belli.
Abitavano nella casa destinata all’agronomo, la più bella di tutte, al centro del Paese. Oggi erano presenti all’inaugurazione dell’edificio restaurato dal Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano insieme al Presidente della Regione Eugenio Giani, il Sindaco del Comune di Campo nell’Elba, Davide Montauti, il Presidente del PNAT Giampiero Sammuri e i rappresentanti delle Autorità civili e militari dell’isola d’Elba.
Giovanna Petri Pianosa se la porta nel cuore. Dalla terrazza che domina Cala Giovanna e l’Elba controllava il cielo e il vento, era il suo lavoro, faceva la meteorologa. “La terrazza con la torretta l’hanno costruita per me – racconta Giovanna-. Facevo le previsioni del tempo per la 46 ^ Aerobrigata di Pisa.
Ero “il colonnello Bernacca” di Pianosa”.
Sorride Giovanna mentre racconta i tempi quando sull’isola c’era la scuola, il cinema, la farmacia, la posta e il paese era pieno di vita. “Ho conosciuto qui mio marito Marcello, era un agente della penitenziaria e fratello del direttore del carcere. Anche mia sorella Stefania si è fidanzata e sposata a Pianosa. Mi piacerebbe vedere ristrutturare anche il Paese, vedere i tetti sfondati nelle case del borgo è veramente triste”.
L’impegno per salvare Pianosa e il piccolo borgo dal degrado oggi è stato un accordo condiviso dalla Regione Toscana, dal Comune di Campo nell’Elba e dal Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano.
La sfida, secondo il Presidente della Regione Toscana, è quella di richiamare investitori pubblici e privati in grado di trasformare Pianosa in un polo di attrazione per il turismo sostenibile di qualità, limitato se necessario. “La Regione Toscana lo farà – ha assicurato il presidente Giani a Pianosa – anche chiedendo al Demanio un altro immobile da trasformare in un ostello in grado di ospitare giovani, studenti e partecipanti a convegni che potranno così apprezzare le caratteristiche e le peculiarità di questo straordinario patrimonio naturale”. Anche il Presidente Giampiero Sammuri ha ribadito l”impegno del Parco per costruire insieme il futuro di Pianosa.
“Ricordo il progetto dell’Amministrazione comunale, del Parco, del Demanio e dell’ Associazione Amici di Pianosa per restituire all’isola e al suo borgo una Comunità – ha ricordato il Sindaco Davide Montauti-. Ci abbiamo provato con la partecipazione al Pnrr del Pianosa Rebirth al bando per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi abbandonati. È stato un primo tentativo per far rivivere Pianosa e farla uscire da un degrado sempre più evidente.
È necessario che la Regione affianchi l’amministrazione comunale e il Parco per individuare strategie e obiettivi finalizzati al recupero dell’isola. Quello di oggi è stato un primo passo fondamentale”.
Nel prossimo futuro l’amministrazione comunale farà un bando per valorizzare e ripristinare le aree agricole. “Queste rappresentano una grande opportunità di sviluppo dell’isola – spiega Montauti -. Un ritorno alla tradizione e alla vocazione agricola dell’isola che ne ha segnato la storia per decenni. Il futuro di Pianosa va costruito insieme: Istituzioni e comunità campese”.

 

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