L’insularità è entrata nella Costituzione, nuove opportunità

di Massimo Scelza, segretario PD Elba

L’insularità è entrata nella Costituzione Italiana.

La condizione difficile di chi vive nelle isole del nostro Paese fa oggi parte della carta costituzionale.

La notizia è di quelle che all’Elba e nell’arcipelago si aspettava da tempo e che va incontro all‘originalità del nostro territorio. Alla sua conformazione naturale ma anche alla fragilità che lo contraddistingue. Ai suoi problemi irrisolti e considerati per troppo tempo battaglie minoritarie di territori ultra periferici.

La sanità delle isole, l’approvvigionamento di beni, il tribunale, la continuità didattica, la continuità territoriale aerea e marittima, sono solo alcuni dei contenuti che dovranno riempire questa scelta del nostro parlamento affinché non resti una mera dichiarazione di intenti.

Soluzioni concrete e risorse certe sono quello che attendono i cittadini di questi luoghi.

Nella direzione di un riconoscimento vero dei temi che caratterizzano l’insularità va anche la scelta, accompagnata dalla Regione Toscana, per la quale tutte le isole minori sono state riconosciute all’interno di un unica area interna, la settantatreesima.

Un’indicazione che segnala la fragilità di questi territori ma che fornisce alle amministrazioni locali strumenti per accedere a finanziamenti e andare incontro alle esigenze degli elbani e più in generale degli isolani.

Il progetto Arcipelago Pulito” della Regione Toscana, dal quale si è ispirata la legge Salva Mare”, dovrebbe suggerirci una più approfondita e opportuna riflessione su come costruire un progetto speciale” per le sette isole dellArcipelago Toscano.

Quindi, lingresso in Costituzione e gli altri aspetti sopra citati, diventano per noi precondizioni per cogliere opportunità per le isole minori.

Come Partito Democraticoanche in campagna elettoralelavoreremo per imporre nellagenda regionale, nelle agende dei comuni e di chi si candiderà a rappresentarci, una visione nuova sul ruolo dellArcipelago Toscano, come un corpo da tenere unito, proponendo poi agli altri arcipelaghi ( Eolie, Egadi, Ponziano ecc…) di costituire un sistema, complessivamente di trentasei isole, legato da obiettivi comuni.

Si inizi da una gestione attenta delle biodiversità, delle risorse naturali e dalle strategie per adattarsi ai cambiamenti climatici. Insomma una sorta di partenariato tra Arcipelaghi in Italia in grado di misurarsi sulle politiche ambientali, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, nella protezione del mare attraverso aree marine protette per una economia blu sostenibile e che serva alla competizione.

Se per anni allElba la discussione è stata, lo anche oggi, come avere una cooperazione fra comuni, è arrivato il momento di porsi la stessa strategia anche per le isole minori del nostro Arcipelago e di tutta Italiamantenendo le diversità ma facendo squadra sui problemi e sulle opportunità comuni.

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