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Sanità, manifestazione per difendere il personale sfruttato

Venerdì 29 luglio alle 12 di fronte all’ospedale di Portoferraio la protesta del sindacato

Dal sindacato Fials riceviamo e pubblichiamo:

“Vogliamo contrastare lo smantellamento graduale ma costante del Servizio Sanitario Pubblico universalistico e conservarne la gratuità per cui curarsi diventa sempre più costoso

Nelle realtà zonali la crisi del sistema sanitario pubblico si fa sentire in modo più evidente

Per questo abbiamo come Fials organizzato l’iniziativa di protesta che si svolgerà domani Venerdì 29 luglio alle 12.00 di fronte l’ospedale di Portoferraio allo scopo di mettere in evidenza la situazione di grave criticità che sta affrontando la sanità elbana che si somma alla già prolungata condizione di precarietà dei servizi. Il pronto soccorso, per il quale quest’anno non è stato previsto nessun rinforzo estivo di personale, si trova a gestire i pazienti costretti a stazionare in barella per oltre 24 ore a causa della difficoltà posti letto disponibili per il ricovero. La medicina si trova a gestire, in carenza di adeguate condizioni strutturali e lavorative, pazienti Covid positivi in una stanza “bolla” (uomini e donne insieme) dentro il reparto dove i ricoverati sono tutti negativi. Il FIALS chiede una gestione dell’infezioni da Covid, problema che durerà nel tempo, non più dettata dall’improvvisazione e superficialità. La situazione si è proprio aggravata con l’applicazione della delibera di giunta regionale 581/22 per cui tutti i reparti devono gestire i pazienti covid positivi quando non ci sono i presupposti strutturali e soprattutto è insufficiente il personale. Inoltre sempre più frequente sono gli appoggi di pazienti della medicina nel reparto di chirurgia proprio perché vengono a mancare i posti letto. Per compensare questa evidente carenza di personale infermieri oss, ma anche di tecnici sanitari, e poter garantire la continuità assistenziale altrimenti i turni rimarrebbero senza infermieri la Direzione Aziendale della Usl N.O. ha emanato un avviso per chiedere la disponibilità ad infermieri di altri territori da Piombino a Massa Carrara a svolgere in aggiuntivo una giornata di lavoro all’ospedale di Portoferraio. In pratica la continuità assistenziale che in un reparto rappresenta un obbligo primario per la Usl può venire garantita su base volontaria e quindi in maniera improvvisata. Mentre al Pronto soccorso ha emanato un altro avviso dove viene chiesto agli infermieri la disponibilità a rientrare o trattenersi in servizio dalle 20.00 alle 24.00 come se il problema dell’iperafflusso di accessi si limitasse a questo arco temporale. In pratica la Usl vuole percorrere la strada della cottimizzazione del lavoro addossando ai lavoratori già impegnato in prestazioni gravose un ulteriore carico di lavoro. Neppure trovano giustificazione le scuse della Azienda che ammette di non riuscire a garantire alla Dialisi una assistenza medica completa per carenza di nefrologi con il rischio di caricare di responsabilità improprie il personale infermieristico. Neppure migliore è la situazione dei servizi sanitari territoriali che invece di essere potenziati in quanto reale filtro contro gli accessi impropri al pronto soccorso sono stati ulteriormente penalizzati con la scelta sbagliata di chiudere le Usca, nonostante la ripresa dei contagi Covid.  A questo si aggiunge il comportamento aziendale che viola i diritti dei lavoratori non solo a lavorare in sicurezza ma anche: ad avere la certezza del turno di riposo per garantire il recupero psico fisico, ad avere turni regolari per garantire i tempi di vita e di lavoro, ad avere regolarmente retribuite le indennità come quelle di malattie infettive, a poter usufruire della mensa anche per chi si trova in situazioni e collocazioni di lavoro disagiate.

Infine, come FIALS, abbiamo in più occasione chiesto alla Direzione Aziendale quanti e come sono stati spesi i soldi destinati al fondo speciale per l’isola d’Elba e quale piano programmatico è stato previsto per la sanità elbana, ultimo in ordine di tempo nel corso dell’incontro a marzo presso il centro culturale De Laugier dove per le nostre domande sono rimaste senza risposta.

Il FIALS non ci sta a vedere sfruttato il personale costretto a lavorare sotto organico e in carenza di sicurezza.  Dopo che il tentativo di conciliazione davanti il Prefetto è fallito perché tra le varie richieste fatte abbiamo dato priorità alle assunzioni e alle stabilizzazioni di chi ha lavorato nel periodo di emergenza Covid ma è stata evidente per la indisponibilità della Direzione Aziendale USL N.O. a prevedere un piano assunzioni straordinario il FIALS si sta predisponendo per proclamare lo SCIOPERO del Comparto Sanità USL N.O.”

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